RomaFF12 – Little Crusader: recensione

Little Crusader è il film ceco sulla ricerca di un padre del suo scomparso figlio, un viaggio inutile che fa scendere uno stato di torpore

Quando l’inutilità prende il sopravvento. Quando una storia è quasi inesistente eppure qualcuno sente il bisogno di riprenderla e raccontarla. Little Crusader è il film scritto e diretto dal ceco Václav Kadrnka che nell’arco della sua ora e mezza di durata ha la capacità di far implodere su sé stesso il concetto di cinema; la necessità, il richiamo di dover narrare una storia che si perde nell’immensità della sua vacua anima e nella più totale, completa mancanza di un qualsivoglia motivo o utilità.

Bořek (Karel Roden) ha perso il proprio figlio, sfuggito un mattino dalla loro silenziosa casa. L’intrepido padre decide dunque di spingersi in un viaggio alla ricerca del suo piccolo figliolo, un’esperienza che lo condurrà per diversi luoghi, tutti attraversati per poter abbracciare ancora una volta il proprio smarrito bambino.

Little Crusader – Un film che manca della capacità di comunicare

little crusader

Little Crusader è l’abuso della macchina da presa. Film lento nella sua pleonastica visione della composizione filmica, l’opera di Václav Kadrnka è un dispiegare asettico, anaffettivo, inconcludente esempio di prodotto cinematografico, forse molto legato alla propria filmografia nazionale, ma di difficilissima diffusione oltrepassati i confini del luogo di realizzazione e appartenenza. Il perdersi per poi ritrovarsi non è mai stato tanto futile come nel viaggio del padre Bořek di cui la pellicola sembra non conoscerne l’identità, l’interiorità di uomo, priva dunque di alcun elemento in grado di stabilire una qualche sorta di collegamento emotivo o intellettivo con il muto personaggio.

Congiunto alla melodia composta da Vojtech Havel e Irena Havlová che presto diventa sottofondo inascoltato, il film è del tutto esente dal presentare una sceneggiatura coinvolgente non solo per quanto riguarda la parte degli assenti dialoghi, ma per l’intera costruzione di una pellicola in cui non accade, in alcuna maniera, nulla. E quando già un’opera non presenta alcuna intenzione di comunicare tramite l’utilizzo di parole, dovrebbe cercare almeno di applicare una comunicazione la quale possa avvenire tramite il punto di vista visivo, usufruendo di immagini che avvalorano il desiderio di escludere discorsi poiché in tal caso non indispensabili. Purtroppo però ciò non avviene con le figure paesaggistiche e umane di Little Cruisader, non tanto penalizzate dalla regia di Kadrnka, piuttosto dalla fotografia del tutto scialba di Jan Baset Střítežský.

Little Crusader – Lo stato di torpore di uno spettatore insofferente

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Non esprimendo perciò ben chiari sentimenti, non riuscendo a suscitare fin dal principio un briciolo di interesse, il film accerchiato da un accecante e luminoso bianco sfianca talmente tanto lo spettatore da non permettergli per niente di venir stimolato e spingerlo quindi a ricercare nei gesti, nelle azioni e negli oggetti di Little Crusader un significato magari nascosto o una qualche intrinseca metafora, troppo annoiato per attivare la mente, caduta in un profondo stato di torpore. Come infatti il volto disegnato su di un velo utilizzato dal padre per mostrare il proprio figlio alla gente va via via scolorendo dalla tela candida, così accade anche alla voglia del pubblico di seguire la statica vicenda, persa in un sogno sfiancante dove si spera che il protagonista cavalchi lontano verso un invisibile orizzonte.

Un’autorialità filmica alquanto inservibile come quei lunghi, interminabili secondi di vuoto al finire di ogni singola scena, la quale fissa sembra non dar cenni di voler proseguire con i fotogrammi successivi, prolungando all’eternità le inquadrature e volendo quasi portare all’infinito l’insopportabilità dello spettatore. Little Crusader è la scomparsa immotivata di un bambino e la voglia di un cineasta di raccontare la propria infruttuosa storia, una catarsi agonizzante e priva di trasporto che addormenta l’animo dell’insofferente pubblico.

 

Regia - 1
Sceneggiatura - 1
Fotografia - 1
Recitazione - 1
Sonoro - 1
Emozione - 1

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