Scream (2022): recensione del film con Neve Campbell e Courtney Cox

Un nuovo Ghostface terrorizza Woodsboro. Ma è un killer differente. Venticinque anni dopo il primo film, il franchise di Scream torna al cinema dal 13 gennaio 2022.

Venticinque anni dopo, Woodsboro è finalmente una realtà possibile. Un’ottima strategia di lancio quella di promuovere un gioco interattivo per lanciare il quinto capitolo del franchise diretto da Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett (La stirpe del male, Finché morte non ci separi), nelle sale dal 13 gennaio con Paramount Pictures. La Scream House apre le porte a tutti coloro che desiderano essere uccisi da Ghostface. Esatto, il gioco non ammette vittoria, ma solo tempo prezioso per fuggire da una stanza all’altra. Dalla facciata principale, sulle scale, lungo i corridoi, nella sala da pranzo, il giocatore potrà decidere se esplorare la casa o rispondere al quiz di Ghostface, una serie di domande specifiche sulla saga di Wes Craven con la voce di Roger L. Jackson e la sua inconfondibile frase “I want to play a game with you”.

Scream dopo Wes Craven: Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett puntano sul feeling dell’originale

Jenna Ortega (“Tara”) stars in Paramount Pictures and Spyglass Media Group’s “Scream.”

Replicare l’iconicità di una saga che ha attraversato e conquistato gli anni novanta non è cosa di poco conto, ancor di più se si ha la fortuna di riuscire a mettere in campo la vecchia guardia di Woodsboro capeggiata dalla final girl per eccellenza, Sidney Prescott (Neve Campbell).

Nel cast di Scream (noto anche come Scream 5) ritroviamo infatti alcuni dei volti noti della saga originale: oltre alla già citata Neve Campbell, David Arquette e Courtney Cox riprendono il ruolo storico di Linus e Gale Weathers e Marley Shelton torna come Judy, ora nuovo sceriffo di Woodsboro. Tra le nuove leve, Melissa Barrera, Jenna Ortega, Mason Gooding, Jack Quaid e Mikey Madison, un gruppo che – a detta di Arquette – ha molto in comune con quello originale, nonostante la contemporaneità fluida su cui i registi hanno deciso di sintonizzare le frequenze del nuovo capitolo.

Scream è una caccia al killer già dalle sue premesse: “Il killer è su questa locandina” recita il poster originale. Tra i volti dei dodici personaggi riuniti sotto la maschera di Ghostface si nasconde il nuovo assassino. Non resta che scoprirlo in sala.

La trama di Scream: un nuovo killer nella vecchia Woodsboro

Melissa Barrera (“Sam”) stars in Paramount Pictures and Spyglass Media Group’s “Scream.”

Sono passati venticinque anni dal primo massacro, solo dieci dal secondo. Eppure per la cittadina di Woodsboro sembra non esserci pace. Le attenzioni di questo nuovo, diverso, terrificante Ghostface, sono rivolte ad un gruppo di adolescenti, in particolare alle sorelle Carpenter, Tara (Jenna Ortega) e Sam (Melissa Barrera). Allarmati dagli efferati delitti, Linus Riley (David Arquette), ex sceriffo – alcolista in pensione -, la giornalista Gale Weathers (Courtney Cox) e il nuovo sceriffo Judy Hicks (Marley Shelton) richiamano a Woodsboro Sidney Prescott (Neve Campbell), sopravvissuta alle aggressioni dei precedenti Ghostface, per uccidere il nuovo assassino e riportare la quiete nella cittadina. Questa volta però, il movente di Ghostface non ha nulla a che vedere con i volti del passato che richiama in vita per un’ultima (?), definitiva missione. La brutalità sanguinaria dell’omicida si consuma su un terreno più astratto, con una cifra più disumana del solito.

Un atto d’amore glamour per lo spettatore

Neve Campbell (“Sidney Prescott”), left, and Courteney Cox (“Gale Weathers”) star in Paramount Pictures and Spyglass Media Group’s “Scream.”

Pensavamo di aver già capito tutto dal poster e dal teaser trailer. Le teorie, le presunte rivelazioni, il gioco di sguardi, le assenze nascoste. Nella locandina promozionale i tre volti di Sidney, Gale e Linus imperavano, maestosi, sull’assortimento 2.0 di teen-agers pronti a replicare le icone del ’96. Un’attrazione fuorviante, per gli appassionati che speravano di vederli ricoprire un ruolo centrale nella dinamica delittuosa.

Sebbene il tentativo del duo Bettinelli-Olpin/Gillett riesca nell’impresa di replicare, sporadicamente, il feeling tensivo dell’originale, questa volta non c’è spazio per quell’unione, genuina ed entusiastica di slasher e dark comedy. I personaggi non sono altro che pedine fittizie di un gioco metacinematografico, architettato dalle mani di un demiurgo – la contemporaneità – in cui l’unica strategia di rilancio di un franchise sembra essere quella di criticarsi prima di tradursi in atto. Il quinto capitolo di Scream mette le mani avanti, confonde la percezione del fanatico e gli assegna un ruolo primario nella gestazione degli omicidi, per chiamarlo dalla sua parte offrendogli in compenso tutto ciò che aveva amato della saga originale. La retorica è quella di adeguare credibilmente personaggi di ieri agli schermi di oggi, intrisi di lotte sociali, esistenze fluide e media pervasivi, replicare ad infinitum una possibilità, una cella intangibile di puro terrore, un archetipo mitologico da venerare, proteggere, rimettere in gioco nel nostro tempo.

La regia patemica, sofisticata quanto assordante, di Bettinelli-Olpin e Gillett regala, nel glamour delle istantanee mortifere di Brett Jutkiewicz, un tuffo nostalgico nel passato glorioso, un atto d’amore e di riverenza per i survivors, a cui viene concesso un ultimo, divistico, monologo esistenziale.

Quel desiderio spasmodico di tornare alla base, riscriverla, ridicolizzarne la decadente evoluzione e agire sul sangue in addizione psicologica è una linea di confine, per natura divisiva, motrice un disaccordo che troverà il suo consenso solo nella declinazione personale del fanatismo. “Sta succedendo di nuovo”, ma è diverso. Non è Wes.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 4
Recitazione - 2
Sonoro - 3
Emozione - 2

2.8