RomaFF13 – Light as feathers: recensione

Il film d'esordio dell'olandese Rosanne Pel è un racconto duro dell'adolescenza e dell'incapacità di saper distinguere tra amore e violenza.

L’adolescenza come periodo di formazione. Come momento in cui si gettano le basi di quella che sarà la nostra persona. Una fase in cui fondamentale è il confronto continuo con un modello cui possiamo ispirarci, un modello che riesca a guidarci attraverso un territorio inesplorato che ha come unica via d’uscita la vita adulta. L’esordiente sceneggiatrice e regista Rosanne Pel, confeziona un film che sa catturare con una certa gravitas questa età della vita presentando un ritratto duro di un giovane uomo che vorrebbe amare ma che non ne conosce i modi. Light as feathers è tra i titoli della Selezione Ufficiale della tredicesima edizione della Festa del Cinema di Roma.

Stretto tra il silenzio e la reticenza che circondano la figura del padre e il rapporto di morbosa dipendenza e gelosia che lo lega alla madre Ewa (Ewa Makula), Eryk (Eryk Walni) intreccia una relazione con la vicina di casa, Klaudia (Klaudia Przybylska), ma sembra non riuscire a capire la differenza tra amore e abuso. In un’altalena continua di gesti di tenerezza e tentativi di allontanare il ragazzo, la giovane rimane intrappolata in una relazione in cui si è perso di vista il consenso e dove una leggera ritrosia fa solo parte del gioco ed eccita un po’ di più.

Light as feathers: un racconto duro dell’adolescenza

Light as feathers Cinematographe.it

Girato con pacata eleganza, Light as feathers si muove attento tra le pulsioni, i rapporti e le amicizie dell’età adolescenziale indugiando talvolta su degli spaccati di vita quotidiana che spezzano sì la narrazione ma che contribuiscono, almeno inizialmente, anche a creare un senso di intimità tra spettatore e materia trattata. Se infatti nei primi di questi intermezzi siamo ammessi a piccole scenette familiari – Eryk che gioca con il gatto sul tavolo di cucina, la nonna a parlare con un’amica – piano piano, quando a queste si vanno sostituendo brevissime scene in cui l’anziana amica della nonna, guardando in camera, recita una poesia, l’intermezzo si fa affettazione nel tentativo adesso di presentarsi come documento di un vissuto spoglio però di qualsivoglia spontaneità.

È nel trattare le relazioni di Eryk con le due donne che rivestono maggiore importanza nella sua vita che Pel mette in mostra tutta la sua sensibilità di scrittrice e regista. Privo della figura paterna, a Eryk viene negata qualsiasi possibilità di poter conoscere, seppur indirettamente, il padre. Come controcanto, Ewa costruisce col figlio un rapporto le cui sfumature vagamente incestuose si fanno sempre più potenti man mano che ci addentriamo nella storia. In un flusso continuo di gelosie e domande che cercano con malcelata noncuranza di venire a conoscenza delle relazioni amorose che i due potrebbero o non potrebbero avere, l’equilibrio tra loro è sempre più precario ed è pronto a spezzarsi nel momento in cui il tradimento messo in atto dal figlio sarà innegabile.

Light as feathers: la violenza e la macchina da presa

Light as feathers Cinematographe.it

Rifiutandosi di indugiare sulle scene di sesso trattenendo l’atto in un angolo dell’inquadratura, Light as feathers non si astiene dal denunciare la violenza che Eryk compie ai danni di Klaudia e non cerca, al tempo stesso, di giustificarne l’origine. La reazione della famiglia al comportamento del giovane è dura così come dura è la macchina da presa che indaga con sempre maggiore insistenza il suo volto alla ricerca di quel momento di rottura che non tarda ad arrivare. I movimenti della camera sono sì intrusivi, violano sì l’intimità del ragazzo ma riflettono, in un certo modo, tutta quella serie di abusi che Eryk ha inflitto a Klaudia.

Racconto di mala formazione, l’esordio registico di Pel è tanto intenso quanto lento a montare e a raggiungere il cuore della narrazione, finendo per creare un senso di pesantezza che fatica a perdere anche quando si affrontano i nodi emotivi e lo scioglimento sottilmente catartico del film.

Regia - 3
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 2.5
Recitazione - 3
Sonoro - 2.5
Emozione - 2.5

2.8