Tammy: recensione del road movie con Melissa McCarthy

Tammy è una donna sovrappeso, poco colta, che lavora in un fast-food. Fin qui potremmo dire che si tratta di uno dei tanti personaggi formato USA a cui siamo ormai assuefatti. Il road-movie prende il via a causa di una serie di sfortune che farebbero impallidire il Ragionier Fantozzi

Per prima cosa, mentre cerca l’hamburger dimenticato sul sedile posteriore, investe un cervo e distrugge la macchina. Poi viene licenziata dal fast-food dove lavorava. Infine, tornando a casa, coglie il marito che pranza gioiosamente con la vicina con cui la tradisce. Per fuggire alla iella decide di andarsene dalla cittadina dove abita. L’unico ostacolo è che ora non ha una macchina ed è al verde. Ma niente paura: c’è nonna Susan Sarandon (Pearl) che mette macchina e soldi a patto di partire con la nipote.

Il road-movie Tammy  prende il via a causa di una serie di sfortune che farebbero impallidire il Ragionier Fantozzi. 

Tammy (Melissa McCarthy) Pearl iniziano il loro rocambolesco viaggio. Un viaggio scandito da sesso occasionale, alcool e galera. Insomma, detta così potrebbe anche sembrare una commedia, magari un po’ demenziale, ma valida.

Ci sono tanti esempi di viaggi improbabili, di road-movie costruiti su questo modello. Il problema di questo in particolare è che non si riesce a creare una vera empatia con lo spettatore. Il personaggio di Tammy vuole essere simpatico. È imbranata, parla a vanvera e non ha idea di chi sia Mark Twain. Il problema di questo personaggio è che invece di risultare simpatico, risulta patetico.

Il film non riesce mai a mettersi davvero in carreggiata e a coinvolgere lo spettatore. L’unica nota di simpatia è la svalvolata Susan Sarandon nei panni della nonna Pearl. Ubriaca come una zucchina si concede una notte di fuoco con lo sconosciuto incontrato per caso. Pearl è un personaggio fuori di testa ma riesce comunque ad essere più complessa di Tammy.

Il personaggio di Tammy vuole essere simpatico: il problema è che invece di risultare simpatica, risulta patetica

Ben Falcone, scrive questo film insieme a sua moglie Melissa McCarthyPer entrambi è un debutto, alla regia e alla scrittura. Purtroppo costruiscono un film divertente sulla carta ma poco riuscito nei fatti. Ci sono momenti che dovrebbero essere divertenti che però riescono solo a far compassione. Le scene più sentimentali non riescono ad essere credibili.

La coppia McCarthy – Falcone vorrebbe farci sorridere ponendoci di fronte un personaggio perdente. Un po’ come lo era il Ragionier FantozziPaolo Villaggio ha creato un personaggio iconico che sintetizza il disagio della vita nelle città, nelle aziende e nella società di massa. Fantozzi riusciva a far ridere ma nel frattempo lasciava l’amaro in bocca. Tammy non fa riflettere, non emoziona (il viaggio che facciamo con lei è davvero poco avventuroso) ma soprattutto non riesce neanche a farci ridere. O sorridere.

Un buona cosa che si può rintracciare nel film è forse la fotografia, interessante nei colori e in alcune inquadrature. Per il resto però, se volete vedere un film su un perdente, vedetevi Fantozzi. 

 

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 3
Recitazione - 2
Sonoro - 3
Emozione - 1

2.3