MillenniArts: recensione del film di Luigi Pingitore

La storia di tre giovani artisti italiani e del loro percorso verso una dimensione internazionale della propria arte nel documentario scritto e diretto da Luigi Pingitore. In prima tv su Rai 5.

Mentre sulla rete ammiraglia di Mamma Rai si celebrano la Settima Arte e gli Oscar del cinema italiano in un’inedita versione 2.0 della cerimonia dei David di Donatello, nella prima serata di Rai 5 si rende omaggio ad altre tipologie di Arti, quelle figurative e performative con la messa in onda di MillenniArts. Scritto, diretto e montato da Luigi Pingitore, il documentario è un ritratto polifonico che si sviluppa in un viaggio nella vita di tre figure di spicco dell’arte italiana contemporanea, tre millennials – che come i propri coetanei utilizzano social media e dirette streaming per farsi conoscere – ma allo scopo di diffondere immagini delle proprie opere e del proprio laboratorio creativo.

MillenniArts: un riuscito esempio di Arte che racconta l’Arte

Si tratta dello street artist e pittore Jorit, dello scultore Jago e della visual artist Virginia Zanetti. Chi ha avuto la possibilità e la fortuna di conoscerli e di imbattersi nelle loro opere sa quanto distanti siano i rispettivi “mondi”. I rispettivi curriculum, background, profili artistici, provenienze e tecniche, ci mostrano infatti degli identikit di artisti apparentemente senza alcun punto di contatto, ma che Pingitore riesce a fare incontrare e dialogare a distanza con il linguaggio universale dell’audiovisivo. Per farlo palleggia tra le loro storie, portando la macchina da presa in tre città (Roma, Napoli e Prato) alla scoperta di approcci all’arte diversi, ma raccontati in un unico, ininterrotto flusso  fatto di  risonanze, differenze, strappi, parallelismi, idiosincrasie e prossimità. Ed è da questo “magma incandescente” che prende forma e sostanza un riuscito esempio di Arte che racconta l’Arte, in un gioco metalinguistico di continui riflessi che restituiscono allo spettatore di turno tanto la bellezza quanto il talento.

MillenniArts: grande attenzione per la confezione estetico-formale

MillenniArts - Cinematographe.it

Essere artisti oggi, all’ingresso del secondo decennio del nuovo millennio, ha ancora senso? Che cosa spinge persone apparentemente così diverse a investire ogni giorno della propria vita nella creazione di un’opera che finirà per attirare sia critiche che consensi? Tutto ruota fondamentalmente intorno a queste domande che l’autore pone ai tre artisti, che a loro volta rivolgono a se stessi in un auto-racconto che parte dai suddetti quesiti per allargare gli orizzonti agli esordi, alle motivazioni, alle fonti d’ispirazione, alla ricerca, alla simbologia e al processo creativo. Il tutto in un tour fisico ed emozionale che si palesa sullo schermo attraverso pedinamenti dentro e fuori dai rispettivi “habitat naturali”, nel mentre di una creazione o nella rievocazione di precedenti opere realizzate. Meritevole di attenzione la confezione estetico-formale, con una regia e una fotografia di grande qualità. Unico neo l’onnipresenza di una colonna sonora che a tratti si fa troppo invasiva.

In onda venerdì 8 maggio 2020 alle 21:15 su Rai 5 e dal 9 maggio disponibile sulla piattaforma di RaiPlay, MillenniArts è prodotto da Tipot Studio.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 2
Fotografia  - 3.5
Sonoro - 2.5
Emozione - 2.5

2.8

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