Leo: recensione del film d’animazione Netflix

Leo è il film d'animazione Netflix sulla difficoltà e l'importanza di crescere e sui rapporti interpersonali

Leo è diretto dal trio composto da Robert Marianetti e David Wachtenheim, che firmano entrambi il loro debutto alla regia, insieme a Robert Smigel, autore, comico, imitatore e regista, e che con Leo segna la sua ennesima collaborazione con Adam Sandler. In veste di produttore e voce del protagonista nella versione originale, Sandler ha anche partecipato alla sceneggiatura, in collaborazione con Smigel e Paul Sado. In arrivo su Netflix il 21 novembre 2023, Leo è un una commedia musicale d’animazione con protagonista il rettile Leo che vive da anni rinchiuso in una teca di vetro, senza aver mai visto il mondo fuori. Leo è stato presentato in anteprima il 14 giugno 2023 all’Annecy International Animation Film Festival.

Leo e la difficoltà di crescere nel tempo che passa

Leo recensione cinematographe.it

Leo è una lucertola stanca e annoiata, alla ricerca di qualcosa di diverso che non sia quella teca di vetro dalla quale non è mai uscito. Insieme all’amico tartaruga assiste sempre alle stesse lezioni nell’aula dove entrambi vivono da decenni e dove bambini di diverse generazioni si susseguono e cambiano ogni 5 anni. Leo è troppo pigro per tentare di scappare dalla scuola e affrontare un mondo pieno di insidie e rischi. Tuttavia un giorno sente parlare un genitore che sembra riconoscerlo come un raro esemplare di rettile che vive 75 anni. Con un rapido anche se difficoltoso calcolo, Leo si rende conto di avere 74 anni e che sta quindi trascorrendo i suoi ultimi 12 mesi di vita. È questa l’opportunità e il pretesto che stava cercando. Deciso ad esplorare il mondo, e messo in guardia dalla tartaruga, Leo vorrebbe sfruttare il compito che la nuova maestra dà ai bambini: portare a casa uno dei 2 rettili e occuparsi di lui. La prima bambina a portare a casa Leo è Summer. Nel tentativo di scappare il suo piano fallisce quando Summer si rende conto che Leo può parlare e Leo dal canto suo finisce per dare dei consigli alla bambina, che ha un’effettiva difficoltà ad accettarsi e a fare amicizia. Nei weekend successivi Leo viene portato a casa da ogni bambino della classe e con ognuno stringe un legame. Anche quando gli si ripresenta l’occasione per esplorare il mondo, non riesce ad abbandonare il suo ruolo di confidente, consigliere e amico. A ogni bambino chiede però di non rivelare a nessuno che lui è un animale parlante e ogni alunno tiene il segreto, credendo di essere l’unico ad avere con Leo un rapporto speciale e anche l’unico capace di sentire la sua voce.

Leo recensione cinematographe.it

Leo racconta il processo di crescere, quello che avviene nella pre-adolescenza. Se alcuni brani presenti e alcuni dialoghi possono apparire ripetitivi, hanno dalla loro un’originalità del tutto volta a mostrare le difficoltà di un’età di passaggio, le continue problematiche che crescere comporta. Se una volta l’infanzia e in particolare l’adolescenza, venivano rappresentate come un periodo gioioso e spensierato, i prodotti di oggi sembrano approfondire maggiormente questa fase della vita, concentrandosi su disagi che anche in tenera età si possono provare. In particolare in un ambiente scolastico, dove nascono le prime amicizie e che a 10 anni cominciano ad avere esigenze completamente diverse rispetto a prima. Tematiche come il dialogo, il confronto, il bisogno di sentirsi speciale, non diversi, non straordinari, non ineguagliabili, ma speciali nella propria unicità. Leo è infatti un prodotto musicale importante, capace di parlare a tutti.

Simpatico e coinvolgente il nuovo prodotto Netflix è un perfetto film per tutta la famiglia

Leo

Il film trasmette una concezione particolare di se stessi: che può passare dall’aspettativa da parte degli altri, all’essere iperprotettivo e fonte di eccessive restrizioni, entrambi aspetti genitoriali. Fino alla timidezza personale che può portare a stare in silenzio o a parlare a ruota libera. Si tratta quindi di vergogna, timore, inadeguatezza, solitudine e amicizia, contenuti che si legano a quelli dello scorrere del tempo, del vivere la vita a pieno e del capire di cosa si ha bisogno. Mentre tutti i bambini hanno la necessità di essere capiti e ascoltati, per crescere, comprendere se stessi e, anno dopo anno, entrare nel periodo dell’adolescenza e costruire la propria identità, Leo rappresenta l’esperienza, la saggezza, una conoscenza maggiore del mondo, nel suo caso delle persone, dei bambini che sono passati in quella scuola. Forse Leo non ha mai visto il mondo fuori, ma è entrato in contatto e ha osservato dall’esterno, decine di generazioni sedute su quei banchi di scuola.

Il film Netflix è divertente, appassionante e commovente, con una forte aderenza alla realtà, all’attualità, al mondo dei social che permette ai bambini di connettersi con gli altri, di essere sempre insieme anche quando divisi, con un rimando al controllo, senza però darne un giudizio, che la tecnologia comporta: nel caso di Leo questa rende il mentire sempre più difficile. Tra l’ilarità che suscitano alcune sequenze e altre trovate geniali, che sorprendono e rimangono impresse, come ad esempio la raffigurazione dei bambini dell’asilo, altri fattori e svolte narrative possono risultare prevedibili, perché Leo segue tutti i principi base dei film per bambini, con musiche dal contenuto semplice, simpatico e consequenziale alle gag visive che si susseguono. Grafica e design sono nuovamente di altissimo livello, e osano con coraggio arrivando un gradino sopra i precedenti film, con particolare attenzione agli esseri umani più che agli animali parlanti della storia. Cura dei dettagli e della parte più realistica, con maggiore fantasia e libertà nella matrice più soprannaturale.

Edoardo Leo voce della lucertola protagonista

Leo Netflix - Cinematographe.it

Leo è il primo film d’animazione per bambini della Happy Madison Productions, casa di produzione fondata da Adam Sandler in collaborazione con Netflix Animation e che con Leo arriva invece al suo 14º prodotto. A dar voce al personaggio di Leo nella versione doppiata in italiano l’attore Edoardo Leo, irriconoscibile nei panni della lucertola che appare talvolta paterna, talvolta egoista, concentrata su un suo desiderio personale, accettabile nella consapevolezza di una vita che scivola via, e di un tempo che sta scadendo. Per non parlare dei numerosi assoli interpretati da uno dei più amati attori italiani, dove la voce di Leo subisce un ulteriore cambiamento, in linea anche con i consigli e il senso di fiducia che ispira ai bambini con i quali entra in contatto. Monologhi e dialoghi cantati, dove i personaggi interagiscono e raccontano. Leo è un film dolce, carico di bontà e di sentimenti autentici e positivi, dove non vi sono reali antagonisti, ognuno ha la possibilità di rimediare, e non esistono persone totalmente buone o totalmente cattive. Proprio come nella vita.

Regia - 3
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 4
Recitazione - 4
Sonoro - 4
Emozione - 3

3.4

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