Perfect Sense: recensione del film con Eva Green e Ewan McGregor

La recensione di Perfect Sense, ilfilm diretto da David Mackenzie, interpretato da Eva Green, Ewan McGregor, Connie Nielsen, Ewen Bremner e Stephen Dillane

Perfect Sense è un film diretto da David Mackenzie, interpretato da Eva Green, Ewan McGregor, Connie Nielsen, Ewen Bremner, Stephen Dillane e Denis Lawson. Michael è uno chef di Glasgow che, durante una pausa dal lavoro, incontra l’epidemiologa Susan. I due cominciano a frequentarsi in un mondo che sta cambiando sempre più aspetto. Infatti Susan, mentre è al lavoro in ospedale, apprende di un caso di un uomo che ha perso il senso dell’olfatto. Questa strana patologia, potenzialmente epidemica, compare senza motivo, sopraggiungendo in seguito ad un attacco di profonda tristezza.

Uno alla volta, questo tipo di virus comincia a colpire l’intera popolazione, che resta dapprima senza olfatto, poi senza il senso del gusto. Nonostante gli sforzi di medici e studiosi di risolvere o comprendere cosa stia accadendo, tra la gente si comincia a percepire sempre più disperazione, che genera aggressività e spesso sfocia nella violenza. Michael e Susan, nonostante il declino generale che attanaglia il mondo, riescono a trovare un piccolo spazio intimo in cui poter essere felici, riuscendo a trovare un senso per restare in vita, mentre i propri sembrano destinati a scomparire.

Perfect Sense: Eva Green e Ewan McGregor in un thriller di fantascienza

Perfect Sense

Perfect Sense è un thriller di fantascienza piuttosto barcollante, una timida parabola apocalittica ambientata nell’odierna Glasgow, il cui profondo senso di presagio è sostenuto dalle enigmatiche e bibliche riflessioni di un narratore onnisciente. Il film, diretto da David Mackenzie, segue la storia d’amore di uno chef, Michael (Ewan McGregor) e di Susan (Eva Green), un’epidemiologa delusa da una precedente relazione.

In Perfect Sense non c’è alcuna analisi medica della malattia; è come se l’epidemia fosse anche metaforica, un malessere, un disturbo spirituale globale. La narrazione offre pochi indizi, non ci sono apparenti motivi per cui i sensi spariscono, ma la perdita dei sensi avviene generalmente dopo una crisi. Ad esempio l’olfatto svanisce dopo un attacco di tristezza e un pianto incessante, il gusto sparisce dopo un attacco di fame bulimica, l’udito scompare in seguito ad un attacco d’ira e di violenza.

Perfect Sense

Perfect Sense è un ibrido, un incrocio tra film romantico e thriller distopico, un racconto complesso che è interessante, almeno sulla carta, ma la cui resa finale è davvero deludente. Il film è sterile dal punto di vista emotivo, la narrazione dissipa ogni buona idea, ogni sua trappola catastrofica, ogni scena potenzialmente toccante e accattivante, a partire dalle persone in preda ad una fame ossessiva, che mangiano le cose più assurde, tra cui il rossetto o brocche di senape e olio, o fiori finti.

Tutta la storia sull’epidemia sembra scivolare su un proprio binario, andando totalmente fuori sincrono con la storia d’amore. Quest’ultima, che sarebbe dovuta essere il motore del racconto, non funziona, non sottende alcuna trazione emotiva, nonostante il dramma di questi due amanti, che si aggrappano l’un l’altro, indifesi e inconsapevoli del futuro disastroso che li attende.

Perfect Sense: la smarrita coscienza di essere al mondo

Perfect Sense

McGregor e Green tentano in tutti i modi di reggere la credibilità di una storia d’amore durante il disfacimento del pianeta, il collasso del mondo che vive una pandemia logorante: purtroppo il loro talento non riesce a smuovere niente. Guardandoli avvicinarsi sempre di più, perdendosi in quello che sembra essere un amore disperato, non si può far a meno di chiedersi se la loro attrazione pseudo fatale, sia figlia di un mondo in declino o di un destino avverso.

La narrativa è molto disturbante, spesso dispersiva. Il regista alterna deliberatamente la storia a scene intermittenti catastrofiche e filmati d’archivio di persone dell’India, Messico, Kenya, immagini che mostrano la povertà, la crisi globale, senza che nessuna venga mai spiegata o sia minimamente amalgamata al resto della narrazione.

Perfect Sense è un film che ha molto da dire, un racconto che parte da un principio profondo, la perdita di ogni senso, di ogni dote percettiva, ma che non sa come gestirlo, non sa riequilibrare la sua trama, tra una storia d’amore tragico, una pandemia che sconvolge le persone e l’incommensurabile, smarrita coscienza di essere al mondo.

Regia - 2
Sceneggiatura - 1
Fotografia - 2
Recitazione - 3
Sonoro - 2.5
Emozione - 1

1.9