Matrimonio a Long Island: recensione del film Netflix con Adam Sandler

La nostra recensione di Matrimonio a Long Island (The Week Of in originale), nuova commedia Netflix con protagonisti Adam Sandler, Chris Rock, Steve Buscemi e Rachel Dratch

Matrimonio a Long Island (The Week Of il titolo originale) è un film del 2018 scritto e diretto da Robert Smigel e interpretato da Adam Sandler, Chris Rock, Steve Buscemi e Rachel Dratch. Si tratta della quarta collaborazione fra Sandler e il colosso Netflix, che ha prodotto e distribuito sulla sua piattaforma di streaming anche altre tre pellicole con protagonista il popolare attore comico, ovvero The Ridiculous Six, The Do Over e Sandy Welker.
Matrimonio a Long Island

Kenny Lustig (Adam Sandler) sta per festeggiare il matrimonio della figlia Sarah (Allison Strong) con Tyler (Roland Buck III). Nonostante lo spropositato numero di invitati e le numerose problematiche a essi connesse, Kenny è fermamente intenzionato a curare l’intera organizzazione del matrimonio e soprattutto a non lasciare spendere un centesimo al padre della sposa Kirby Cordice (Chris Rock), illustre e abbiente chirurgo. Fra difficoltà e imprevisti, comincia così la caotica e travagliata settimana prima dell’atteso matrimonio.

Matrimonio a Long Island: una commedia mal scritta e mal recitata

Matrimonio a Long Island

Matrimonio a Long Island segna l’ennesimo capitolo del tracollo verticale della carriera di Adam Sandler, attore comico da sempre ostracizzato da parte della critica e del pubblico ma capace di regalare anche interpretazioni di buon livello, come quelle dei sottovalutati Reign Over Me e Ubriaco d’amore. In quello che possiamo considerare un lungo incrocio fra i suoi personaggi e la sua vita reale, che l’ha visto passare dalle pellicole più demenziali (Little Nicky – Un diavolo a Manhattan) alle commedie romantiche (50 volte il primo bacio e Cambia la tua vita con un click), per arrivare alla parodia degli uomini di mezza età irrisolti e infantili (Pixels e Un weekend da bamboccioni), Matrimonio a Long Island rappresenta per Sandler (co sceneggiatore del film) l’approdo all’età della responsabilità e della famiglia, con tutte le conseguenze connesse.

Con una premessa simile, ci saremmo aspettati di trovarci di fronte a una commedia matura sulla consapevolezza del tempo che scorre e della vita che cambia o, per contrasto, a una pellicola puerile e grottesca, volta a smitizzare e ridicolizzare questo fondamentale passaggio dell’esistenza. Matrimonio a Long Island non riesce a essere mai nessuna di queste due cose, rivelandosi invece una commedia mal scritta e interpretata, affossata da un inutile affollamento di personaggi e situazioni e da un’inaudita durata (quasi 2 ore), deleteria per il già debole ritmo comico e narrativo. Il regista Robert Smigel, forte come buona parte del cast di un’ampia esperienza con il Saturday Night Live, non riesce a tradurre la sua abilità nella gestione degli sketch in un racconto coerente e unitario, ottenendo come risultato una pellicola vuota e frammentata, che naviga a vista fra una gag  la successiva senza mai raccontare nulla di nuovo o interessante.

Matrimonio a Long Island è affossato da una sconfortante superficialità di sguardo e di scrittura

Adam Sandler diventa così poco più che un collante fra i bizzarri personaggi con cui il suo personaggio si confronta durante l’organizzazione del matrimonio, fra cui si distinguono l’anziano “veterano di guerra” Seymour (Jim Barone) e lo sboccato Charles di Steve Buscemi, che pur visibilmente svogliato si rende protagonista delle scene più riuscite e divertenti del film. La comicità ruota maldestramente intorno al più classico gioco degli opposti, con il contrasto fra la compostezza degli sposi e la confusione di amici e parenti e fra il barcamenarsi di Kenny e la non sfruttata disponibilità economica di Kirby.

A infastidire particolarmente è il ribaltamento di facciata della più classica e disdicevole convenzione che vuole gli uomini di colore meno abbienti rispetto ai pari età caucasici, che rivela tutta la sua falsità di fondo nel momento in cui i bersagli della comicità più rozza e grossolana diventano comunque gli emarginati, ovvero un ragazzo con gravi turbe psichiche o un anziano privo delle gambe e perciò bisognoso di attenzioni. Una superficialità di sguardo e di scrittura che si riflette sullo sviluppo dei personaggi, rendendo pressoché impossibile empatizzare con qualcuno di loro. Tutto è lasciato al caso e alla faciloneria, dal rapporto fra gli sposi alla personalità dei molteplici personaggi che affollano il matrimonio.

Matrimonio a Long Island: una pallida rivisitazione de Il mio grosso grasso matrimonio greco priva di personalità e inventiva

Non capiamo mai se Kenny sia stato un padre premuroso o mediocre, non riusciamo mai a ridere di e con Kirby, stretto fra la sua professione e l’inefficace tentativo di recuperare il rapporto con la moglie. Gli stessi duetti fra Adam Sandler e il “gemello” Chris Rock sono pochi e mai davvero convincenti, in bilico fra inadeguatezza e malinconia e perciò del tutto privi di ironia. Questa pallida rivisitazione de Il mio grosso grasso matrimonio greco si trascina così stancamente e lungamente fino alla conclusione, senza lasciare la minima traccia del suo passaggio e facendo sorridere a denti stretti solo in una manciata di occasioni, poi immancabilmente disinnescate da un brusco ritorno al caos narrativo che contraddistingue Matrimonio a Long Island.

Matrimonio a Long Island

Tirando le conclusioni, Matrimonio a Long Island si inserisce perfettamente in quello che ormai sta diventando un preoccupante leitmotiv delle commedie originali Netflix, sempre più spesso fatte di soggetti mediamente accattivanti, una messa in scena a prima vista dignitosa e una o più star di richiamo, ma anche di un’atavica inconsistenza a livello di temi e narrazione. Un film privo di personalità e di un qualsiasi spunto originale che ne giustifichi la visione, creato per intrattenere a cervello spento ma capace solamente di esasperare lo spettatore per la sua pochezza e la sua eccessiva durata.

Matrimonio a Long Island è disponibile su Netflix dal 27 aprile.

Regia - 2
Sceneggiatura - 1.5
Fotografia - 2
Recitazione - 2
Sonoro - 0
Emozione - 2

1.6

Tags: Netflix