Il segreto della miniera: recensione del film

Hanna Slack con il film Il segreto della miniera porta la storia vera di un Paese e di un uomo, tutta girata tra interni e gallerie al buio, per riportare pace in un popolo e in un fratello.

Un uomo che deve risolvere i conflitti con il proprio passato, solo di fronte all’inefficienza e all’omertà di un’intera nazione. La regista e sceneggiatrice Hanna Slak sa costruire bene l’assetto drammaturgico per il suo Il segreto della miniera, mettendo il personaggio realmente esistente di Mehmedalija Ali in relazione con una storia più grande, quella di un popolo e della sua incapacità, nonché assente volontà di guardarsi allo specchio, di affrontare gli errori delle precedenti generazioni, insabbiando ogni cosa pur di non dovercisi scontrare.

Alija Basic (Leon Lucev) fa il minatore. Ogni giorno scende in quelle gallerie buie e polverose, risalendone fuori coperto da una patina di sporco e terra. Quando per Alija si avvicinano le vacanze con la famiglia, ecco assegnatogli un lavoro che si rivelerà, inaspettatamente, più complicato del previsto. In una miniera da esaminare, in un pozzo da dover aprire, ispezionare, per poter poi essere chiuso per sempre, l’uomo ritrova ossa, scarpe e capelli di vere persone, riportando a galla un vincolo rimasto muto per decenni e che ora Alija vuole ritirare fuori. Ma non tutti sembrano condividere lo stesso pensiero, non essendo disposti a ripercorrere certe macchie oscure della propria storia.

Il segreto della miniera: da una storia vera alla struttura narrativa

Il segreto della miniera, cinematographe.it

Tutto ciò su cui si basa Il segreto della miniera parte dal reale. Un reale minatore dal nome Mehmedalija Ali, una reale tensione cittadina, con più o meno assopite diffidenze tra bosniaci e sloveni, un reale deposito di corpi, di scheletri e oggetti che svelano i peggior istinti della nostra specie. Erano gli anni della guerra, il periodo di un conflitto in cui si erano perse le speranze e, ancora più, ogni umanità. E non si può certo rimediare agli orrori di figure scomparse, perse nel tempo e rimaste impunite per i loro atti. Ma si può pur sempre alleviare la sofferenza causata, agendo di coscienza per espiare una colpa che apparteneva ai propri predecessori.

Ed è inserendo il lato personale dell’esistenza del protagonista Alija che la Slak contorna un film che guarda insieme al particolare e all’universale, all’esperienza di un singolo e alle motivazioni di un Paese, andando ad aggiungere i sentimenti famigliari dell’uomo ricollegandoli alla ricerca di una sorella scomparsa, il cui ricordo e i tormenti ricompaiono proprio con l’apertura del pozzo. Così, lavorando di scrittura e rimodellando la vera storia di Mehmedalija Ali, Hanna Slack pone le assi per una struttura narrativa più aderente ai dettami cinematografici, bilanciando il bisogno di portare alla luce la verità scoperta da Alija e il bisogno intimo di poter dare finalmente pace alla propria anima.

Il segreto della miniera: un film nascosto sotto la polvere

Il segreto della miniera, cinematographe.it

Un racconto che fatica a ingranare, fin quando approda alla scoperta delle spoglie dei prigionieri della cava e permette al film di acquisire una tensione che, inizialmente, era sommersa. Come il suo interprete Leon Lucev, apparentemente monoespressivo nella sua prima parte di pellicola, trattenuto nel viso e nelle emozioni che si lasciano però andare con il proseguire dell’opera, presentandone una spiccata tenerezza, mista all’ostinata determinazione di portare fuori i resti dei reclusi. Un tono che la pellicola mantiene, dunque, sostenuto per tutto il centro della propria narrazione, ma che dilegua quell’apprensione sul finale, tornando non completamente efficiente e più spenta di quanto ci si sarebbe potuti aspettare nei suoi ultimi momenti.

Alternando interni di una casa con gli interni di una galleria chiusa, girando in veri tunnel e utilizzando solamente l’illuminazione delle torce dei personaggi, Il segreto della miniera è un percorso di espiazione il quale inciampa sul rettilineo della giustizia tanto quanto su quello della propria storia filmica. Un’opera dagli impedimenti che non sempre gli permettono di riscontrare i risultati sperati, ma che non demordono, come il suo protagonista, nel voler essere il ritratto di un pezzo di ciò che è stato, da dover conoscere e da cui ripartire per migliorarsi.

Il segreto della miniera, prodotto da Nukleus Film in collaborazione con lo Slovenian Film Centre, sarà in sala dal 31 ottobre, distribuito da Cineclub Internazionale Distribuzione.

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 2.5
Recitazione - 2.5
Sonoro - 2.5
Emozione - 2.5

2.5