Klaus – I segreti del Natale: recensione del film d’animazione Netflix

La major dell’online esordisce nel lungometraggio animato con una nuova favola natalizia che racconta la genesi di Santa Claus

“Un vero atto di bontà ne ispira sempre un altro”. È il leitmotiv di Klaus – I segreti del Natale, nuovo arrivato di casa Netflix disponibile online dal 15 novembre. A Smerensburg, ameno villaggio nel Circolo Polare Artico arriva un nuovo postino. È Jasper, figlio sfaticato di un padre ai vertici dell’azienda postale, che dovrà consegnare parecchie migliaia di lettere per essere riammesso a tornare a casa. Non è soltanto una questione di freddo e isolamento, perché i cittadini si riveleranno veri e propri attaccabrighe dediti da generazioni a faide familiari di guerre e dispettucci vari. Persino la scuola è svuotata di alunni per via del pregiudizio a mandare i propri figli in classe con bambini della casata avversaria. Per fortuna incontrerà Klaus, omone burbero quanto il nonno di Heidi ma egualmente bravo nel costruire giocattoli di legno. Dai loro animi così diversi si dipanerà la leggendaria nascita di Babbo Natale. Pardon, Santa Claus.

Klaus – I segreti del Natale. Estetica tra ghiacci, Tim Burton e Aristogatti

Klaus cinematographe.it

Se la Coca-Cola ridisegnò universalmente il look di Babbo Natale per farne un testimonial commerciale, l’icona rivisitata e corretta da casa Netflix si chiama Klaus, non con la Ci, ma con la Kappa. A parte le quisquiglie, la regia di Sergio Pablos, fa di necessità virtù sintetizzando gli scenari nevosi in sfondi spesso essenziali, esteticamente custodi di una coerente idea visiva di freddo. A proposito, il villaggio fittizio di Smerensburg trova una certa corrispondenza con la reale Smeerenburg, nelle norvegesi Isole Svalbard.

I disegni danno vita, da una parte, ai corpi affusolati di tanti personaggi da Aristogatti e Carica dei 101, come lo stesso protagonista Jasper, mentre dall’altra quelli più rotondi e paffuti ci riportano a concept burtoniani da Nightmare Before Christmas. Il fascino di questa favola per grandi e piccini, dettaglio non indifferente per acciuffare più segmenti di pubblico, risiede anche in una fattura old-style mescolata con l’animazione in CGI. O meglio, le tavole disegnate a mano regalano alla computer grafica una pasta visiva estremamente accattivante pur nella sua essenzialità non disneyana. In mano a quest’ultima major, infatti, paesaggi e characters avrebbero avuto senz’altro finiture più cariche e immagini più barocche. Invece la leggerezza di questa fiaba si distingue pure per i suoi tratti fisici.

Klaus. Leggenda e genesi di Babbo Natale nel film Netflix

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Da dove proviene Santa Claus? E come decise d’intraprendere l’attività che lo ha reso celebre in tutto il mondo? Pablos firma anche la sceneggiatura, scritta a sei mani con Jim Mahoney e Zach Lewis, questo testo si rivolge per vari livelli sia a grandi che a bambini. Scopriremo quindi le origini leggendarie del carbone regalato ai piccoli discoli, l’adozione del branco di renne e la creazione della slitta, la classica risata con gli immancabili “oh, oh, oh” e la storia delle famigerate letterine per Babbo Natale.

In un clima di magia crescente, Netflix sfodera una carta prenatalizia di tutto rispetto. Si parla di amicizia e tolleranza, adattamento all’altro e responsabilità verso i propri doveri, passione per cose genuine della vita come gentilezza, generosità e il gusto di sognare per contrapporli tutti insieme come soluzione a qualsiasi faida. Per nulla semplicistico, il film, nelle parole del regista è ispirato a titoli come Miracolo sulla 34° Strada e La vita è meravigliosa. Non c’è alcun dubbio che i divani nelle case mezzo mondo si riempiranno di spettatori per questo esordio brillante. Anche e soprattutto la comicità percorre la storia come asse portante del pastiche. Così certe volte alcune velature da heist movie accompagnate da atmosfere parodistiche si vanno a bagnare di ritmi da commedia slapstick.

Scopri qui il trailer del film animato Klaus – I Segreti del Natale

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 3.5
Recitazione - 3
Sonoro - 4
Emozione - 4.5

3.8

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