I segreti di Osage County: recensione del film

La meccanica familiare rappresentata in un teatrino di bugie e menzogne, che fanno de I Segreti di Osage County un territorio incontaminato che il regista John Welles tenta di esplorare.

Le vaste e desolate pianure dell’Oklahoma nascondono inconfessabili segreti, taciuti da ben oltre trent’anni e l’omertà, dei suoi custodi, li rende aridi e inospitali come i paesaggi del Midwest. È la Contea di Osage ad accoglie la tragedia familiare vissuta da dieci individui uniti chi da un legame di sangue chi da relazioni precarie.

Il regista John Wells realizza, nel 2013, I segreti di Osage County, ispirandosi alla pièce teatrale intitolata Agosto, foto di famiglia (titolo originale August: Osage County), dramma scritto dallo statunitense Tracy Letts (al quale è stata anche affidata la realizzazione della sceneggiatura) e vincitore del Premio Pulitzer nel 2008.

Il film offre uno spaccato di vita familiare duro e spietato; una coppia di anziani Violet (Meryl Streep) e Beverly Weston si tollerano a malapena reciprocamente e solo, grazie, ad un tacito accordo: lei può “drogarsi” di pillole quanto desidera giustificandosi per il fatto di aver un tumore alla bocca, mentre lui trova come unica via di sfogo assuefarsi nei piaceri dell’alcool. Tuttavia, a innescare l’intera epopea, sarà la sparizione inspiegabile di Beverly che richiamerà attorno all’anziana donna le figlie Ivy (Julianne Nicholson) e Barbara (Julia Roberts); quest’ultima accompagnata dal marito Bill (Ewan McGregor) e la precoce figlia quattordicenne Jean (Abigail Breslin). Accorre, anche, la sorella di Violet, quella vecchia megera di Mattie Fae (Margo Martindale) e quel buon uomo di suo marito, Charles (Chris Cooper).

Ma ben presto la notizia del ritrovamento del corpo privo di vita dell’uomo conferma quella paura che per alcuni giorni era stata custodita nell’intimo più profondo e taciuto. Arriva il momento del riconoscimento del cadavere, del funerale fino ad arrivare all’istante culminante dell’intera vicenda, la cena della veglia funebre, dove le ostilità vengono palesate e l’aria diventa elettrica, pronta ad incendiarsi alla minima scintilla.

I segreti di Osage County è un dramma borghese che rappresenta la vita quotidiana, le disavventure e le aspirazioni attraverso temi come la responsabilità, il ruolo genitoriale e le relazioni interpersonali che ha fatto dei segreti un modus operandi collettivo.
È la stessa Violet, meschina e polemica com’è, che come un burattinaio manovra i fili ingarbugliati dell’intera vicenda; tuttavia, dobbiamo esaltare la magnifica e versatile interpretazione di Meryl Streep, dove riesce a mettere a nudo la fragilità e la debolezza di una donna anziana in maniera onesta e sincera, alternando momenti di lucidità ad altri di completo smarrimento.

I segreti di Osage County ed il giorno perfetto per fare chiarezza

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Queste sono le grandi pianure, uno stato mentale, una sofferenza dello spirito come il blues”. Il paesaggio è rappresentato attraverso grandi prospettive aperte e sconfinate, invase dal sole accecante che non concede tregua a nessuno; quest’aspetto entra in netta contrapposizione alla prigione interiore in cui vivono i personaggi, vittime dei propri errori e delle loro mancanze che trovano più facile fuggire invece di soffermarsi un istante a inebriarsi di quell’aria calda e di quella brezza di libertà. Una prigione, non solo metaforica ma anche fisica, è rappresentata dalla casa in cui Violet vive, prigioniera della malattia che la rende arida sia fisicamente, nell’aspetto scarno e indebolito, sia mentalmente, nell’instabilità psichica, rendendola sgradevole e inospitale per le persone che la circondano.

Non è casuale la scelta di adoperare una fotografia desaturata, dove i colori sono più deboli e tendenti a creare abbinamenti tra diverse tonalità di nero, marrone e giallo; le tinte sono prevalentemente scure per quanto riguarda gli ambienti interni nei quali i personaggi si mimetizzano e si confondo, creando alle volte imbarazzanti pattern cromatici.
Inoltre il film, realizzato in pellicola 35 mm, utilizza un formato chiamato Panavision che comprime e schiaccia l’immagine, quasi a voler ricreare quell’ambiente oppressivo e opprimente che tutti i personaggi sono chiamati a occupare, quasi in un’estensione del proprio io interiore.

I segregreti di Osage County: una famiglia che non smette di sorprendere

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I segreti di Osage County è un film per cui non è raccomandabile un’unica visione, ma almeno due, proprio per cogliere quei coloriti scambi di battute, sinuose e a cariche di aggressività, in modo tale da avere una migliore prospettiva su questo emblematico quadretto familiare.

 

Regia - 4
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 4
Recitazione - 5
Sonoro - 3
Emozione - 4

3.8