FFF17 – Neil Stryker and the Tyrant of Time: recensione

Neil Stryker and the Tyrant of Time è una rivisitazione in chiave ironica del meglio e del peggio della fantascienza degli anni '80 e '90.

Neil Stryker and the Tyrant of Time è una commedia di fantascienza scritta, diretta, prodotta e interpretata da Rob Taylor, presentato al Future Film Festival 2017 nella sezione Follie notturne. Il film è stato girato nel corso di quasi 10 anni con un budget totale stimato in circa 150.000 dollari, ed è un prequel al precedente film di di Taylor, la commedia horror Evil Cult. Nel cast figurano anche attori noti al grande pubblico come David Ogden Stiers (M*A*S*H, The Dead Zone) e Walter Koenig (Star Trek, Babylon 5).
Neil Stryker and the Tyrant of Time

Il protagonista del film è Neil Stryker (Rob Taylor), affermato agente delle Elite Forces in un ipotetico futuro ipertecnologico. L’uomo in passato è stato capace di catturare e consegnare alla giustizia il suo antico mentore, chiamato Lo Scienziato Pazzo (anch’esso interpretato da Rob Taylor), un malvagio viaggiatore nel tempo deciso a mettere a soqquadro l’intero universo. Lo spietato malvivente riesce a fuggire, cominciando a compiere azioni folli e crudeli (come rubare i regali di Natale a tutti i bambini del mondo) e a tessere la tela della vendetta nei confronti del suo antico allievo. Stryker è così chiamato a una disperata corsa contro il tempo per salvare se stesso, la sua famiglia e l’intera umanità.

Neil Stryker and the Tyrant of Time: una rivisitazione in chiave ironica del meglio e del peggio della fantascienza degli anni ’80 e ’90

Neil Stryker and the Tyrant of Time

Neil Stryker and the Tyrant of Time è un B-movie consapevole, genuino e privo di qualsiasi freno inibitorio, e di conseguenza decisamente imperdibile per tutti gli appassionati di fantascienza. In ogni secondo di questo folle e delirante lungometraggio traspaiono la sana passione di Rob Taylor e Nic Costa (cosceneggiatore e attore) per il cinema di genere degli anni ’80 e ’90 e il reale divertimento che ha accompagnato tutte le fasi della sua realizzazione. La trama diventa così un mero pretesto per una rivisitazione in chiave fortemente ironica di molti degli archetipi della fantascienza, come i viaggi nel tempo e nello spazio e il confronto fra razze diverse, condita da volgarità e nudità gratuite, sketch privi di qualsiasi utilità narrativa ed effetti visivi e sonori volutamente grossolani, che faranno la gioia degli affezionati del cinema di serie B.

Sarebbe però sbagliato e fuorviante pensare di trovarsi di fronte a un cult trash fatto da dilettanti allo sbaraglio con pochi mezzi e ancora meno qualità. Tutte le imperfezioni, forzature ed esagerazioni di Neil Stryker and the Tyrant of Time sono assolutamente volute, e sono sintomatiche di ampia conoscenza e sincera passione per il genere di Rob Taylor e Nic Costa, che frullano il meglio e il peggio degli action movie fantascientifici per realizzare un prodotto senza alcuna pretesa autoriale, ma di puro e gioioso intrattenimento.

Neil Stryker and the Tyrant of Time: un film di serie B intenzionalmente sgangherato, ma fatto con sincera e genuina passione

Lo stesso Rob Taylor dimostra una non indifferente abilità sia dietro alla macchina da presa, gestendo nel migliore dei modi spunti comici e riprese effettuate in un arco di un decennio, sia di fronte alla camera, interpretando in modo caricato, ma decisamente funzionale e credibile, il solitario e burbero protagonista Neil Stryker e la sua folle e istrionica nemesi, Lo Scienziato Pazzo. Una performance attoriale decisamente notevole, che ben si accompagna a quella di tutti gli interpreti principali e secondari, che appaiono costantemente in parte e decisamente convinti del proprio ruolo in questa travolgente commedia.

Neil Stryker and the Tyrant of Time

Fra buchi logici, assurdi salti temporali, gretto sessismo di fondo, grotteschi effetti speciali, mostruosi pupazzi e gli immancabili nazisti, Neil Stryker and the Tyrant of Time raggiunge lo scopo di intrattenere senza scadere nel patetico e nel demenziale, rivelandosi uno spensierato e spassoso omaggio a bassissimo costo di un periodo cinematografico unico e irripetibile. Un film di serie B intenzionalmente sgangherato, che, se approcciato con la giusta mentalità e senza pretese, si rivelerà un irresistibile e spensierato tuffo in un passato cinematografico di genere che ha formato e continua a emozionare molti cinefili di oggi.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 3.5
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3
Emozione - 3.5

3.2