Left Behind – La Profezia: recensione

Left Behind – La Profezia è un mix tra devastazione, religione e giusto quel pizzico di action che serve a far srotolare in avanti la pellicola di Vic Armstrong la quale, invece, sembra proprio essere rimasta ideologicamente impantanata in un limbo di inattività e smarrimento: legata alle storie della fine del mondo che illuminano il grande schermo nel nostro tempo, ma priva degli effetti speciali e di una storia piacevole alla quale poggiarsi.

Nicolas Cage veste i panni di Ray Steele, un comandante dell’aviazione civile dal tocco affascinate, imbrigliato in una relazione complicata con la moglie Irene (Lea Thompson). A spiegare come stanno le cose l’irriverente figlia Chloe (Cassi Thomson) che, giunta in aeroporto dal college per trascorrere insieme alla famiglia il compleanno del padre, scopre che quest’ultimo non sarà a casa. Nell’attesa si scontra con una signora circa l’esistenza di Dio e conosce il giornalista televisivo Buck Williams (Chad Michael Murray): è amore a prima vista!
Si apprende subito la paura della ragazza di perdere il nucleo familiare e l’abisso che separa i coniugi, Ray infatti cerca il più possibile di star lontano da casa, flirtando con un’affascinante hostess (Nicky Whelan), mentre la moglie si mummifica in letture bibliche cercando inutilmente di trasmettere il messaggio divino.
La profezia sulla quale fa leva il film accenna a un noto passo dell’Apocalisse, che molto probabilmente potrebbe riassumersi nella citazione seguente:

Il Signore Gesù scenderà dal cielo con grido di comando, e prima risusciteranno i credenti morti. Poi i corpi dei veri cristiani, ancora in vita, saranno trasformati e portati insieme ai credenti risorti sulle nuvole a incontrare il Signore nell’aria per essere sempre con Lui. – cf. San Paolo ai Tessalonicesi, I Epistola 4:16-17-

Left Behinf, infatti, remake dell’omonimo film diretto da Vic Sarin nel 2000, adatta al grande schermo il romanzo Gli esclusi di Tim LaHaye e Jerry B. Jenkins: primo di sedici capitoli a carattere fantastico-apocalittico, in cui danzano tra le righe le profezie bibliche di Giovanni, Ezechiele e Daniele.
Ciò che accade nel volo diretto a Londra è esattamente la sparizione fisica degli innocenti e dei credenti, la quale coinvolge però il mondo intero, cosicché anche Chloe perde le tracce del fratellino Ravmie e della madre. Il mondo intero è in preda al caos, si scatenano incidenti e molti si approfittano della situazione. Guarda caso restano sulla Terra personaggi quali il fedifrago, il rancoroso, il musulmano, la tossicodipendente e chiaramente il prete.
Il mondo diventa un posto insicuro e ci si aspetta qualche azione stratosferica, ma la monoespressività di Nicolas Cage sa rassicurare perfino i passeggeri dell’aereo, in procinto di schiantarsi.

Left Behind – La Profezia: un film da vedere? Qui il trailer

L’idea fondamentalmente non è malvagia, ma appare mal sviluppata, priva di una giusta parte introduttiva e annacquata nella parte centrale al punto tale da risultare insipida e noiosa.
Nicolas Cage ha senza dubbio dato il suo meglio in altri lungometraggi dello stesso genere (si pensi ad esempio a Segnali dal Futuro) e fondamentalmente, tra tutte le fini immaginarie che la grande macchina cinematografica ci ha propinato in questi anni, forse questa sarebbe la meno dolorosa, tutto poi dipende da dove saremo. Sulla Terra o nell’alto dei Cieli?
Per il momento non potete che stare in una sala cinematografica e commentare!

Left Behind – La Profezia è al cinema dal 29 luglio 2015, distribuito da Notorious Pictures.

Giudizio Cinematographe

Regia - 1.5
Sceneggiatura - 1
Fotografia - 1.5
Recitazione - 1.5
Sonoro - 2
Emozione - 1

1.4

Voto Finale