Improvvisamente a Natale mi sposo: recensione della commedia natalizia con Diego Abatantuono

Improvvisamente a Natale mi sposo è una commedia romantica che ricalca i cliché del genere, offrendo poco materiale originale e sorprese al grande pubblico.

Con Improvvisamente a Natale mi sposo, Francesco Patierno torna a esplorare l’universo della commedia natalizia, seguendo le orme del suo precedente successo, Improvvisamente Natale. Ma se il primo film si distingueva per l’originalità dello spunto – un Natale celebrato in piena estate – questo sequel fatica a trovare un’anima propria, rimanendo intrappolato in dinamiche narrative già viste e un umorismo talvolta forzato.

Improvvisamente a Natale mi sposo: il ritorno tra le Dolomiti innevate


L’albergo di Lorenzo (Diego Abatantuono) è tornato a essere un punto di riferimento per turisti in cerca di magia natalizia. Questa volta, però, il protagonista decide di sorprendere i suoi familiari annunciando il matrimonio con Serena (Carol Alt), generando tensioni con la figlia Alberta (Violante Placido). Nel frattempo, il parroco Don Michele (Nino Frassica) si scontra con il nuovo sindaco progressista (Elio), deciso a cancellare le tradizioni del paese.

Nonostante l’ambientazione suggestiva e l’atmosfera festiva, la trama si sfilaccia tra subplot mal sviluppati. La contrapposizione tra vecchio e nuovo, rappresentata dal parroco e dal sindaco, richiama le dinamiche di una commedia all’italiana un po’ “vintage” e bisognosa di nuova linfa vitale.

Un cast solido, ma non sempre all’altezza

Improvvisamente Natale - Cinematographe

Il cast di Improvvisamente a Natale mi sposo è ricco di potenziale, ma purtroppo non riesce a reggere il peso di una sceneggiatura che vuole essere comica e profonda al contempo, ma riesce solo a ricalcare i cliché del genere. La delicatezza non manca, ma anche la star power degli attori sullo schermo non riesce a sradicare dalle banalità il film. Diego Abatantuono, pilastro del cinema italiano, mantiene la sua carismatica presenza scenica, anche se la sua interpretazione appare meno incisiva rispetto al passato. La vera sorpresa è Carol Alt, che infonde energia al suo personaggio, regalando momenti di freschezza in un contesto che spesso ricade su dinamiche prevedibili. Nino Frassica, con il suo umorismo surreale, rimane un punto fermo per il pubblico affezionato, mentre Elio offre una performance caricaturale, costruita più per strappare una risata facile che per arricchire il racconto. Frassica, come tutti lo conosciamo, è sicuramente molto più grande di così: il suo umorismo surreale e geniale ha incantato il pubblico italiano per decenni.

Se il precedente Improvvisamente Natale vantava una sceneggiatura che bilanciava emozione e leggerezza, questo sequel sembra privo di una direzione chiara. L’introduzione di nuovi personaggi e subplot, come il sindaco ambientalista e progressista, crea situazioni comiche che però appaiono scollegate dalla trama principale. Inoltre, l’umorismo spesso si affida a gag ripetitive e prevedibili, che rischiano di annoiare lo spettatore più esigente.

Il film cerca di toccare temi universali, come l’importanza delle tradizioni e il confronto generazionale, ma lo fa in modo superficiale. La figura del sindaco progressista, ad esempio, sembra essere una caricatura delle moderne battaglie politiche, trattate senza la profondità necessaria. Il risultato è un film che sfiora questioni importanti senza mai approfondirle, limitandosi a un intrattenimento leggero.

Improvvisamente a Natale mi sposo: conclusione e valutazione

Improvvisamente a Natale mi sposo è una commedia che strizza l’occhio ai cliché del genere natalizio, senza però raggiungere la brillantezza delle grandi storie corali. Chi cerca un film semplice e spensierato, da vedere durante le feste in famiglia, troverà qualche momento divertente e una cornice visivamente accattivante. Tuttavia, gli spettatori alla ricerca di una narrazione originale o di un messaggio significativo potrebbero rimanere delusi. Un cast potente e carismatico non al massimo del suo splendore non è sufficiente ad allontanare la sceneggiatura da stereotipi e banalità, ma riscalda ugualmente il cuore con una visione romantica e gigiona della festa più attesa dell’anno!

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 3
Recitazione - 3
Sonoro - 3
Emozione - 2.5

2.8