Roma FF16 – Notti in bianco, baci a colazione: recensione del film di Francesco Mandelli

La pellicola, diretta da Francesco Mandelli che figura tra le pre aperture della Festa del Cinema di Roma 2021, è ispirata all'omonimo libro di Matteo Bussola, adattato in modo funzionale e non sempre al massimo della forma.

Notti in bianco, baci a colazione, romanzo scritto dal fumettista italiano Matteo Bussola nel 2016, ha riscosso un incredibile successo per l’incredibile leggerezza e spontaneità del racconto autobiografico affrontato, una storia di un padre e di una relazione amorosa, quella con la scrittrice e sceneggiatrice Paola Barbato, che si consuma tra alti e bassi. Il libro, un vero e proprio bestseller internazionale con grandi successi in particolare in Francia, Gran Bretagna, Spagna e Germania,  è diventato quindi, dopo anni, un progetto per il cinema, una sfida raccolta senza indugi tra due produzioni italiane, Rai Cinema e Red Films e una produzione francese, Selenium Films.

Notti in bianco, baci a colazione è diretto da Francesco Mandelli, noto comico, attore e conduttore che con questo progetto si cimenta con la macchina da presa per la quarta volta dopo La solita commedia – Inferno (2015), Bene ma non benissimo (2018), Appena un minuto (2019). L’opera, tra le pre aperture della 16esima edizione della Festa del Cinema di Roma, dal 14 al 24 ottobre all’Auditorium Parco della Musica della Capitale, vede tra i suoi punti di forza un cast eccezionale e un comparto tematico di pregio, ma che non è sfruttato a dovere, complice una sceneggiatura non proprio brillante e una regia un po’ confusionaria. La realizzazione arriva nelle sale italiane il 21 ottobre 2021 con la distribuzione di Altre Storie.

Notti in bianco, baci a colazione: un racconto semplice, leggero e profondo

Notti in bianco, baci a colazioneNotti in bianco, baci a colazione comincia presentandoci la vita precaria da fumettista di Matteo (Alessio Vassallo), ingegnere edile che ha rinunciato a tutto per un’esistenza all’insegna dell’arte e della sua più grande passione, il fumetto. La sua strada si è incrociata con Paola (Ilaria Spada), sceneggiatrice e scrittrice, che inizialmente lo ha spronato a perseguire il suo sogno. I due rapidamente hanno trovato l’amore, arrivando, dopo anni, ad avere tre figlie, Virginia, Ginevra e Melania, tre cani ed una vita famigliare e di coppia completamente disastrata. Mentre Matteo di giorno fa il papà a tempo pieno e dalle 5 alle 7 di mattina lavora alla sua opera più personale; Paola, al contrario, lavora principalmente solo la notte, mentre di giorno dorme per la maggior parte del tempo.

Già con queste premesse, è evidente che Notti in bianco, baci a colazione ci presenta due personaggi che sono sì uniti da un legame amoroso, ma che per una serie di motivi non per forza legati alla mancanza affettiva, stanno affrontando una crisi di coppia piuttosto tempestosa. Ciò rompe gli equilibri delle già instabili vite dei protagonisti, sempre alla ricerca del progetto e dell’idea giusta per guadagnare qualcosa. La sceneggiatura, redatta da Salvatore De Mola con la collaborazione dello stesso Matteo Bussola, Paola Barbato e Francesco Mandelli, ha reinterpretato totalmente il libro di provenienza, costituito da semplici pensieri dell’autore, articolando una storia ad ogni modo semplice, ma che riesce perfettamente a riportare tematiche profonde con il sorriso e la leggerezza.

Sotto uno stato apparente di commedia, la realizzazione ci parla della difficoltà e della responsabilità di essere genitori, dell’importanza dei sogni e degli ostacoli che una coppia di innamorati può incontrare per la propria strada. La scrittura dei due protagonisti è calibrata affinché vadano in aperta opposizione, rappresentando due tipi di genitori differenti: uno perennemente impegnato e poco incline alla crescita dei figli, l’altro più dedito alla famiglia, ma che non riesce a trovare lo spazio per il suo lavoro e i suoi sogni più intimi. In realtà, non c’è una formula corretta e la pellicola ci fa capire con forza quanto sia importante curare i propri affetti, ma riuscire anche ad inseguire le proprie passioni.

La regia di Mandelli fa uso di alcuni elementi grafici su schermo che riprendono direttamente il tema scanzonato e leggero del film con risultati non sempre ottimali. Alla lunga, infatti, tali scelte, invece che rendere più fruibile il titolo, lo appesantiscono inutilmente, andando a divertire il pubblico, ma anche trattenendolo dalle tematiche presentate che devono avere necessariamente maggiore spazio. La creatività del regista si incontra nel momento in cui rappresenta piccole pillole famigliari che risultano, anche grazie alle giovanissime interpreti, estremamente naturali e per nulla rarefatte.

Una scrittura imperfetta con interpreti talentuosi

Notti in bianco, baci a colazionePer il resto, la macchina da presa segue pedissequamente l’azione in modo statico, complice la ripetitiva quotidianità dei personaggi. Lo stacco avviene ad un momento preciso di Notti in bianco, baci a colazione, che consente di cambiare interamente il tono alla pellicola, dandogli quella giusta spinta necessaria. Fino a quell’evento specifico, che non vi vogliamo ovviamente rivelare, il lungometraggio va avanti senza troppi colpi di scena, evocando una normalità che è la cifra stilistica dell’intera produzione, ma che risulta un pochino ridondante.

Anche gli stessi contenuti e tematiche dell’opera, per quanto siano molto interessanti e ben integrate all’interno della sceneggiatura, si perdono a causa di dialoghi e situazioni banali che purtroppo vanno a minare parte del lavoro di riflessione svolto. I personaggi, in particolare, alternano attimi di illuminazione in cui le loro parole sono credibili ed estremamente importanti in ciò che rappresentano, ad altri in cui i luoghi comuni dilagano e si lascia spazio alla banalità. Anche le sezioni narrative a monologo con voce fuori campo del protagonista, per quanto funzionano bene come collante al libro di Matteo Bussola, diventano, mano a mano che la storia va avanti, uno strumento troppo abusato dagli autori per spostare l’attenzione sul romanzo originale e non sul film.

Punta di diamante di Notti in bianco, baci a colazione sono gli interpreti, in particolar modo i protagonisti Alessio Vassallo (La moglie del sarto, Il giovane Montalbano) e Ilaria Spada (Se Dio vuole, Immaturi – La serie), ma anche Tess Masazza (Poveri ma ricchissimi). I primi due giostrano il loro ruolo in maniera duttile, rivelando una maestria per nulla semplice anche considerando le tematiche trattate. Tess, invece, dona un brio particolare al suo personaggio, mettendo tutta sé stessa e la sua personalità e ciò è evidente nel corso della pellicola. Nota di merito anche per la colonna sonora scelta, che bilancia ottimamente brani più pop e leggeri con pezzi di cantautorato più impegnato, perfetta espressione della duplice anima del film.

Notti in bianco, baci a colazione è un lungometraggio che intrattiene il pubblico con intelligenza rivelando, sotto uno strato di apparente leggerezza, tanti elementi complessi e per nulla banali. La pellicola si perde in diversi punti a partire dalla sceneggiatura che non esprime sempre al massimo il potenziale dei personaggi e una regia che è piuttosto statica e che, nonostante palesa tanto amore per il progetto, non riesce a trasmettere sempre le tematiche in modo efficace. D’altro canto gli attori, in particolare quelli principali, colorano il titolo con interpretazioni spontanee, sentite ed efficacissime.

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 2.5
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3.5
Emozione - 2.5

2.8