Qualcosa di troppo: recensione della commedia di Audrey Dana

Qualcosa di troppo si rivela essere una commedia divertente e in grado di scuotere le coscienze, arricchita da quel pizzico di femminismo che piace e non sminuisce l'altro sesso.

Qualcosa di troppo è la nuova commedia francese scritta, diretta e interpretata da Audrey Dana. Il cast di questo suo secondo film da regista (dopo 11 Donne a Parigi), vede la presenza di Christian Clavier, Eric Elmosnino e Alice Belaïdi.

Jeanne è una donna introversa e sottomessa nella vita privata e lavorativa, madre separata, impiegata qualunque. È una donna che si dedica al marito e ai figli, lavora con impegno, ma che dimentica la sua vera personalità e le sue potenzialità. La sua vita prende una piega molto inaspettata quando, dopo una notte passata a pensare quanto gli uomini abbiano una vita più facile, una mattina si sveglia con una parte del corpo in più… Questo “dettaglio” la porterà inizialmente a vivere un forte disagio, poi a tirare fuori il coraggio e la fiducia che ha bisogno per farsi valere come donna.

Qualcosa di troppo: Audrey Dana abbatte i tabù della sessualità senza sfociare nella volgarità

Audrey Dana, insieme a Maude Ameline e Murielle Magellan, riesce a scrivere una commedia brillante, con personaggi eccentrici e amabili, su un tema difficile e già ampiamente esplorato (Tootsie, A qualcuno piace caldo, o nel più recente italiano Moglie e Marito). Lo fa, però, con grande coscienza, originalità e attenzione: il rischio di cadere in volgarità, eccesso e cliché banali era altissimo. Con una protagonista donna che si ritrova l’attributo maschile, ogni singolo dialogo o movimento poteva diventare volgare e spiacevole, ma fortunatamente l’attrice francese se n’è allontanata (qui il trailer).

Il film ha tanti momenti godibili e divertentissimi, inseriti in un contesto tematico forte e sicuramente ben sviluppato. Jeanne, la protagonista, subisce una metamorfosi che non la trasforma in un uomo, come si potrebbe pensare, ma che le permettere di essere un miscuglio dei due sessi. L’avere una parte maschile è solo un mezzo che le permetterà di tirare fuori la sua parte migliore e vera.
Audrey Dana non trae conclusioni affrettate, dichiarando semplicemente la forza femminile, ma impone un’accettazione delle differenze tra maschile e femminile. Sicuramente il film è una commedia femminista, il che, però, non implica che sia un prodotto esclusivamente femminile o ristretto. La regista vuole abbattere le frontiere che caratterizzano una società sicuramente a maggioranza maschilista, ma lo fa con una delicatezza lodevole.

Qualcosa di troppo: una commedia femminista che urla alle donne di avere fiducia in sé stesse, senza però sminuire l’altro sesso

Infatti, il ruolo dei personaggi maschili è essenziale nel film. Il ginecologo interpretato da un divertentissimo Christian Clavier e il collega interpretato da Eric Elmosnino sono coloro che permettono alla protagonista di dimostrare il suo potenziale e coloro che la forzeranno a scoprire la fiducia in sé stessa. I due attori sono eccezionali nel dimostrare una tenerezza e ingenuità comica importanti. Audrey Dana si dimostra un’artista a tutto tondo, che si dirige in un ruolo difficile, rischioso e imbarazzante, mettendosi a nudo, letteralmente e metaforicamente.

Qualcosa di troppo si inserisce nel panorama delle commedie francesi con una personalità forte. È un film che ambisce a un arduo compito: quello di scuotere le coscienze, ma in modo semplice e con grande umorismo. Nonostante il tono sia leggero, è da riconoscere l’arduo lavoro intellettuale che si cela dietro questa commedia. La cornice narrativa ha un forte espediente fiabesco (quello del fulmine), che inizialmente dà un colore al film, per poi giocare con i cliché del genere.

Qualcosa di troppo esce nelle sale l’11 maggio, distribuito da Adler.

Regia - 3
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 3
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3
Emozione - 3

3.2