Fortitude: recensione

È una delle serie più attese del 2015, e finalmente Sky Atlantic ha mandato in onda i primi due episodi di Fortitude, show britannico che vede tra i suoi protagonisti Stanley Tucci, Christopher Eccleston e Michael Gambon. Fortitude è una fredda e tranquilla comunità situata nella regione artica, composta principalmente dai minatori con le proprie famiglie, una piccola “isola felice” dove la criminalità è sconosciuta e la polizia locale si occupa principalmente di ricerca e soccorso di dispersi, l’unico neo sono gli orsi polari che girano liberi per i dintorni del piccolo agglomerato urbano. Un giorno Fortitude viene sconvolta da un brutale omicidio. Ad occuparsi delle indagini è lo sceriffo Dan Anderssen, che riceverà il supporto di un detective esterno e poco gradito: Eugene Morton.

FORTITUDE (2)

Stanley Tucci è il Detective Eugene Morton

Fortitude ricorda per certi versi crime come Broadchurch e Twin Peaks, piccoli borghi sconvolti dalla brutalità di omicidi, ma a differenza di altre serie su questa riga, che iniziano tutti con il ritrovamento del cadavere, lo show creato da Simon Donald, spezza la routine e presenta per buona parte del primo episodio la società malata che si nasconde dietro la perfezione di una comunità idilliaca, ecco quindi che vengono mostrati tradimenti, gelosie e paure di una cittadina solo all’apparenza perfetta, ma che sotto la candida neve è fangosa e stagnante. L’omicidio di uno dei personaggi non è quindi l’evento scatenante ma la conseguenza, azzardiamo a dire naturale, di dinamiche messe in moto da tempo. Ed ecco quindi lo sceriffo Anderssen coinvolto nella morte sospetta di un uomo che in base al suo rapporto è stato sbranato da un orso polare, le miniere che iniziano ad esaurirsi con conseguente nervosismo che inizia a serpeggiare tra i minatori, mentre la governatrice Hildur Odegard cerca di farsi approvare di un albergo costruito in un ghiacciaio ma la cosa non piace al capo ricercatore Charlie Stoddard ed al suo staff, insomma di carne al fuoco ne viene presentata un bel po’ e siamo sicuri basti a tenere la storia per tutti i 13 episodi, speriamo solo che la serie non si riveli un enorme buco nell’acqua, le premesse per essere un successo sembrano esserci tutte.

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Sienna Guillory e Luke Treadaway

A promuovere Fortitude non è solo la storia, ma anche l’ambientazione che vede nelle lande ghiacciate dell’artico la location ideale di un crime di questo stampo, vince fin da subito l’opprimente claustrofobia che prende lo spettatore, rassegnato alla solitudine di un luogo come Fortutide, il gelo non è solo quello esterno ma anche la sensazione che si prova fin dai primi minuti, qualcosa che colpisce anche lo spettatore meno empatico. Ottima prova anche per il cast che vede Stanley Tucci dominatore ma che è ottimamente accompagnato da Richard Dormer, Michael Gambon, Christopher EcclestonSofie Gråbøl.

Giudizio Cinematographe

Regia - 4
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 4
Recitazione - 4.5
Sonoro - 4
Emozione - 4.5

4.2

Voto Finale