Nella mente di un gatto: recensione del documentario Netflix

Un viaggio piacevole e affascinante alla scoperta di uno degli animali più amati del mondo

Nella mente di un gatto, il documentario disponibile su Netflix dal 18 agosto 2022, mira ad esplorare la figura del felino più amato del mondo attraverso la scienza, la storia e l’analisi psicologica. La domanda cardine su cui il documentario si sofferma più volte è la stessa che ogni proprietario di un felino si è posto almeno una volta nella vita: “Il mio gatto mi ama sul serio?”. Il regista Andy Mitchell ha intervistato alcune tra le personalità più autorevoli nel mondo dei gatti per sfatare diversi miti e per osservare l’antica rivalità tra cani e gatti da una prospettiva diversa.

nella mente di un gatto recensione cinematographe.it

Uno degli aspetti su cui il documentario si sofferma di più è proprio la spiccata propensione del gatto alla socialità e il suo rapporto con gli esseri umani. Al contrario di quanto si potrebbe pensare, i gatti non sono animali solitari. La loro relazione con gli esseri umani è molto più antica di quanto si credeva fino a poco tempo fa. Grazie ad una scoperta recente di uno scheletro di gatto nella tomba di un bambino a Cipro si scopre che l’amicizia tra umani e gatti risale a più di 10.000 anni fa. Le interviste tra alcuni dei massimi esperti in materia comprendono: il dottor Bruce Kornriech del Cornell Feline Health Center; la professoressa dell’Unity College e psicologa della mente felina, la dottoressa Kristyn Vitale; e il ricercatore dei gatti dell’Azabu University, il dottor Saho Takagi. Gli studiosi concordano tutti su un aspetto: i gatti sono creature misteriose e incomprese, spesso vittime di credenze popolari che non corrispondono alla verità.

Nella mente di un gatto: il legame tra umani e gatti

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Numerosi studi hanno dimostrato che i gatti amano la compagnia degli esseri umani ma che prima è importante creare un legame di reciproca fiducia. Nel documentario Nella mente di un gatto ci sarà ben più di un consiglio utile su come rafforzare il rapporto con il proprio gatto. Tuttavia, è importante ricordare che non tutti i gatti sono uguali: mentre alcuni potrebbero essere più confortevoli nell’interagire con più persone in un contesto sociale, alcuni potrebbero preferire la sola compagnia e presenza del proprietario.

Ciò è dovuto da molti fattori come, ad esempio, le loro passate relazioni con gli esseri umani, la loro personalità, la loro indole, il luogo (e persino il Paese) in cui sono nati e cresciuti. Sotto questo aspetto, un gatto non è troppo diverso da un essere umano. Ogni giorno le ricerche degli scienziati gettano luce sul loro comportamento. D’altronde, come sottolineano gli stessi ricercatori, gli studi sul comportamento dei gatti sono indietro di quindici anni se messi in paragone alle ricerche condotte sui cani. Nella mente di un gatto si rivela un piacevole viaggio alla scoperta di uno degli animali più misteriosi e amati di sempre. Con una durata di un’ora e sette minuti, il documentario però non riesce a dare spazio ad alcuni argomenti che avrebbero necessitato di un maggiore approfondimento. Grazie ad una regia efficace e diretta, il contenuto e le informazioni sono facilmente assimilabili da chiunque, rendendo il prodotto particolarmente adatto ad un pubblico più giovane e, ovviamente, agli amanti dei felini. Un documentario semplice, diretto e d’’impatto che riesce a mettere d’accordo tutti gli spettatori. Nella mente di un gatto è disponibile sulla piattaforma Netflix dal 18 agosto.

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Regia - 3
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3.5
Sonoro - 3
Emozione - 3.5

3.2

Tags: Netflix