Io e il Secco: recensione del film di Gianluca Santoni

Il film d'esordio di Gianluca Santoni ci regala una prospettiva sofisticata e tanti spunti interessanti.

 Io e il Secco lo trovate al cinema dal 23 maggio 2024, grazie alla distribuzione di Europictures. Il film d’esordio di Gianluca Santoni, tratto da una storia originale che ha vinto il Premio Solinas e prodotto da Ines Vasiljević e Stefano Sardo per Nightswim con Rai Cinema, in coproduzione con Antitalent e in associazione con Sajama Films. Il lungometraggio ha vinto ad Alice nella Città 2023 la menzione speciale ‘The Hollywood Reporter Roma – Uno sguardo sul Futuro’ per la regia e due premi al Riviera International Film Festival 2024. Il cast comprende Francesco Lombardo, Andrea Lattanzi, Barbara Ronchi, Andrea Sartoretti, Swamy Rotolo, Zoe Trevisan, Alessandro Bernardini, Lanfranco Vicari e Simone Plazzi.

Io e il Secco: nella trama tra un bambino e “un superkiller” nasce un legame emozionante e sorprendente

Io e il Secco trailer - cinematographe.it

Scorgiamo una sperimentazione personale di angolazioni e posizioni, una continua ricerca stilistica del regista che porta sul grande schermo la storia di un legame sorprendente e inaspettato. Cresciuto troppo in fretta, Denni (il piccolo Francesco Lombardo, che fa il suo esordio al cinema) ha una mission: liberare la sua mamma (Barbara Ronchi Fai bei sogni, Rapito) dalle violenze del padre interpretato da Andrea Sartoretti Romanzo criminale. Da solo Denni non ce la fa. Ha bisogno di un adulto. Un giorno fortuitamente, grazie all’amica Eva (Zoe Trevisan), fa la conoscenza del “Secco” (Andrea LattanziSulla mia pelle), definito da una parente di Eva “un superkiller”. Il Secco non è assolutamente un vero gangster ma un uomo tranquillo, un emarginato che ha un estremo bisogno di denaro, e per questa ragione finge di accettare l’incarico (semplicemente per sottrarre soldi al padre di Denni che possiede una fabbrica). L’intera vicenda mescola elementi drammatici e più leggeri, e funziona fra fantasia e realtà, a partire dal casuale incontro tra mandante e presunto killer. I due protagonisti vivranno un viaggio che li porterà a riflettere sul legame inestimabile fra padri e figli (un rapporto che può anche diventare problematico), e sul senso della vita.

Un esordio che ci regala una prospettiva sofisticata e spunti interessanti

È difficile trovare nel film un vero parametro deludente, e probabilmente qualche scena d’azione non risulta convincente. Ma lo script è buono, grazie alla storia originale scritta da Michela Straniero e dallo stesso Santoni. Nel lungometraggio di Santoni, diplomato in regia al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, ogni parte si fonde perfettamente al resto, e l’affiatamento degli interpreti principali, Francesco Lombardo e Andrea Lattanzi, è essenziale per garantire una performance armoniosa e coinvolgente, anche nel finale.

Io e il Secco: valutazione e conclusione

La sceneggiatura di Io e il Secco brilla infatti grazie ai due protagonisti che riescono a mettere anima nella recitazione. E come sfondo, la violenza quotidiana – esposta o mascherata – è utilizzata per esplorare alcune dinamiche relazionali, ma anche un’eredità più triste e universale, attraverso una pellicola a misura di bambino che riesce ad emozionare (la soundtrack include anche un classico della musica italiana, Sere Nere di Tiziano Ferro, re-interpretata in chiave intimista dai Santi Francesi – il duo vincitore di XFactor). Nel complesso Io e il Secco è un lavoro che ci regala una prospettiva o un punto di vista sofisticato e ben ponderato riguardo alle composizioni visive: un esordio con spunti interessanti.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 3.5
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3
Emozione - 3

3.3