French kiss: recensione del film con Meg Ryan

La reginetta delle commedie romantiche Meg Ryan, in una versione ironica e irriverente nel French Kiss di Lawrence Kasdan: un film che potrebbe incuriosire e addolcire persino i meno romantici.

Nel 1995 Meg Ryan era già stata fregiata del titolo di attrice romantica per eccellenza: alle sue spalle già piccole perle da collezionisti e amanti della commedia come Harry ti presento Sally, ma anche pellicole sognanti come Insonnia d’amore. Due prove in cui la Ryan mostra di saper interpretare tutte le sfumature possibili, dalle più bambinesche alle più adulte, dalle più sognanti alle più ironiche, eccellendo e diventando l’eroina romantica che ancora oggi stenta ad avere eredi.
Quando questo suo talento ha incontrato l’irriverenza del regista de Il grande freddo, il canadese Lawrence Kasdan, il cocktail d’amore French Kiss, l’ha messa alla prova in un mix dolce-amaro che si gusta con grande piacere.

French kiss: la trama del film

Kate (Meg Ryan) è una donna innamorata e felice che vive a Toronto con il fidanzato Charlie (Timothy Hutton). Unico neo è che l’amato fidanzato sta per andare a Parigi per qualche settimana e vorrebbe portarla con sé, e Kate ha una paura tremenda di prendere un aereo. Si rassegna così ad attendere il suo ritorno, ma quando Charlie improvvisamente la chiama e le confessa di essersi innamorato pazzamente al punto da voler chiudere ogni rapporto con lei e restare a Parigi, a Kate tocca farsi coraggio e andarsi a riprendere il suo uomo.

Ironia della sorte, spaventata dal volo, il suo viaggio in aereo sarà in compagnia di Luc (Kevin Kline) che ha un segreto da nascondere e un obiettivo da portare a termine e trova in Kate la persona perfetta di cui approfittarsi e renderla – senza che lei se ne renda conto – sua complice. Nel frattempo però cerca anche di darle qualche dritta per riaccendere la fiamma con Charlie.

Un French Kiss che rende Meg Ryan camaleontica

French Kiss è una commedia romantica che, più che rivoluzionare i cliché cari al genere, decide di giocarci puntando su una sceneggiatura che unisce un potenziale drama con le tinte della commedia, e con una regia dinamica che ricorda squisitamente i tempi e i dettagli delle classiche commedie americane.

French Kiss - Cinematographe.it

Lawrence Kasdan non a caso sceglie Meg Ryan, la queen della commedia romantica,  giocando col suo personaggio in una climax che la porta ad essere dalla tranquilla fidanzatina americana perfetta ma non troppo, alla ex insopportabile e cocciuta fino al midollo, che però inizia a maturare, divenendo una donna delusa che però è pronta ancora a credere all’amore vero e per sempre.

I cliché della commedia romantica messi a soqquadro

Ma Kasdan non gioca solo con Meg Ryan, lo fa con diverse componenti del film: con l’ispettore (Jean Reno) che vuole fare giustizia ma si intenerisce, con una Parigi che di romantico non conserva proprio nulla, emblematico infatti che Kate riuscirà a vedere la Tour Eiffel, il simbolo cardine romantico dell’immaginario collettivo, di sfuggita e senza troppo fascino. C’è poi Cannes, tutta chic e bon ton dove tutto è possibile, e poi c’è la campagna francese, dove forse messe da parte le frenesie si può trovare un po’ di autenticità. La fotografia infatti si mette attentamente al servizio dei luoghi.

Meg Ryan - Cinematographe.it

E naturalmente Kasdan gioca anche con quello che per Kate rappresenta l’uomo ideale: da un lato Charlie, l’uomo perfetto che non sa quello che desidera, dall’altra Luc che sogna di tornare nei campi dove è cresciuto ma che accetta di vivere di espedienti per inseguire un’idea di pace e tranquillità, e che vede l’amore come l’ultimo dei pensieri. E quando poi si innamora di Kate, Kasdan sembra tornare agli equilibri prestabiliti: una presunta amicizia e complicità diventa amore, omaggiando sottilmente Harry ti presento Sally, e cede a quel piccolo angolo umano a cui in fondo nessuno di noi riesce del tutto a rinunciare: sognare di incontrare il complice, la propria persona. Come dice Vasco d’altronde, La vita non è facile ma a volte basta un complice e tutto è già più semplice.

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 2.5
Recitazione - 3
Sonoro - 1
Emozione - 1.5

2.3