Luis e gli alieni: recensione del film d’animazione

Luis E Gli Alieni, al cinema dall'11 luglio con Koch Media, è un racconto di formazione che sa celebrare l'amicizia e la diversità, risultando divertente per grandi e piccini.

Luis è un ragazzino che ha perso la mamma e vive con l’eccentrico papà, ufologo convinto di aver visto da bambino un alieno e alla continua ricerca di segnali nascosti nell’universo. Bullizzato dai compagni più grandi e alla ricerca spasmodica di un modo per farsi notare dal distratto papà, che come tutti gli scienziati pazzi non si prende molto cura di sé e di quello che gli sta intorno, Luis vive male la sua vita di ragazzino insicuro. Il preside della sua scuola se ne accorge, ed è pronto a chiamare i servizi sociali. Almeno finché Luis non incontra tre svampitissimi alieni giunti sulla terra con intenzioni tutt’altro che bellicose: durante la loro crociera spaziale hanno intercettato il segnale digitale della terra, e vogliono assolutamente acquistare un tappetino massaggiante visto in televendita.

luis e gli alieni Cinematographe.it

Luis e gli alieni è un prodotto d’animazione per bambini adatto anche ai più grandicelli. Gli adulti non si annoieranno accompagnando i figli al cinema: il film di Christoph Lauenstein e Wolfgang Lauenstein è capace di coinvolgere più fasce d’età. I due fratelli, tedeschi, vinsero nel 1990 l’Oscar per il miglior corto d’animazione con Balance, piccola perla surrealista che regalava allo spettatore qualche brivido di qualità. Luis e gli alieni è molto più classico, meno cerebrale e più spontaneo: la sua trama è più piana e decisamente più rassicurante, tanto che qualunque (ex) bambino marginalizzato può identificarsi con il protagonista. Se vogliamo, è un anche un film meno sofisticato di Balance: tuttavia, Luis e gli alieni non scade mai nel veramente banale, evitando in tal modo di trasmettere allo spettatore l’idea di star guardando un film sciocco esclusivamente per bambini.

Luis e gli alieni: la piccola storia di formazione di Cristoph e Wolfgang Lauenstein

luis e gli alieni Cinematographe.it

Godibile e divertenteLuis e gli alieni è la piccola storia di formazione di un ragazzino che sa farsi valere agli occhi degli altri, e alla fine della storia trova amici, una fidanzatina e recupera il rapporto con il padre. All’inizio del film, la situazione nella casa dismessa e fatiscente, lasciata quasi esclusivamente alla mercé dello sbadato padre, è la parte più veritiera e interessante del film. Notevole anche il dettaglio della famiglia perfetta, contrapposta a quella sfasciata e disastrata di Luis, in cui lei è maniaca della pulizia e il marito la asseconda: tutto è bianco e tirato a lucido, e Valentina, la collaboratrice domestica messicana, lustra tutto in maniera infaticabile. Nel complesso, la tecnica al computer non è certo della migliore qualità – la Pixar-Disney ci ha abituato a livelli inarrivabili di mise en scène cartoonesca – ma il film scorre con piacere per la sua ora e mezza e ha una trama che, sebbene presenti un finale certo e chiaro sin dall’inizio, è capace di regalare qualche sorpresa in più rispetto ad altri film d’animazione del genere.

Luis e gli alieni film d’animazione meno banale di quanto non sembri

La resa degli alieni, oltretutto, è simpatica e accattivante: i tre estranei, tutt’altro che minacciosi o animati da cattive intenzioni, risultano anzi sicuramente piacevoli anche per lo spettatore più refrattario. Certo, il modo di concepire le navicelle spaziali è tutt’altro che nuova: ma tutti i film di fantascienza pagano, inconsapevolmente o meno, il loro tributo a 2001: Odissea nello spazio, per cui gli interni delle navicelle spaziali saranno così almeno fino a che non vedremo un film uguale o, se possibile, migliore del capolavoro di Stanley Kubrick. Nel frattempo godiamoci Luis e gli alieni: i bambini si divertono, e noi pure.

Leggi anche I 30 cartoni Disney che dovreste vedere almeno una volta

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3
Recitazione - 3
Sonoro - 3
Emozione - 3

3.1