Cannes 2019 – La Gomera: recensione del film di Corneliu Porumboiu

La Gomera è un noir poliziesco dalla marcata vena sarcastica, che prende il nome dall'isola vulcanica delle Canarie in cui il film è ambientato.

La Gomera, in concorso a Cannes 2019, rappresenta l’esordio nella competizione principale del Festival del regista rumeno Corneliu Porumboiu, esponente di spicco della corrente della nouvelle vague rumena, portavoce di un cinema in perfetta connessione col momento storico del Paese e il suo relativo impegno nella ricostruzione e rinascita.

Un noir poliziesco dalla marcata vena sarcastica, La Gomera prende il nome all’isola vulcanica delle Canarie, location del film, un luogo fuori dal mondo in cui,  in un carcere di massima sicurezza, è detenuto un pericoloso gangster.

La Gomera - Cinematographe.it

In tale luogo mistico si ritrova il poliziotto corrotto Cristi, che decide di accettare un incarico  losco per liberare il criminale e recuperare così un’ingente somma di denaro (trenta milioni di euro), tale da garantirgli una nuova vita. Ma l’incarico vede protagonisti una donna bellissima e il singolare compito di imparare una sorta di linguaggio in codice composto da fischi – il silbo – necessario a coordinare l’operazione senza essere intercettati.
Ma l’amore, come spesso accade, metterà i bastoni fra le ruote e – fra numerosi colpi di scena – la storia prenderà una piega inaspettata.

La Gomera: un noir all’insegna della sottile e intelligente ironia di Corneliu Porumboiu

La Gomera è un film ricco di omaggi – spesso ironici – ai classici del cinema crime e musicali (da Iggy Pop a Casta Diva fino all’ Orfeo all’Inferno di Jacques Offenbach), che si inseriscono eloquentemente in una narrazione che procede per capitoli intitolati ai vari personaggi ma non sempre montati in ordine cronologico. Il risultato è uno svolgimento vorticoso, dal ritmo sostenuto, che accompagna le vicende di protagonisti i cui ritratti emergono gradualmente, rivelando aspetti inattesi e permettendo al pubblico di empatizzare gradualmente, senza rinunciare alla necessaria suspense.

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Per contro, è proprio la trama a rivelarsi eccessivamente complicata per quelli che sono gli intenti analitici e comunicativi del film, rendendo a tratti faticoso tenere il filo degli eventi col risultato di perdere l’aggancio necessario ad attendere con ansia un finale che invece riporta il film ad un notevole livello qualitativo, degno del suo regista.

Così, fra momenti sottilmente alti dal punto di vista umoristico e intelligenti riflessioni sull’odierna società rumena, La Gomera si rivela un film forse non pienamente compiuto dal punto di vista della scrittura, ma che sicuramente non fa che confermare il talento di Porumboiu nel mettere in scena dinamiche interpersonali che sono sempre specchio di relazioni più ampie con l’ambiente sociale di cui parla, in cui materialismo e incomunicabilità divengono due facce della stessa medaglia. Con un particolare occhio di riguardo verso una visione della finzione (e quindi del cinema) che – nella sua palese messa in scena – spesso si rivela mezzo per raggiungere verità celate, altrimenti non accessibili.

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La Gomera è stato prodotto da Maren Ade, regista di Vi presento Toni Erdmann (presentato in concorso a Cannes 2016), e Sylvie Pialat; nel cast troviamo Vlad Ivanov, Catrinel Marlon, Rodica Lazar, Sabin Tambrea, Agustí Villaronga, István Teglas, Cristóbal Pinto e Antonio Buíl.

Regia - 3
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3.5
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3.5
Emozione - 3

3.3