Gimme Danger : recensione del docufilm di Jim Jarmusch sul fenomeno The Stooges

La musica è vita e la vita non è in vendita“. Questa è la frase che meglio rappresenta il fenomeno The Stooges a cui il regista Jim Jarmusch ha deciso di dedicare un docufilm per quella che lui considera: “probabilmente la più grande band nella storia del rock ‘n’ roll“. Presentata al Festival di Cannes 2016 nella Selezione Ufficiale, la pellicola racconta attraverso interviste, immagini di repertorio, spezzoni di programmi tv dell’epoca e di cartoni animati creati ad hoc, la nascita del gruppo, il suo sviluppo, l’apice e il crollo, ma soprattutto l’influenza che ha irrimediabilmente segnato le generazioni a venire.

The Stooges: un uragano che spazza via gli anni ’60

È il 1967 e quattro amici debuttano con la loro band The Stooges (letteralmente “i fantocci“) all’Università del Michigan, teatro della rivolta giovanile che rifiuta i modelli di una società borghese rivendicando i diritti civili, destabilizzando lo stesso pubblico con una performance fuori dal comune: canzoni dai testi scarni e ripetitivi, pochi accordi e un front man psichedelico e non convenzionale che coinvolge (e sconvolge) il pubblico dimenandosi convulsamente con un look stravagante (petto nudo e collare da cani) e tuffandosi dal palco (il cd. stage diving) su ragazzi urlanti e increduli. È l’inizio di una carriera che vedrà la sua fine nel ’74 dopo l’uscita di tre album (The Stooges, 1969, Fun House, 1970 e Raw Power, 1973) e il ritorno ciclico sulle scene fino alla riunione nel 2003.

Iggy Pop: il front man di The Stooges si racconta all’amico e fan Jim Jarmusch:

È proprio il leader del gruppo Iggy Pop (all’anagrafe James Osterberg), il principale interlocutore della pellicola di Jarmusch che non si smentisce, iniziando il film con il declino della band, evitando quindi il cliché del climax dalla nascita al successo, fino all’inevitabile fine causata da droga ed eccessi. Iggy ricorda l’infanzia, quando nella roulotte dei genitori suonava la batteria incessantemente ogni week-end (cosa che diede il risultato di affidare a lui la camera matrimoniale, relegando i genitori nella sua stanzetta) e il suo trascorso nella band “The Iguanas“, fino alla formazione di The Stooges che descrive così: “(…)eravamo dei veri comunisti: vivevamo in una casa comune, mangiavamo lo stesso cibo, nello stesso momento, dividevamo i soldi. Eravamo abbastanza ignoranti da non conoscere la proprietà intellettuale così quando pubblicammo dei brani di successo, dividemmo i diritti in parti uguali“.

The Stooges nella formazione originale

Jim Jarmusch si concentra non tanto sull’effettiva capacità della band (smentita dagli stessi artisti!) quanto sull’eccipiente caratteristico che negli anni a venire ha portato il gruppo, dopo un declino pesante con il rifiuto delle case discografiche e dello stesso pubblico, a ritornare sempre insieme, a esibirsi, semplicemente ad essere. Così Iggy afferma durante un’intervista:”(…)voglio semplicemente essere“. Come il regista se ne infischia di quello che vuole l’industria cinematografica e persegue con maestria e successo la propria visione, così The Stooges sono rimasti fedeli a loro stessi, rifiutando il sistema essendo quindi, come Iggy definì i membri del gruppo nel 2010 al Rock and Roll Hall of fame: “(…)very cool“.

Gimme Danger: “un saggio più che un documento (…) un film selvaggio, disordinato, emotivo, divertente, primitivo e sofisticato allo stesso tempo” J.J.:

Così il regista spiega Gimme Danger (il titolo è lo stesso di una canzone dell’album Raw Power): “Nessun’altra band della storia del rock ‘n’ roll può competere con la combinazione di pulsazioni primordiali, la psichedelia pungente, il blues-a-billy grind, completati da testi succinti e tormentati e dal ringhio da leopardo di un front man che incarna in qualche modo Nijinsky, Bruce Lee, Harpo Marx e Arthur Rimbaud. Non ci sono precursori per The Stooges, mentre le band che si sono ispirate a loro sono ormai una legione. Gimme Danger (…) è la nostra lettera d’amore (…)“.

Non c’è retorica, né menzogna nell’opera di Jarmusch, che riesce a confezionare un docufilm che appassiona, fa divertire e permette di ritrovare (o far scoprire alle nuove generazioni) un “gruppo di fantocci” legati dalla musica e da un’amicizia senza fine: Iggy Pop, i fratelli Asheton e Dave Alexander, in due parole: Stooges Forever!

Gimme Danger è in uscita nelle sale italiane il 21-22 Febbraio, distribuito da Nexo Digital e BIM.

Regia - 5
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 4
Sonoro - 5
Emozione - 4

4.4