RomaFF14 – The Dazzled: recensione del film di Sarah Suco

La recensione di The Dazzled, film del 2019, opera prima come regista di Sarah Suco, in concorso ad Alice nella Città, l'evento autonomo e parallelo la 14esima Festa del Cinema di Roma.

Il film del 2019 The Dazzled è l’opera prima da regista della francese Sarah Suco, la quale ha curato anche la sceneggiatura insieme a Nicolas Silhol. Il cast è composto da Camille Cottin, Jean-Pierre Darroussin, Eric Caravaca e Céleste Brunnquell.

La pellicola è in concorso ad Alice nella Città, l’evento autonomo e parallelo alla 14esima Festa del Cinema di Roma.

The Dazzled: la trama del film

The Dazzled, cinematographe.it

Camille ha dodici anni, è un’amorevole sorella maggiore per i suoi due fratelli e la piccola della famiglia ed ha una grande passione per lo studio dell’arte circense. Una ragazza normale con una vita normale.

Un giorno però, i suoi genitori entrano in contatto con una Comunità cattolica, basata sulla messa in pratica di principi come la condivisione e la solidarietà. Fin qui nulla di troppo tragico, finché essa non comincerà piano piano a inglobare la  sua vita e, soprattutto, ad ammaliare i genitori, fino ad assoggettarli completamente.

Camille è costretta ad accettare questa nuova dimensione, rinunciando ai suoi desideri, alla sua vita sociale, ai suoi amori e ai suoi fisiologici inciampi adolescenziali. La salvaguardia dei suoi fratelli, di fatto rimasti orfani, diventerà la sua prima preoccupazione e il motore principale che la porterà a cercare una via di uscita dall’abisso che rischia di inghiottirli tutti.

The Dazzled: un atto di coraggio

The Dazzled ,cinematographe.it

Partiamo da due elementi fondamentali. Il primo è che The Dazzled è un film con una grande componente autobiografica, il secondo è che la regista, Sarah Suco, è tutt’altro che una sprovveduta o una novellina: ha un sostanzioso passato di vita da set e ha lavorato con registe per pellicole da circuito maggiore.

Questa è la sua opera prima e la scelta di mettersi così a nudo è consapevole, ben ragionata e figlia di un coraggio fuori dal comune. Il cinema, si sa, a volte è sinonimo di terapia e la Suco è arrivata a mettere in scena una parte della sua vita dopo un lungo percorso lavorativo, sia interno che esterno. E quando un film riesce a parlare è sempre meritevole di un encomio.

Detto questo, The Dazzled tratta di indottrinamento. Lo analizza a 360 gradi, spogliandolo di tanti cliché e mostrando gli incredibili e disturbanti risultati che può avere sulle persone, anche ben istruite, anche fino a quel momento lontane dal mondo religioso. Quello che accomuna le vittime di questo processo sono la debolezza e l’insicurezza, sfruttate abilmente da i vari sacerdoti o santoni, uomini che hanno premura di mostrarsi sempre e comunque granitici, invalicabili e inflessibili.

I riti a cui assistiamo, per lo più assurdi, eccentrici, sono talmente lontani dal buonsenso da occultare una pericolosità letale, perché supportati da un fondamentalismo radicale, prima psicologico che religioso. Per poi, nell’ultimo atto, rivelarsi come una forma spietata di violenza.

The Dazzled: l’attualità e la classe di Sarah Suco

The Dazzled ,cinematographe.it

Dato il grande materiale a cui attingere nella parte descrittiva e divulgativa della Comunità e del processo dell’indottrinamento, non meraviglia quanto risulti questa parte sullo schermo specifica ed esaustiva (cosa, dall’altra parte, da non dare comunque per scontata). Ma nel film c’è anche la grande scrittura del personaggio di Camille, una giovane di dodici e poi quattordici anni, dalla forza incredibile: prima sorella e teenager con una cotta e poi donna, madre e amante matura. Una trasformazione lenta, graduale e dosata, ma, infine, vincente sotto tutti i punti di vista, anche complice la grande prova della giovane attrice Céleste Brunnquell.

In una pellicola come questa la parte tecnica è al servizio del contenuto del lavoro e in questo senso va giudicata. La regia è quasi invisibile, scolastica, poco protagonista, ma comunque molto funzionale alla storia, così come la fotografia, che si concede qualcosa in più solo nella scena di apertura.

L’attualità è il tocco di classe di Sarah Suco, perché non bisogna mai pensare che queste realtà siano lontane da noi.

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 2.5
Recitazione - 3
Sonoro - 2.5
Emozione - 3

2.8