La promessa dell’alba: recensione del film di Éric Barbier

La promessa dell'alba arriverà nelle sale italiano il 14 marzo 2019 con I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection

Già trasposto al cinema nel 1970 da Jules Dassin, il libro La promessa dell’alba, dello scrittore Romain Kacew (conosciuto anche come Roman Gary), vede oggi una seconda rivisitazione filmica omonima a opera del regista francese Éric Barbier.

Nina Kacew (Charlotte Gainsbourg) è una giovane donna di origini ebraiche che vive nella Polonia degli Anni ’20, crescendo da sola il suo unico figlio, Romain (Pierre Niney). Al bambino si dedica con anima e corpo, ricoprendolo di un amore totale e, allo stesso tempo, soffocante. Per lui sogna un futuro colmo di successi come diplomatico francese e come scrittore: i suoi desideri, volutamente espressi con forza e ad alta voce, si imprimono nella mente del giovane Romain, che li assimila e li fa suoi. Con l’ondata di antisemitismo che arriva in Polonia, Nina decide di andare a Nizza, in Francia, dove potrà offrire un futuro più luminoso a suo figlio. Grazie alle sue capacità, la donna riesce ad aprire e a gestire con successo un hotel sul mare, ma la guerra incombe. Dopo aver studiato giurisprudenza a Parigi, Romain viene arruolato nell’esercito, dove cerca di dare sempre il meglio di sé per compiacere la madre. A poco a poco, il ragazzo inizierà a realizzare tutti i desideri materni, raccontando poi questa sua esperienza in un romanzo di grande seguito.

Sullo sfondo di un’Europa che si avvia verso la catastrofe della Seconda Guerra Mondiale, Barbier riprende quella che è una vicenda (vera) di formazione e ne fa un’opera epica e picaresca: Romain compie un viaggio molto lungo, geografico e allo stesso tempo evolutivo, che dalla Polonia lo porterà nell’assolata Nizza, dalla vivace Parigi alla resistente Londra fino poi all’Africa più spietata. Un itinerario a tappe che corrisponde alle varie fasi della sua esistenza e che, nel suo dispiegarsi di fronte agli occhi dello spettatore, svolge per l’autore/protagonista una funzione quasi terapeutica.

La promessa dell’alba – Oltre il rapporto madre-figlio

la promessa dell'alba cinematographe.it

Il suo processo di maturazione, che da bambino lo vede trasformarsi in giovane uomo, ha però un’eterna costante: la presenza materna, così ingombrante da diventare assoluta, così persistente da essere indispensabile. Il rapporto tra Romain e Nina è il vero protagonista della storia: un amore profondo e reciproco, costellato di richieste, preghiere e lettere, una relazione che va ben oltre il tradizionale rapporto madre-figlio. Senza sfociare in una dimensione incestuosa, l’affetto di Nina per Romain è totalizzante: risucchia ogni sua energia, si pone al centro dei suoi pensieri e catalizza ogni sua attenzione. Agli occhi materni, lo scrittore-protagonista è perfetto e può tutto: grazie alle sue capacità, Romain può essere artista, ambasciatore, soldato ed eroe modelli. Una convinzione, questa, che rende di fatto Nina cieca di fronte alla realtà dei fatti, per lei quasi trascurabile quando non conforme all’idea che lei ha del “suo” Romain.

La forza e la caparbietà della donna sono magistralmente interpretate da una Charlotte Gainsbourg in stato di grazia: sguardo ferino e movenze vigorose, l’attrice franco-britannica domina nettamente lo schermo mettendo in ombra gli altri interpreti. Di fronte a lei, il Romain di Pierre Niney è destinato a farsi sottomettere, proprio come accade nell’universo diegetico del film: la madre-padrona lo sovrasta e quasi lo ingloba, salvo rigettarlo “migliorato” nelle scene in cui lui è protagonista, come quella, davvero notevole, in cui il ragazzo farfuglia in maniera incomprensibile, delirando in preda al tifo.

La promessa dell’alba – la vivacità di una sceneggiatura che rivela omettendo

la promessa dell'alba cinematographe.it

Alla descrizione di questo particolare legame madre-figlio si aggiunge un’ambientazione portata sullo schermo in maniera mirabile grazie al lavoro svolto da costumisti e scenografi, che hanno dovuto ricreare di volta in volta paesi di latitudini differenti popolati da diverse classe sociali.

Nel suo complesso, La promessa dell’alba è un film che riesce a tenere legato a sé lo spettatore grazie a una sceneggiatura che affronta con vivacità anche i momenti più difficili da sostenere: persino nelle sequenze più morbose, i dialoghi non indugiano mai troppo direttamente sul rapporto tra i due protagonisti, mostrandosi capaci, in questo loro non dire, di rivelare invece molto.

La promessa dell’alba arriverà nelle sale italiane il 14 marzo 2019 con I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection.

Regia - 3
Sceneggiatura  - 3.5
Fotografia - 4
Recitazione - 4
Sonoro - 3
Emozione - 3.5

3.5