Fire Squad – Incubo di fuoco: recensione del film di Joseph Kosinski

Un racconto che si inerpica su eroi reali, senza scegliere il trito e fin troppo facile sentiero della retorica.

Nel 2013 l’incendio di Yarner Hill, nell’omonima città situata in Arizona, spazzò via le vite di 19 pompieri e  2000 acri di foresta. Fire Squad – Incubo di fuoco, diretto da Joseph Kosinski e tratto da una sceneggiatura di Ken Nolan ed Eric Warren Singer, narra i legami e le vite di questi hotshots, unità speciale dei Servizi Forestali specializzata nel contrastare incendi nelle aree verdi.

Eric Marsh, supervisore della squadra di pompieri locale, ha un sogno: ottenere il riconoscimento speciale di hotshot ed essere il primo a riuscirci negli Stati Uniti. È alla ricerca di nuovi elementi per rinforzare la crew, e fra le nuove reclute figura Brendan McDonough, tossicodipendente appena diventato padre che vuole ripulirsi. Il confronto con l’inesperto e giovane Brendan porterà Eric Marsh a rivedere le sue certezze e a modificare l’importanza che il lavoro ha per lui, ma un piccolo fuoco è appena apparso sulla montagna…

Fire Squad – Incubo di fuoco: la storia vera dei servizi forestali trattata come un war movie

Fire Squad – Incubo di fuoco Cinematographe.it

Sembra girato come un film di guerra Fire Squad – Incubo di fuoco, terza opera di quel Joseph Kosinski salito alla ribalta con Tron: Legacy e Oblivion, nonostante il metodo di raccolta di interviste e testimonianze ricordi più l’indagine tipica alla base di un reportage. Lo sceneggiatore Ken Nolan, autore dell’adattamento cinematografico di Black Hawk Down, ha fatto più volte visita alla cittadina dove gli eventi hanno avuto luogo e dove la crew dei Granite Mountain Hotshot si è modellata con il passare degli anni. Ha parlato con Amanda Marsh, vedova di Eric, e con Brendan, unico sopravvissuto. Il drammatico epilogo della vicenda centrale non ha permesso di ipotizzare, un po’ per rispetto e un po’ per la necessità drammaturgica di una maggiore aderenza alla realtà, altri punti di vista al di fuori di quello di Brendan.

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Le circostanze, però, sembrano giovare non di poco al risultato finale dell’opera di Kosinski, che così viene spontaneamente indotta a focalizzarsi per la maggior parte del tempo sui frangenti che hanno portato il ragazzo alla costruzione dei suoi simbiotici rapporti all’interno del gruppo, permettendo a Fire Squad di deviare dalla freddezza e dalla lucidità tipica di opere tendenti al filone documentaristico. Si relegano sullo sfondo le psicologie dei compagni, ma si ridà loro vita tramite i ricordi che il vero Brendan custodisce dentro di sé e consegna al regista. Si tratta di tracce discontinue ma nitide, di liquide rievocazioni di momenti di amicizia, che contribuiscono a far sì che il vero nucleo del film sia quel sentimento di cameratismo e fratellanza che rimane la radice essenziale del lavoro di una squadra in lotta per la difesa di ciò che conta di più.

È così che il racconto si fa opera di (e su) veri eroi “in tempi di supereroi”, per citare la definizione del regista stesso, senza scegliere il trito e fin troppo facile sentiero della retorica. Di ampolloso o di didascalico il dramma di Kosinski, cristallino e potente come solo i migliori, non sembra avere proprio nulla. Eric Marsh è un uomo preda della sua dipendenza, è un leone che non sembra più avvertire, dopo tutti gli anni passati, il pericolo del giocare sempre sulla linea di demarcazione fra la vita e la morte. La coglie meglio Brendan, in cui si riflette l’immagine di un Eric più giovane, attraverso cui per l’uomo è possibile imparare qualcosa in più sulla propria persona. La differenza passa, dunque, fra chi vuole arginare i danni del passato migliorando il proprio presente, quindi se stesso, e chi immagina di poter padroneggiare il futuro e le persone intorno a lui.

Fire Squad – Incubo di fuoco: situazioni di pericolo e veri eroi nel tempo dei finti supereroi

Fire Squad – Incubo di fuoco Cienmatographe.it

È questo Fire Squad, un film “di guerra” in cui il nemico è l’imprevedibilità di un ambiente turbolento e impetuoso ma anche l’impossibilità di declinare l’offerta di una sfida, e in cui gli individui si specchiano nei loro simili e guardano da vicino i propri rimpianti e rimorsi, i propri desideri e le proprie promesse di redenzione; ma è anche un colpo ben assestato all’illusione di aver mai avuto, o di poter avere, il pieno controllo sulla foga inarrestabile della natura brada o sul proprio avvenire. Folgoranti le prove attoriali di Josh Brolin, Miles Teller (Whiplash) e Jeff Bridges, cui viene affidata una delle più difficili battute di tutto il film.

Fire Squad – Incubo di fuoco uscirà in sala il 22 agosto con Black Label Media. l film è prodotto da Bonaventura Pictures, Condé Nast Entertainment, Black Label Media e Relevant Entertainment.

Regia - 3
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 2.5
Recitazione - 4.5
Sonoro - 3.5
Emozione - 3.5

3.4