Biografilm 2022 – Pleasure: recensione del film di Ninja Thyberg

Dopo essere stato selezionato al Festival di Cannes 2021 e presentato al Sundance's World Cinema Dramatic Competition approda prima al Biografilm di Bologna e poi su MUBI un’opera prima che scandaglia il mondo della pornografia con un rigore da cinema del reale

Il 15 giugno 2022 è stato il giorno di Pleasure al Biografilm Festival di Bologna. Da noi il film ha una distribuzione in streaming online in esclusiva sulla piattaforma MUBI a partire dal 16 giugno, ma l’unico test italiano su grande schermo di questa opera prima della svedese Ninja Thyberg ha riguardato per ora soltanto il pubblico del festival emiliano.

Los Angeles, giorni nostri. Non la mitica collina di Hollywood e i suoi sogni di celluloide impressi nella Walk of Fame, ma il suo confinato sottobosco: l’industria del porno. Questa è l’altra metà della luna, dove una diciottenne svedese annoiata dalla vita in Scandinavia arriva per fare fortuna nel cinema hard. I primi incontri con un’agenzia di attrici, la complicità con le giovani colleghe condividendo un appartamento e il tempo libero, la competizione con più affermate e spocchiose pornostar e la determinazione a realizzare i suoi sogni di gloria accettando quasi ogni genere di perversione proposta dai copioni fanno di questa ragazza un personaggio narrativamente coinvolto nel più classico percorso dell’eroe. Non facile affermazione da digerire magari, ma questo è il primo segno distintivo del lavoro della Thyberg e anche il primo pregio. Se durante la visione ci si distanzia idealmente da quelle immagini così crude, si riconosceranno tanti meccanismi di relazione spesso utilizzati dal cinema per descrivere una scalata verso il successo. Perciò, riguardo alla più pura struttura narrativa vi si trovano insospettabili punti d’incontro con titoli incentrati su carriere votate allo spettacolo, per esempio Flashdance, Stayn’ Alive o addirittura La La Land.   

Sofia Kappel: un’attrice esordiente per Pleasure, il film che critica il maschilismo nell’industria del porno

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Nome d’arte di quest’ambiziosa ragazza è Bella Cherry, lo leggiamo sul tatuaggio che ha sul polso, ma l’attrice scelta è un’esordiente, Sofia Kappel, alla sua prima esperienza assoluta da attrice. Oltre a questa scommessa del casting, hanno lavorato nel film attori e attrici realmente provenienti dallo showbusiness pornografico. Che ci si scandalizzi o meno, tutta questa verità ottenuta dall’autrice, ma soprattutto il rigore registico nel rendere scene porno pulite da ogni dettaglio hard, più, infine, la sobrietà nello sguardo rivolto a questa di fatto sconosciuta working class, pone di fatto Pleasure nell’alveo del cinema del reale. È da questo punto di vista che Ninja Thyberg finalizza la sua personale ricerca umana e artistica, denunciando lo sguardo maschilista che definisce il linguaggio di ogni prodotto pornografico e, soprattutto, gli umilianti rapporti di potere tra uomo e donna all’interno e intorno alle produzioni stesse. 

Pleasure. Un film che guarda al porno, ma porno non è

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Non era facile realizzare un film ambientato nel mondo del porno, ma questa autrice venuta da Göteborg ci è riuscita. Decadenza e viale del tramonto per porre lo spettatore di fronte al fenomeno della commercializzazione bieca del corpo femminile senza alcun limite e pudore vengono attraversati dalle tante vicende umane incrociate sui set. Rigore drammatico di una macchina da presa che il porno lo comunica senza sbandierarlo, insieme ai colori saturi che ricordano l’Elephant di Gas Van Sant e The Neon Demon di Nicolas Winding Refn, la Thyberg asciuga anche il sonoro negando spesso qualsiasi commento musicale, anzi utilizzando giusto come raccordo tra le sequenze dei canti gregoriani che ricordano per atmosfera alcuni momenti della Grande Bellezza di Sorrentino.  

L’uscita su una piattaforma scavalcherà certamente la censura che in Italia l’avrebbe esclusa da tantissime sale, ma come ultimo pregio mostra anche l’ossessione febbrile per la notorietà costruita sui social, a colpi di foto osé da una parte e moltiplicazioni dei followers dall’altra. Intuibile lo scalpore suscitato da questa opera prima anche nei festival, Pleasure si è aggiudicato il Premio della Giuria e la nomination per il Gran Premio Speciale a Deauville, ricevendo invece nomination ai British International Film Awards, agli European Film Awards e ai Film Independent Spirit Awards.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 4
Recitazione - 4
Sonoro - 3.5
Emozione - 2.5

3.5