Magic Island: recensione del documentario di Marco Amenta

Magic Island è un documentario in  stile road-movie per la regia di Marco Amenta (La Siciliana ribelle, Silvio Mon Amour). Una pellicola che ripercorre le orme e le ombre del contrastato rapporto padre-figlio intercorso tra Vincent Schiavelli, il celebre attore caratterista italo-americano (apparso in opere della portata di Ghost-Fantasma e Qualcuno volò sul nido del cuculo), ed il figlio Andrea.

Andrea oggi ha 27 anni, è un musicista e vive a New York. I ricordi delle estati passate in Sicilia, nella terra d’origine del padre, sono un dolce ed ingombrante fardello e hanno cominciato (consciamente o no) a sfumare quando nel 2008 suo padre morì, dopo il trasferimento definitivo nella terra d’origine ed una breve malattia, responsabile di aver lasciato Andrea senza risposte fondamentali che ormai non potrà più avere.

Un giorno, tuttavia, la rimozione volontaria di Andrea di una parte così importante della propria vita ed identità viene interrotta dalla telefonata della ex compagna del padre, che lo chiama affinché venga in Sicilia a riscuotere la sua parte di eredità. Il ragazzo si trova così messo alle strette di fronte alle proprie paure e resistenze, spinto ad intraprendere un viaggio destinato a riconciliarlo o allontanarlo per sempre da un passato bello quanto doloroso.

Magic Island: un viaggio simbolico alla ricerca di un sé perduto

Magic Island

Il documentario di Marco Amenta percorre silenzioso ma molto da vicino il percorso fisico ed interiore di Andrea verso le proprie radici, un luogo della mente mai dimenticato ma messo in un rassicurante cassetto in attesa del coraggio per affrontarlo; il giovane si trova per la prima volte alle prese con il dolore per la perdita di un padre che un giorno decise di “abbandonarlo” per tornare in Italia alla ricerca di sé e che non riuscì a rivedere né prima né dopo la morte, a causa di un muro fatto di orgoglio e risentimento ma che celava un affetto reciproco profondo ed un legame indissolubile.

Il ritorno di Andrea in Sicilia avrà allora per lui un significato molto diverso rispetto al viaggio che un giorno intraprese Vincent verso quella stessa terra: non ritrovare se stesso ma ritrovare suo padre, perdonandolo e perdonandosi per tutte le cose non dette e non fatte, scambiandosi finalmente un degno addio.

La macchina da presa coglie ogni inflessione dello stato d’animo contrastato e reticente di Andrea, mettendo in luce il graduale sgretolarsi di ogni sua difesa, verso la presa di coscienza della morte del padre ma anche verso il rinnovato desiderio di non dimenticare più nulla delle sensazioni di quella terra magica, un luogo con cui  – anche se in modo diverso dal padre –  anch’egli si sente connesso, pur non sentendola come casa. Il tutto contornato dalla fusione tra le sue musiche ed i suoni della Sicilia, due mondi diversi che collimano lentamente fino a fondersi in un armonico tutt’uno, simbolo della possibilità di guardare al futuro portando con sé il passato, collocandolo in un luogo in cui può finalmente far meno male.

Magic Island è un’opera delicata ed emozionante, una storia generalizzabile alla necessità di ogni uomo di riconciliarsi con ogni parte di sé e del proprio passato, per essere finalmente libero di ricordarlo e di viverlo come un’ imprescindibile parte della propria ricchezza personale.

Magic Island

Un documentario in cui la scrittura segue armonicamente le immagini, in un gioco di passi avanti ed improvvise regressioni seguite da nuovi passi avanti: un moto ondoso che ricorda il mare della Sicilia e l’andamento della vita stessa, con i suoi sentieri spesso difficili da percorrere ed affrontare, mai lineare ma proprio per questo degna di essere vissuta.

Magic Island arriverà nelle sale cinematografiche il 12 gennaio 2017 distribuito da Mediterranea Film.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 3.5
Sonoro - 3.5
Emozione - 4

3.7