La guerra dei nonni: il cast parla del film. Vincenzo Salemme e Max Tortora “nuova coppia comica”?

Regista, attori e produttori presentano in conferenza stampa il film in uscita La guerra dei nonni

Dalla lunga carriera d’attore a quella di regista, autore e conduttore, fino alla longeva esperienza come sceneggiatore, Gianluca Ansanelli torna dietro la macchina da presa a distanza di 2 anni dopo Benvenuti in casa Esposito, firmando la sua quarta pellicola come regista, dal titolo La guerra dei nonni. Un cast di grandi nomi compone questa commedia dal tono agrodolce e ironico, ricca di divertimento e di spunti di riflessione, con elementi che ribaltano spesso situazioni ed eventi. Tra gli attori spiccano Vincenzo Salemme e Max Tortora nel ruolo dei due nonni protagonisti, due personaggi agli antipodi che devono trovare il modo di collaborare insieme limitando il più possibile i danni. Ma l’impresa si rivela più ardua del previsto.

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Tra comicità e politically correct

La guerra dei nonni

Insieme ai due produttori del film Giampaolo Letta e Marco Belardi, la conferenza stampa del film La guerra dei nonni, ha visto partecipare il cast al completo: da Vincenzo Salemme a Max Tortora, insieme a Bianca Guaccero, Ana Caterina Morariu, Luigi Luciano, noto con il nome di Herbert Ballerina, e Luca Angeletti. Presenti anche i giovanissimi Greta Santi, Luigi Fosco e Chloe Aquino, che vestono i panni dei 3 nipoti dei 2 nonni del film, e il regista Gianluca Ansanelli. La guerra dei nonni vede appunto nonno Gerri e nonno Tom, nome scelto e calcolato per un chiaro riferimento, come ha dichiarato lo stesso regista, costretti a passare una settimana insieme, occupandosi dei 3 nipoti. I due nonni, che non potrebbero essere più diversi, si incontrano oltretutto per la prima volta, del tutto impreparati ad interagire tra loro, e trovandosi in disaccordo su tutto. Come ha sottolineato Ansanelli, Tom e Gerri rappresentato un forte contrasto che fa sorridere, sfociando poi in continue sfide, tra divertenti gag e tentativi esilaranti di essere il nonno preferito da i 3 nipoti Giulia, Marco e Loretta. Alla fine, entrambi adorabilmente imperfetti, capiranno che, a conti fatti, tra pregi e difetti, hanno lo stesso obiettivo: il benessere dei 3 bambini.

La guerra dei nonni vede Vincenzo Salemme e Max Tortora alla loro primissima collaborazione, che ha portato comunque a un ottimo risultato. Ansanelli ha infatti sottolineato come la loro alchimia e capacità di far ridere da sempre ha contribuito a rendere il film, prima di tutto, divertente. Ma non solo: “la linea comica non è mai facile da maneggiare, bisogna farlo con cura e in questo Vincenzo Salemme e Max Tortora sono due fuoriclasse assoluti. Il film ha poi anche una linea più sentimentale, che ci piacerebbe venisse percepita dal pubblico“. La guerra dei nonni potrebbe infatti aver dato vita a una nuova coppia di comici e proprio il tema della comicità è stato al centro di alcune riflessioni sull’oggi, su nuove censure e su un nuovo tipo di comicità che forse aspira ad avere una maggiore libertà. Vincenzo Salemme ha infatti parlato di una tematica molto controversa e delicata e cioè quella del “politicamente corretto” che spesso può rendere più complicato scegliere di cosa parlare e su cosa scherzare: “non credo che la comicità cambi davvero nel giro di pochi anni“, ha dichiarato “sono millenni che gli stessi elementi fanno sempre ridere. Non basterebbe neanche il politicamente corretto, forse bisognerebbe parlare di culturalmente corretto“. Anche Max Tortora si è espresso relativamente a questo tema che risulta essere effettivamente molto dibattuto: “il politicamente corretto non ha dei veri e propri limiti. Alla fine chi stabilisce il confine tra giusto e sbagliato?“.

La guerra dei nonni e l’insegnamento che si può trarre dai bambini

La guerra dei nonni

Entrambi gli attori hanno infatti sottolineato che i comici vogliono conquistare esclusivamente il proprio pubblico, un pubblico che hanno definito sempre curioso, interessato, che ha voglia di emozionarsi e divertirsi e non per forza di giudicare se il film rispetta o no la logica del politically correct. Indubbiamente si tratta di un metro entrato nell’immaginario collettivo, noto a qualsiasi tipo di utenza. Nel corso dell’incontro sia Vincenzo Salemme che Max Tortora hanno affermato che l’ottima sceneggiatura del film celebra sicuramente la figura dei nonni e l’importanza che hanno nella vita delle persone, soprattutto quella dei nipoti. La pellicola non si pone tuttavia l’obiettivo di presentargli come degli eroi perfetti, ma come esseri umani quali sono. Gli attori si sono poi anche affidati all’improvvisazione, che il regista ha accolto positivamente e che si sarebbe aspettato “considerando due attori di questo calibro“, ha dichiarato. Un’improvvisazione che è configurata più come una partecipazione creativa a quella che era la storia e la psicologia di personaggi sfaccettati e ricchi di sfumature: un’indagine personale dei protagonisti particolarmente approfondita.

La guerra dei nonni segna anche il ritorno di Bianca Guaccero sul grande schermo: “Salemme e Tortora sono riusciti ad improvvisare sul set facendo ridere l’intera la troupe” ha infatti dichiarato l’attrice. “Era tanto tempo che non facevo cinema e sono contenta di essere tornata e di aver lavorato con loro due“. Il film diretto da Gianluca Ansanelli è un racconto corale carico di umanità, con un tocco di romanticismo e comicità, e che ragiona sull’importanza del contatto umano, in particolare di quello con i bambini. I piccoli protagonisti sono sempre maggiormente presenti e non solo in film destinati a un pubblico di giovanissimi o a pellicole per ragazzi. È infatti in voga una nuova concezione di temi come l’infanzia, dove spesso sono i più piccoli a insegnare qualcosa agli adulti della storia e anche in La guerra dei nonni c’è questo importante e realistico fattore. Gli stessi nonni, in questo racconto, hanno tanto da imparare dai propri nipoti che spesso li mettono di fronte a problematiche che per anni hanno scelto di far finta di non vedere.

La guerra dei nonni porterà le famiglie al cinema

La guerra dei nonni; cinematographe.it

Herbert Ballerina ha infatti parlato del film come di una storia che esplora il distacco che oggi si vive tra nonni e nipoti e tra genitori e figli e come La guerra dei nonni non sia solo un film comico, rimandando anche al mondo del digitale, dei social e degli smartphone, che rendono difficile tanto essere genitori quanto nonni. Anche il produttore Giampaolo Letta ha ripreso invece il discorso dell’attenzione al tema dell’infanzia: “I nostri film ultimamente hanno tutti nel cast anche dei bambini e questa è un’ottima cosa: vogliamo che le famiglie tornino al cinema, ci si è abituati troppo a una visione da casa. È importante portare i bambini al cinema. Noi in più speriamo anche che sia nata una nuova coppia comica“. Probabilmente lo speriamo in molti.