Il pacco (The Package): recensione del film Netflix con Daniel Doheny

Il pacco è una commedia demenziale e particolarmente volgare, che riesce però a centrare l'obiettivo di intrattenere un pubblico prevalentemente giovane con un umorismo totalmente incentrato sull'organo sessuale maschile.

Il pacco (The Package il titolo originale) è una commedia demenziale originale Netflix del 2018, scritta da Kevin Burrows e Matt Mider e diretta da Jake Szymanski, già dietro alla macchina da presa per Mike & Dave – Un matrimonio da sballo. I protagonisti del film sono Daniel DohenyGeraldine ViswanathanSadie CalvanoEduardo FrancoLuke Spencer Roberts. Il pacco è disponibile per tutti gli abbonati a Netflix dal 10 agosto.
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Gli amici fraterni Sean (Daniel Doheny) e Donnie (Luke Spencer Roberts) decidono di fare un weekend in mezzo ai boschi insieme a Sarah (Sadie Calvano), Jeremy (Eduardo Franco) e la sorella gemella di quest’ultimo Becky (Geraldine Viswanathan), dalla quale Sean è segretamente attratto. Nel bel mezzo della gita, Jeremy si recide involontariamente il pene, scatenando il panico fra gli amici e mettendo in serio pericolo la sua stessa vita. Il tempestivo arrivo dei soccorsi sembra ricomporre la situazione e avviare il povero Jeremy verso un provvidenziale intervento chirurgico per la sutura del suo pene, ma, a causa di una svista nella consegna del fallo reciso al personale medico, gli eventi precipitano nuovamente nel caos più totale.

Il pacco: la nuova commedia demenziale originale NetflixIl pacco Cinematographe.it

Dopo aver esplorato con le sue produzioni originali i più disparati generi e sottogeneri, con Il pacco Netflix gioca la carta della commedia demenziale, dando vita a un film certamente ingenuo e di rara volgarità (abbiamo perso il conto del numero di volte in cui viene pronunciata la parola ‘cazzo’), ma che riesce, soprattutto nell’ultima parte, a centrare il proprio obiettivo di intrattenere, nel modo più semplice e rozzo possibile e rigorosamente a cervello spento, ma con un non indifferente crescendo di ritmo e un’apprezzabile capacità di giocare con gli stereotipi della teen comedy.

Chiedendovi di perdonarci per la necessaria volgarità, possiamo certamente dirvi che più  che una commedia del cazzo, nel senso dispregiativo del termine, Il pacco è letteralmente una commedia sul cazzo, perché il pene tragicomicamente reciso di Jeremy influenza l’intero film, diventando di volta in volta motore del racconto, oggetto da portare in salvo e soprattutto strumento delle più svariate gag a sfondo sessuale, che nella parte centrale della pellicola mostrano nettamente la corda, ma in diversi passaggi strappano invece più di una risata, anche allo spettatore più puritano. Se apprezzate gli sketch sull’organo sessuale maschile, Il pacco fa certamente per voi: in poco più di 90 minuti vedrete infatti un pene staccato e riattaccato come fosse un mattoncino LEGO, sballottato da una parte all’altra come un pallone da football, sventolato in faccia a un bambino con fare minaccioso e addirittura morso da un serpente, con conseguente azione di rimozione del veleno.

Il pacco: un film grossolano e volgare, ma al tempo stesso fresco e genuino

Sono quindi le gag sul pene a guidare il racconto, e non il contrario, come sarebbe auspicabile, ma grazie alla naturale alchimia fra gli attori, e all’abilità da parte di Jake Szymanski di riprendere il timone del racconto un attimo prima di scadere nella parodia, Il pacco mantiene sempre la propria freschezza e genuinità, giustificando ampiamente la visione, almeno per gli amanti dell’idiozia più sfrenata e delle più gratuite volgarità. Come facilmente intuibile, stiamo sempre e comunque parlando di un cinema di grana grossa, fatto prevalentemente per un pubblico giovane o giovanissimo, che risente quindi della necessità di inserire forzate sottotrame romantiche, di spingere l’acceleratore sui primi impacciati approcci con l’altro sesso e di ricorrere ai cliché della commedia adolescenziale, come il protagonista imbranato e introverso, il più spigliato confidente o il simpatico chiacchierone del gruppo.

I cinque attori protagonisti riescono a compensare la loro scarsa espressività con la loro naturalezza, che gli impedisce di risultare legnosi e forzati. A mettersi in evidenza nel gruppo è soprattutto Eduardo Franco nella parte dello spassoso e sfortunato evirato, mentre Daniel Doheny conferma la rigidità già mostrata nell’altro film originale Netflix Alex Strangelove, rivelandosi più abile come spalla comica che come mattatore della situazione. Proprio quando Il pacco sembra perdere di ritmo e intensità e sul punto di scivolare nella banalità, subisce un’improvvisa e accelerata, grazie soprattutto a Jake Szymanski, che mette in scena il disperato tentativo di riattaccare il pene reciso di Jeremy giocando con le convenzioni dell’action e del medical drama e trovando proprio nella location ospedaliera una manciata di bizzarri e imprevedibilmente efficaci, che strappano le ultime abbondanti risate.

Il pacco centra il proprio obiettivo di intrattenere un pubblico prevalentemente giovane o giovanissimoIl pacco Cinematographe.it

Significativamente, Netflix coglie per una volta nel segno proprio nel momento in cui si lascia alle spalle quella fastidiosa patina preconfezionata e politicamente corretta che solitamente affligge molti dei suoi film originali, abbandonandosi all’esagerazione e alla pura demenzialità. Il pacco compie così il suo dovere di commedia eccessiva, scurrile e sguaiata, rivelandosi la perfetta spensierata visione estiva per un pubblico di adolescenti e per buoni tratti godibile anche per gli spettatori più maturi, grazie soprattutto alla capacità da parte di interpreti e regista di non prendersi mai sul serio e di rimanere sempre coerenti con il (non) senso del racconto. Vi consigliamo inoltre di non perdervi il brano rap sui titoli di coda, che riassume spassosamente gli eventi del film.

Regia - 3
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 2.5
Recitazione - 3
Sonoro - 3
Emozione - 3

2.8

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