My Policeman: recensione del film con Harry Styles

La recensione di My Policeman, il film di Michael Grandage con protagonista Harry Styles, disponibile su Prime Video dal 4 novembre 2022.

C’è un momento, in My Policeman, in cui ci si sofferma a notare la luce che colpisce la cresta delle onde nella tempesta di neve romantica dipinta da William Turner: uno dei soggetti preferiti dal pittore inglese che ne mostra l’incontrollabile forza dinnanzi a cui appariamo minuscoli e disarmati. I protagonisti del film drammatico di Michael Grandage, che adatta per il cinema il romanzo di Bethan Roberts, hanno un rapporto speciale con l’arte e riescono a coinvolgerci nello strazio di un amore vietato, quindi tenuto nascosto, che “every single time” torna a sollevarsi come una marea.

My Policeman è stato presentato in anteprima mondiale al Toronto Film Festival 2022 ed è poi approdato in Europa, al BFI London Film Festival. Dopo Don’t Worry Darling, è la seconda prova da protagonista del divo Harry Styles che recita accanto ad attori di altissimo livello: Emma Corrin e David Dawson (Marion e Patrick da giovani); ma anche Linus Roache, Gina McKee e Rupert Everett (Tom, Marion e Patrick anziani). Il nuovo film original targato Prime Video è disponibile dal 4 novembre 2022.

My Policeman: la storia di un commovente triangolo amoroso

my policeman recensione - cinematographe.it

Michael Grandage inizia a raccontarci la storia dei tre amici Tom, Patrick e Marion sulle note di Memories Are Made of This di Dean Martin, con uno stile discontinuo (rotto come i sentimenti dei protagonisti, spezzato come i loro cuori) e usando flashback in ordine sparso. Il regista sperimenta con le inquadrature, centra, sovrappone: ritaglia gli occhi drammatici di Emma Corrin in una porta scheggiata. Corrin e Dawson ci regalano due emozionanti interpretazioni, mentre Rupert Everett è da Oscar nei primi frame, poi sempre meno convincente nei dialoghi con Marion.

Harry Styles ha avuto ancora la fortuna di potersi appoggiare a colleghi talentuosi come in questo dramma ambientato nell’Inghilterra degli anni Novanta, che vede Marion e Tom sposati da quasi quarant’anni. La coppia vive in un paese della costa meridionale. La donna ha deciso di accogliere in casa Patrick, per prendersi cura di lui, un vecchio amico di entrambi attualmente invalido (reduce da un ictus). Le ragioni di questa scelta sono oscure persino a Tom e risalgono agli anni Cinquanta, quando Tom era un poliziotto di ronda nelle strade di Brighton; la giovane e ingenua Marion era un’insegnante e Patrick il direttore del museo. La vera love story ci viene però raccontata riprendendo le parole, che rievocano gli anni ’50, direttamente dal diario di Patrick.

Può mai esserci qualcosa di sbagliato nell’amore? Il regista prova a rispondere a questo interrogativo come meglio può.

my policeman recensione - cinematographe.it

Può mai esserci qualcosa di sbagliato nell’amore? In My Policeman Michael Grandage prova a rispondere a questo interrogativo come meglio può. Il giovane Patrick, interpretato in flashback da David Dawson, rappresenta l’amore libero, che sa attendere; la giovane Marion (Emma Corrin) è l’amore che si sacrifica e poi si vendica; Tom (Harry Styles) incarna invece l’amore vigliacco. Harry Styles – una creatura a parte, com’è ovvio – rimane sempre fuori dal quadro; recita in modo naturale e realizza, nonostante i numerosi risolini, una performance migliore che in Don’t Worry Darling.

Il film scorre liscio grazie al trio di giovani attori che riesce a tenere alta la nostra attenzione e si pregia fondamentalmente di una buona fotografia che esaurisce le tonalità del mare e dell’amore e di un’ottima scelta della colonna sonora che riprende brani classici. Inoltre c’è molta Italia nel lungometraggio, cosa che non dispiace. Le parti moderne di My Policeman, però, per lo più ci deludono, perché non ci fanno assistere a scene originali nella rappresentazione di quest’amore proibito, che copia storie già viste sullo schermo. Ciò nonostante, apprezziamo la ricerca costante di un connubio tra fascino, sentimento e tenerezza, che contribuisce a incuriosirci e a farci percepire un certo tipo di intensità che eccede nel finale, nel momento del ritorno a quella luce romantica che colpiva il punto più alto delle onde…

Regia - 3
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3.5
Recitazione - 3
Sonoro - 4
Emozione - 3.5

3.3