Lasciali parlare: recensione del film di Steven Soderbergh con Meryl Streep

Il piccolo gioiello di Soderbergh Lasciali parlare è un racconto intimo sul rapporto tra arte e vita.

Con Lasciali parlare Steven Soderbergh ci insegna ancora una volta la sublime arte di raccontare il cinema attraverso i film. La cinepresa assume corporeità, diventa essa stessa parte integrante di un racconto intimo sulla nostalgia e il tradimento. L’occhio di Soderbergh si tramuta in personaggio, è il suo alter ego che ci conduce con mano docile verso una sperimentazione ancora attiva. E così Lasciali parlare percorre due strade diverse, eppure unite fra loro dal potere della parola. Per il cinema, le parole, sono i movimenti di macchina, le inquadrature, la luce e la musica giusta. Il set del film è una nave da crociera in viaggio, una città compressa in poco spazio. È un palcoscenico perfetto, un teatro delle emozioni umane per i personaggi, e un oggetto metaforico sull’arte cinematografica; un non-luogo dove tutto è possibile.

Non a caso Lasciali parlare è stato girato realmente nei sette giorni di crociera, e con l’aiuto della sceneggiatrice Deborah Eisenberg tutto il cast ci ha potuto deliziare dell’improvvisazione. La recitazione del film è tutta basata sul controllo della scrittura e la libertà di espressione. Da questa unione sono nate delle ottime interpretazioni. Se da una parte abbiamo la sempre strepitosa Meril Streep, dall’altra Lucas Hedges si conferma ancora una volta un ottimo attore emergente, capace di carpire ogni sfumatura del proprio ruolo. Fra tutti spicca Candice Bergen, con un personaggio tagliente e reale. Dianne Weist è sempre una piacevole e rassicurante presenza. Alla fine del viaggio non tutti i tasselli del puzzle verranno trovati, come nella vita reale non sempre si hanno risposte. Ed è in questa incertezza sul futuro, dettata dai pesi del passato, che si muove la grossa nave di Lasciali parlare. Rammarichi e aspirazioni prendono forma in tradimenti a più livelli, e in mezzo troviamo l’oceano generazionale messo a confronto.

Lasciali parlare e quel viaggio in crociera carico di umanità

Lasciali parlare - Cinematographe.it

Lasciali parlare racconta di Alice Hughes (Meril Streep), una scrittrice di successo alle prese con il suo nuovo romanzo. Deve ritirare un prestigioso premio letterario in Inghilterra, ma si rifiuta di volare in aereo. Karen (Gemma Chan), la sua agente, le propone allora un viaggio in crociera nella fatiscente Queen Mary 2. La donna decide così di partire in compagnia del nipote Tyler (Lucas Hedges), a lei molto caro, e due vecchie amiche dell’università con cui ha perso i rapporti da anni. Qualcosa del loro passato è rimasto sepolto, un rancore malsano mai risolto. Da una parte Roberta (Candice Bergen) che incolpa Alice delle sue disgrazie, e in cerca di scuse per ciò che la scrittrice ha raccontato nel suo libro di maggior successo. Dall’altra Susan (Dianne Weist), una donna all’apparenza remissiva in cerca di qualcosa di nuovo. A loro si aggiunge Karen, intenzionata a convincere Alice nel scrivere il sequel di You Always/You Never, vincitore del premio Pulitzer. Tra loro anche un uomo misterioso e un famoso scrittore di gialli.

Soderbergh confeziona quello che a prima vista sembrerebbe un film classicamente hollywoodiano, eppure ne ribalta forme e geometrie a più riprese. Il regista è un bambino curioso e artistico che pasticcia i documenti dei genitori. Ma quelli che prima sembravano solo disegni alla rinfusa, diventano un’esaltazione della carta stampata. Rompere per creare, distorcere per far ragionare. Lasciali parlare è un piccolo, grande gioiello sul parlare di cinema. Nel farlo si affida alla forma più pura e reale di comunicazione, l’improvvisazione. Nella vita cerchiamo continuamente le parole giuste con cui esprimerci per raggiungere l’altro. Ci blocchiamo, scoviamo nella nostra mente la giusta formula, la composizione azzeccata di termini per dare forma ai nostri pensieri. E così fanno i personaggi di Lasciali parlare, o meglio il cast del film. Il lavoro svolto insieme a Deborah Eisenberg è encomiabile, e la recitazione ne trae vantaggio ad ogni scena. Sette giorni di riprese e questo è il risultato? Novanta minuti di applausi non possono bastare. Meril Streep è un’anima sospesa, una nostalgica donna borghese alle prese con la sua eredità futura. Ma è solo nel finale che il suo discorso sulla nave avrà piena comprensione. Come nel turbinio di rimpianti e imputati tradimenti ci sia stato qualcosa di magnifico che l’ha travolta piacevolmente.

Steven Soderbergh e la piacevolezza della sperimentazione

Lasciali parlare - Cinematographe.it

Luci naturali, ambienti ristretti, un budget ristretto e strumenti all’avanguardia. A Soderbergh non serve altro per raccontare il suo Lasciali parlare. Nessun investimento da colossal può competere con la maestria. “I soldi non fanno la felicità”, nessuna affermazione fu più vera quando si parla di cinema. Dalla sua il regista ha un cast d’eccezione, caparbio a tal punto da seguirlo in questa breve avventura. La camera li culla dolcemente, li esalta e poi li isola in un mostro d’acciaio in movimento. Abbiamo tutta la vecchia scuola, con primi piani e campi contro campi. Eppure, anche lì, Soderbergh si diverte, come nella scena di ballo con Karen e Tyler; quella camera ciondolante vale tutto il film. Non si ferma qui, e nel finale ci ricorda anche una vecchia cosa chiamata Montaggio delle attrazioni, in una scena tutta da interpretare. Onirico e vissuto si intersecano nella mente di Alice, presa dalla febbre dello scrittore.

Lasciali parlare è un oggetto inamovibile, un monolite di libertà creativa. Soderbergh è colui che, con leggerezza disarmante, ci racconta il mondo, la vita e l’arte, e come queste possano convivere in profonda armonia senza compromessi, senza forzature di ogni sorta. Intimo e profondamente reale, questo film scandaglia i meandri di una nave in cerca di parole, sussurri, sentimenti. È uno sguardo tenero e sincero sulle nostre fragilità, sul nostro esseri umani privi di maschere, senza rifugi dove nasconderci. Il film è un’opera tutta da scoprire, rivedere e analizzare. Di certo un’opera immancabile per chi ne volesse assaporare tutta la sincerità e la potenza. Lasciali parlare andrà in onda su Sky Cinema Due il 9 ottobre alle 21.15 .

Regia - 4.5
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 4
Recitazione - 4.5
Sonoro - 4
Emozione - 4

4.2