Pink Floyd at Pompeii – MCMLXXII: recensione del documentario
La recensione dell’epocale film concerto del 1972 diretto da Adrian Maben con la mitica band britannica, che torna sul grande schermo in una spettacolare versione rimasterizzata in 4K.
Dal 24 al 30 aprile 2025 non prendete impegni, a maggior ragione se come noi siete dei grandi fan dei Pink Floyd. Quella indicata è la finestra temporale a disposizione del pubblico, salvo probabili prolungamenti, per fiondarsi nelle sale per vedere e ascoltare, grazie a Nexo Studios che lo distribuisce in esclusiva per l’Italia, quel capolavoro che risponde al titolo Pink Floyd at Pompeii – MCMLXXII, l’epocale film concerto del 1972 diretto da Adrian Maben sulla storica esibizione della band britannica composta da Roger Waters, Nick Mason, David Gilmour e Richard Wright.
Pink Floyd at Pompeii – MCMLXXII è un documento raro e unico della e sulla band, realizzato nel periodo precedente al successo planetario di The Dark Side Of The Moon
Ma facciamo un passo indietro e riavvolgiamo il nastro tanto per restare in tema fino al 1971, anno in cui l’opera in questione ha avuto la sua genesi, poiché è grazie ad essa che oggi possiamo godere di una meraviglia audiovisiva senza precedenti che all’epoca rivoluzionò la cinematografia musicale e non solo. Si perché stiamo parlando di un documento raro e unico della e sulla band, realizzato nel periodo precedente al successo planetario di The Dark Side Of The Moon, che per stile, modus operandi e confezione si distacca largamente dai progetti analoghi prodotti prima e negli anni avvenire, poiché volutamente in contrasto con precedenti film-concerto, come ad esempio quello di Woodstock. Ambientato tra le suggestive rovine dell’antico anfiteatro romano di Pompei, questo film cattura i Pink Floyd in un concerto intimo, senza pubblico e rigorosamente dal vivo. Il ché ha richiesto un notevole sforzo produttivo e tecnico, che ha contribuito a dare al risultato una forma, una sostanza e una potenza impattante tanto sul piano visivo che su quello sonoro. Pink Floyd at Pompeii – MCMLXXII è stato il primo concerto live mai realizzato in quella suggestiva location, laddove Maben ha filmato con più macchine da presa in simultanea con spettacolari riprese dell’anfiteatro, sia di giorno che di notte, la magia dell’esibizione. E lo ha fatto con carrelli e zoom di una bellezza indescrivibile. Il tutto mentre la band esegue brani fondamentali come Echoes, A Saucerful of Secrets e One of These Days. Il film include anche rare immagini dietro le quinte della band al lavoro su The Dark Side of the Moon presso gli Abbey Road Studios.
Una spettacolare versione rimasterizzata digitalmente in 4K dal girato originale in pellicola 35mm, restaurato meticolosamente, fotogramma per fotogramma, utilizzando tecniche all’avanguardia
Cinquantaquattro anni dopo, il documentario firmato dal regista scozzese torna sul grande schermo in una spettacolare versione rimasterizzata digitalmente in 4K dal girato originale in pellicola 35mm, restaurato meticolosamente, fotogramma per fotogramma, utilizzando tecniche all’avanguardia per garantire il massimo dettaglio. I colori sono stati migliorati e ogni frame è stato rivisto e riparato con cura, mantenendo un aspetto naturale e vivido con minime regolazioni della grana che hanno consentito di restituire l’integrità e la bellezza dell’immagine originale. Processo che ha riguardato anche la componente audio, fondamentale per un’opera come questa, con audio migliorato e remixato da Steven Wilson, che per chi non lo sapesse è il fondatore e frontman del gruppo rock progressivo Porcupine Tree. Un contributo, questo, che ha permesso al film in questione di raggiungere standard sonori ancora più elevati, trasformando la fruizione in una vera e propria esperienza immersiva e sensoriale. Un’esperienza che è gioia tanto per gli occhi che per le orecchie, in grado di coinvolgere ed emozionare chiunque, anche i non addetti ai lavori, cultori della materia e appassionati della band. Ciò fa di Pink Floyd at Pompeii – MCMLXXII anche un’occasione preziosa per conoscerla o riscoprirla, con l’opera che documenta cosa faceva l’ensemble prima di diventare un gigante delle classifiche su entrambe le sponde dell’Atlantico, dove la loro musica continua a essere celebrata ancora oggi.
Pink Floyd at Pompeii – MCMLXXII: valutazione e conclusioni
Il leggendario documentario sull’epocale concerto del 1971 nell’anfiteatro romano di Pompei diretto da Adrian Maben con la mitica band britannica torna sul grande schermo in tutto il suo splendore e potenza audiovisiva. Con un accurato lavoro di scannerizzazione e rimasterizzazione in 4K, che ne ha preservato e restituito l’integrità e la bellezza dell’immagine e del suono originali, Pink Floyd at Pompeii – MCMLXXII offre un’esperienza sensoriale avvolgente e immersiva al fruitore di turno e ai fan del gruppo. Una nuova e completa versione di un’opera che ha fatto la storia del genere d’appartenenza, rivoluzionato la cinematografia musicale degli anni avvenire. Uno spettacolo per gli occhi, ma soprattutto per le orecchie che consigliamo caldamente di non perdere.