Prince – Sign o’ the Times: recensione

La recensione di Prince - Sign o' the Times, il film concentro in uscita solo il 21 e 22 novembre a un anno dalla scomparsa dell'artista Prince a 30 anni dall'uscita del film.

Sign o’ the Times a trent’anni di distanza dalla sua prima uscita nei cinema e a un anno dalla scomparsa di Prince, torna sul grande schermo in versione restaurata per tutto il mondo solo il 21 e 22 Novembre, distribuito in Italia da Nexo Digital. Il film concerto scritto, diretto e interpretato da Prince è ancora una volta a disposizione del pubblico che, come allora, viene invitato a un particolare dress code: “indossare qualcosa color pesca…o nero!” come usava in quegli anni.

Prince – Sign o’ the Times: come nasce l’idea del film concerto

Correva l’anno 1987 quando uscì il doppio album Sign o’ the Times, frutto di due progetti seguiti dallo stesso Prince (l’LP del gruppo musicale The Revolution Dream Factory e il suo lavoro solista intitolato Camille); considerato uno dei migliori album dell’artista, venne subito acclamato come un capolavoro. Formato da 16 tracce in totale, tutte composte e arrangiate da Prince (a eccezione di qualche collaborazione), i singoli estratti furono quattro: Sign o’ the Times, If I Was Your Girlfriend, U got the Look I Could Never Take the Place of Your Man.

Prince

Sempre nel’87 Prince parte per un tour mondiale per promuovere l’album, ottenendo grande successo di vendite e di pubblico in Europa (il cantante si esibirà per la prima volta in Italia in questa occasione al Palatrussardi di Milano); negli Stati Uniti tuttavia si registrò un’ostilità nei confronti del lavoro solista dell’artista e per questo motivo Prince decise di riprendere uno dei suoi concerti live per promuovere il nuovo materiale e distribuirlo nei cinema.

Con Sign o’ the Times Prince si presenta ai fan con una nuova, incredibile band

Prince si presenta al pubblico con una band tutta nuova, dando vita a uno spettacolo energico, forte e indimenticabile: dalla ballerina Cat Glover (che riveste il ruolo di protagonista femminile), al tastierista Boni Boyer, al bassista Levi Seacher Jr., al chitarrista  Miko Weaver, fino all’ex membro dei Revolution il tastierista Dr. Fink e alla meravigliosa batterista Sheila E. Un tripudio di vitalità, di talento e di passione per una performance che non è solo musica.

Prince e l’intera band di Sign o’ The Times

Il folletto di Minneapolis infatti costruisce su Sign o’ the Times un vero e proprio spettacolo, in cui ogni membro della band riveste un ruolo preciso: non sono “solo” musicisti che vediamo esibirsi sul palco ma ognuno di essi è anche attore nel vero senso della parola. Prince, da grande artista, non pregiudica con la propria figura il contributo degli altri membri, ognuno dei quali gode di un momento dedicato (un esempio su tutti l’assolo alla batteria di Sheila E. che farebbe impallidire per capacità e intensità anche il fan più sfegatato dell’acclamato Whiplash di Damien Chazelle, 2014.)

Sign o’ The Times: il genio di Prince

Ma la carta vincente è senza dubbio l’amalgama perfetta degli artisti in cui la mano da regista di Prince regala un tocco magico ed eterno nel cuore dei fan. Fan che sono presenti nei loro vestiti dell’epoca, con gli accendini in alto a erigere tante fiammelle che rappresentano l’amore e la passione che ferve nei loro cuori per uno dei più grandi artisti della scena internazionale. Il successo di Sign o’ the Times è infatti dato anche dal fatto che Prince sia in grado di suonare ogni singolo strumento con cui sono composte le 16 tracce del doppio album; nel concerto stesso lo vediamo esibirsi con chitarra, batteria, basso, pianoforte e la drum machine TR-909.

A un anno dalla sua scomparsa, tutto il mondo potrà rivedere e risentire il genio di Prince: polistrumentista, compositore, cantante, ballerino e straordinario showman.

Sign o’ The Times è in uscita nelle sale solo il 21 e 22 Novembre, distribuito da Nexodigital.

Regia - 4
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 4
Sonoro - 5
Emozione - 5

4.4