La guerra dei nonni: recensione della commedia con Vincenzo Salemme e Max Tortora

La guerra dei nonni, una simpatica commedia degli equivoci con protagonista Max Tortora e Vincenzo Salemme

La guerra dei nonni, quarto lungometraggio di Gianluca Ansanelli in uscita al cinema il 30 dicembre 2023, è un ottimo film per tutta la famiglia, una commedia leggera e divertente con molti spunti di riflessione. Un film capace di raggiungere a parlare a un pubblico vasto e che ragiona su più tematiche. Un cast di grandi nomi italiani che oltre ai protagonisti Max Tortora e Vincenzo Salemme, vede anche Herbert Ballerina, Ana Caterina Morariu, Luca Angeletti, Bianca Guaccero, insieme a molti altri. Il film di Gianluca Ansanelli risulta essere così uno dei prodotti italiani più riusciti dell’ultimo anno.

La guerra dei nonni con una posta in gioco tutt’altro che semplice da ottenere

La guerra dei nonni

Nonno Gerri è un uomo cauto, amorevole e affettuoso. Si prende spesso cura degli adorati nipotini. Vivendo in casa con la figlia e il genero, Gerri è fonte per tutti di ordine, tranquillità ed equilibrio, disponibile ad aiutare i genitori dei 3 bambini al massimo delle sue possibilità. Quando i due si trovano costretti a partire per lavoro, il nonno Gerri non ha problemi a passare una settimana intera con i bambini, almeno fino a quando non arriva Tom, padre del genero e nonno che i bambini non hanno mai conosciuto. Dapprima esitanti, i genitori decidono di lasciare entrambi i nonni insieme. Sarà l’inizio di una vera e propria guerra, fatta di sfide, equivoci e prese di coscienza. Nonno Tom è completamente diverso da Gerri: non esistono regole, bisogna divertirsi e assecondare ogni desiderio dei bambini. Nel tentativo di recuperare il tempo perduto con i nipoti che vedono nonno Tom come una possibilità per fare tutto ciò che per anni gli è stato impedito dal nonno Gerri, Tom accetta di buon grado di giocare la partita contro Gerri, dove la posta in gioco è l’amore dei 3 bambini.

La guerra dei nonni è un divertente gioco di contrasti: la vivacità di nonno Tom, l’indolenza di nonno Gerri, la spensieratezza di uno, la preoccupazione dell’altro, la mancanza di disciplina di uno e le continue regole dell’altro, il desiderio di abbracciare la modernità e il rifiuto di essere al passo con i tempi. Non c’è niente che lega figure agli antipodi, a parte l’avere dei nipoti e doversi prendere cura di loro per una settimana in assenza dei genitori, rispettivamente figli di Tom e Gerri. Una commedia degli equivoci carica di allegria, un film spassoso con uno humor forse più ricercato rispetto a molti prodotti del genere e capace di arrivare a un pubblico più vasto. La guerra dei nonni presenta e racconta infatti più generazioni: i bambini e i nipoti, gli adulti e i genitori, i più anziani e i nonni. Il nuovo lungometraggio di Ansanelli, tra comicità e spunti di riflessioni, funziona, anche con qualche difficoltà nella parte iniziale.

Un incipit debole ribaltato dall’efficacia di un dramedy che sorprende

La guerra dei nonni

Il film parte infatti presentando una serie di stereotipi e cliché, che stonano con la complessa riuscita della pellicola. Da subito si intravede un tocco più originale e che, nonostante i disturbanti componenti di situazioni già viste, non risultano prevedibili. Un incipit quindi forse un po’ debole che, dopo le prime sequenze, si conferma invece il prodotto vincente e riuscito che regista e cast hanno creato. L’ottima interpretazioni di tutti gli attori è infatti uno dei maggiori punti di forza, dei valori aggiunti che conquistano: dagli inconfondibili Max Tortora e Vincenzo Salemme, insieme a 3 sorprendenti attori bambini: Greta Santi, Luigi Fosco e Chloe Aquino, per non parlare di Herbert Ballerina, insieme a Luca Angeletti e Ana Caterina Morariu, e Bianca Guaccero. Un cast corale ben caratterizzato e costruito, con piccoli dettagli che rendono la personalità di ognuno lampante, riconoscibile, chiara, cristallina, vera. Vi sono tanti temi e sottotesti, matrici che si possono leggere tra le righe: il rapporto tra genitori e figli, la schietta naturalezza e innocenza dei bambini e la nostalgia di un passato dove sembrava, almeno all’apparenza, tutto più puro, autentico, semplice e genuino.

Max Tortora e Vincenzo Salemme, famosi soprattutto per una comicità che presenta alcune differenze, creano una straordinaria alchimia, una sintonia che convince e funziona sia nelle parti più divertenti che in quelle più drammatiche. La guerra dei nonni è infatti uno di quei pochi dramedy che combinano realmente i 2 generi, che non tentano, nella sua fusione, il lieto fine con ogni problema e difficoltà risolta, soprattutto quelle più profonde, che non stonano con una trama nel complesso leggera e allegra. La scrittura dei 2 protagonisti è infatti più approfondita, con accenni al passato e a quelle inaspettate scoperte sui propri difetti che, è possibile, col passare degli anni, si accettino, lasciandoli a margine di una vita e di un’esistenza che non ha mai reso necessario migliorarsi, almeno non sotto quei punti di vista. È una realtà, che non per forza riguarda un certo tipo di persone, ma se cambiare è sempre difficile, più si va avanti e più lo sarà.

C’è sempre tempo e modo per tornare bambini

La guerra dei nonni

Il film di Gianluca Ansanelli è infatti molto attuale, perché come esistono persone più anziane che rifiutano categoricamente e non hanno alcun interesse nell’abbracciare una modernità digitale che non capiscono, ci sono persone della stessa età che dopo la smartphone, non perdono tempo per comprarsi lo smartwatch, le cuffie bluetooth, l’i-pad, con la tecnologia che diventa motivo di entusiasmo. Entrambe “categorie” legittime, comprensibili e quindi, grande merito del film, reali, vere, alle quali non è difficile credere. Elementi che, con giuste gag e simpatici battibecchi, vengono esagerate, ingigantite e portate all’estremo da 2 attori nei panni di personaggi che, nella loro continua sfida, tornano bambini. Ecco che la particolarità di La guerra dei nonni sta nella grande verosimiglianza del film e nel non essere, per quanto a volte estremamente simpatico e spiritoso, solo e unicamente un film comico.

Il film è prodotto da GreenBoo Production in vollaborazione con Netflix e Medusa Film, che si occupa anche della distribuzione in sala, dal 30 novembre 2023.

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