La probabilità statistica dell’amore a prima vista: recensione della rom-com Netflix

Un ragazzo che prova a dare un senso al mondo spiegando tutto con i numeri e le statistiche e una studentessa appassionata di Dickens si innamorano su un volo da New York a Londra nella rom-com La probabilità statistica dell’amore a prima vista diretta da Vanessa Caswill e basata sull’omonimo romanzo di Jennifer E. Smith, disponibile su Netflix dal 15 settembre 2023. Haley Lu Richardson (The White Lotus) e Ben Hardy (Bohemian Rhapsody) elevano con le loro interpretazioni sincere ed emozionanti quello che potrebbe essere un semplice film usa e getta fatto per lo streaming.

La probabilità statistica dell’amore a prima vista: quando il destino sconfigge le probabilità

La voce on di una narratrice (deus ex machina) alla Bridgerton ci racconta la storia de La probabilità statistica dell’amore a prima vista con Haley Lu Richardson e Ben Hardy che interpretano due sconosciuti che si incontrano e innamorano su un volo internazionale. Il film, basato sul libro The Statistical Probability of Love at First Sight, non tradisce il punto di una storia d’amore non originale ma commovente. E ciò che la pellicola perde attraverso scene inondate di luce al neon rosa e con la narrazione ammiccante e pedante dei fatti di Jameela Jamil, guadagna grazie alle performance sorprendentemente vibranti dei suoi protagonisti, che si conoscono in una versione color caramella dell’aeroporto Internazionale John F. Kennedy, dove un volo perso, uno smartphone senza caricabatteria e una cintura di sicurezza rotta fanno avvicinare Hadley (che deve presenziare a un matrimonio che teme) e Oliver (diretto al memoriale in vita di sua madre, organizzato con suo padre appassionato di Shakespeare – Dexter Fletcher e dall’eccentrico fratello minore Luther –Tom Taylor – il giullare del film che viaggia in un furgone verde). I protagonisti perdono le tracce l’uno dell’altro alla dogana. La prospettiva che si ritrovino è remota, ma il destino potrebbe riuscire a sconfiggere le probabilità.

Smettere di misurare con numeri e statistiche, e dire qualcosa di sincero…

La probabilità statistica dell’amore a prima vista ci lascia un messaggio sulla verità: non serve che misuri tutto con numeri e statistiche, se non dici qualcosa di sincero. Sarai in grado di parlare bene solo se la tua lingua può trasmettere il messaggio del tuo cuore…Oliver studia statistica, crede che tutto sia regolato dai big data e che prima o poi ogni cosa sarà prevedibile, ma l’incontro con Hadley lo tocca nel profondo; e la connessione che si crea tra loro due – provvisoria e piena di battute piacevoli – è la ragione per proseguire nella visione del lungometraggio, che lancia altri incantesimi oltre all’aereo in una luce rosa: vale a dire il personaggio interpretato da Sally Elizabeth Phillips, cioè di una madre che affronta serenamente e giocosamente la morte (regalandoci momenti leggeri e altri più difficili che offrono riflessioni). Anche con lo spettro del cancro, non è un film strappalacrime, piuttosto un nodo alla gola nella migliore delle ipotesi, e sempre piacevole ogni volta che Richardson o Hardy duettano sul piccolo schermo. I loro personaggi si innamorano, si perdono, litigano e si riappacificano in 24 ore eppure sono assolutamente realistici, anche se – ammettiamolo – un po’ folli. Ma non è a questo che serve un film? A volte basta semplicemente rimanere ammaliati dalle immagini.

Valutazione e conclusione

Nonostante tutti i suoi difetti di produzione, la mancanza di originalità della storia e la linea temporale contenuta, attraverso il personaggio di Phillips suggerisce di rimanere “leggeri” per affrontare anche i periodi più duri, e riesce in primo luogo ad esprimere un romanticismo travolgente con due attori che si fanno carico di tutto il carisma. La probabilità statistica dell’amore a prima vista è quindi un film di cui vi consigliamo la visione se siete appassionati di questo genere e siete abbonati a Netflix.