Il mio compleanno: recensione del film di Christian Filippi

Il mio compleanno, in sala dal 14 maggio 2025, è l'opera prima di Christian Filippi, con Zackari Delmas, Silvia D’Amico, Giulia Galassi.

Sviluppato nell’ambito della dodicesima edizione della Biennale College Cinema e presentato alla Mostra del Cinema di Venezia 2024, Il mio compleanno è l’opera prima di Christian Filippi, anche sceneggiatore, insieme ad Anita Otto. Il film, al cinema dal 14 maggio 2025, distribuito da Cattive Produzioni e prodotto da Leonardo Baraldi per Schicchera Production in associazione con Media Flow e con Vivendi, esplora il fragile rapporto tra un ragazzo e la madre in un contesto delicato.

Il mio compleanno: quando i figli sono costretti a diventare genitori

Riccardino sta per compiere diciotto anni. Vive in una casa famiglia ormai da quattro anni, da quando è stato separato per l’ennesima volta dalla madre, che soffre di gravi disturbi di personalità. Per il suo compleanno, Riccardino ha un solo desiderio: ricongiungersi a lei.
Alla sua opera prima, il regista e sceneggiatore Christian Filippi parte dai racconti che ha raccolto nelle case famiglia della periferia romana, dove ha tenuto un laboratorio di scrittura, e sceglie così di raccontare una realtà ai margini in modo schietto e veritiero. Il protagonista (interpretato da Zackari Delmas, già visto nel film Una sterminata domenica) è un ragazzo all’apparenza spavaldo e impulsivo, che nasconde una grande fragilità. Un giovane adulto che per la condizione della madre è dovuto crescere troppo in fretta, costretto a diventare genitore di quest’ultima. Ma, nonostante il compleanno che segna l’inizio della sua vita adulta, capisce che non può aiutare la madre come vorrebbe.

Un figlio diviso tra due madri

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Il mio compleanno è strutturato in due parti distinte e parallele, che si fanno specchio l’una dell’altra. Nella prima metà ci viene presentato Riccardino nella casa famiglia, con un inizio appositamente ad effetto: il ragazzo minaccia di buttarsi da un tetto ma nessuno dei compagni della casa famiglia gli crede. L’unica preoccupata è Simona (Giulia Galassi), che lavora nella casa famiglia e si è affezionata al ragazzo. Lei tenta in tutti i modi di dissuaderlo dal ricongiungersi alla madre, spingendolo invece a pensare a mettere a posto la sua vita una volta uscito dalla lì.
È solo quando Riccardo scappa che conosciamo la madre Antonella, interpretata da una bravissima Silvia d’Amico. Una donna che mostra emozioni esagerate: bacia il figlio sulla bocca e allude alla sua bellezza da giovane uomo, per poi, dopo qualche ora, rimproverargli che è solo un ragazzino e non sa cosa sta facendo. Nella sua vita ci sono due figure materne: una biologica e scostante, l’altra acquisita, ma affidabile. Entrambe attirano una parte del ragazzo, che all’esterno è ribelle e vitale ma in fondo è ancora un bambino cresciuto a cui è stata rubata l’infanzia (e in fondo non è colpa di nessuno per questo). Il protagonista vive in uno spazio liminale: un po’ dentro un po’ fuori dalla casa famiglia, nella periferia romana, a cavallo tra l’adolescenza e l’età adulta e ancora incerto sulla sua sessualità, come viene sottinteso nel rapporto con il compagno di stanza.

Il mio compleanno: valutazione e conclusione

Il mio compleanno è un esempio di cinema indipendente di cui in Italia dobbiamo essere fieri che esca dal circuito dei festival e che arrivi in sala. Con una sceneggiatura che riesce ad evitare pietismi, anche gli altri reparti concorrono a creare un film naturalistico a contatto con i protagonisti, e regia e fotografia riescono a creare alcuni momenti di poesia all’interno di paesaggi periferici spogli e altrimenti desolanti (molto bella l’inquadratura dell’affresco che riprende la posa dei personaggi).

Regia - 4
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 3
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3
Emozione - 3.5

3.5