Fargo: recensione

Ambientato nel Minnesota del 1987, Fargo riunisce tratti originali e innovativi con caratteristiche che possono essere ritenute familiari.
La storia è semplice: Jerry Lundegaard (William H. Macy) è un uomo frustrato, con diversi problemi finanziari, una vita familiare piatta e costretto a lavorare in una concessionaria sotto le dipendenze del suocero, Wade (Harve Presnell), che tiene al suo denaro come se fosse un figlio.
Jerry decide che per risollevare i suoi dissesti finanziari l’unica soluzione sia ingaggiare due sicari (che incontrerà a Fargo, nel Nord Dakota), che rapiscano la moglie Jean (Kristin Rudrüd), così da poter contare sul riscatto, pagato dal suocero. Riscatto su cui Jerry “fa la cresta”, chiedendo al suocero un milione di dollari, quando con i sicari aveva insistito per una cifra minore.
La piega che prende il rapimento risulta inaspettata, dal momento che i due sicari perdono il controllo della situazione e iniziano a commettere una serie di omicidi. Chi investigherà sugli omicidi sarà Marge Gunderson (Frances McDormand), poliziotta del Minnesota, al settimo mese di gravidanza, che tramite coincidenze e interrogatori blandi, riuscirà a risalire a tutto il piano di azione.

fargo1

Film dei fratelli Coen (per il quale, come quasi tutti i loro film, sono sceneggiatori, montatori, mentre accreditato a regista Joel ed a produttore Ethan) del 1996, si appresta confermare un nuovo tipo di cinema, che si mescola tra innovazione e familiarità.
Fargo si presenta come un film che racchiude diversi generi, come il noir, l’ironia del macabro, il grottesco di stile tarantiniano, che confluiscono nell’elaborare e presentare temi quali la corruzione, il denaro che sovrasta su tutto e, di conseguenza, la superficialità che dilaga in ogni dove, mista al lavoro crudo di Marge, che va contro il cinismo, piegandosi alla pietà delle vittime e dimostrando quanto una donna, nonostante una gravidanza, sia in grado di essere forte ed indipendente e di portare a conclusione un’indagine sullo sfondo delle immense lande desolate ed innevate del Minnesota.

fargo03
Una regia ed una sceneggiatura riccamente colorita che, sebbene partendo da una storia principale (quella del rapimento e del riscatto), sembra facciano di tutto per distaccarsene, inserendo numerose parentesi e alcuni personaggi che hanno poco o nulla a che vedere con la vicenda presentata all’inizio, che torna ad essere protagonista solo verso la fine del film.
Ottima la scelta e l’interpretazione attoriale, che trova tutti gli attori adeguati al loro ruolo, specie il duo dei sicari, interpretati da Steve Buscemi e Peter Stormare, che ben si amalgamano tra loro, e di Frances McDormand, che nella sua interpretazione non sgarra di mezza virgola.
Presentato alla 49° edizione del Festival di Cannes, dove ha vinto la Palma d’Oro per la Miglior Regia, Fargo si è aggiudicato anche i premi Oscar alla Miglior Sceneggiatura a Joen ed Ethan Coen e alla Miglior Attrice Protagonista a Frances McDormand.
Fargo ha dato il via anche all’omonima serie televisiva, in onda dallo scorso anno, con Martin Freeman e Colin Hanks tra i protagonisti, e dove i fratelli Coen risultano tra i produttori esecutivi.

 

Giudizio Cinematographe

Regia - 4.1
Sceneggiatura - 3.6
Fotografia - 3.5
Recitazione - 4.1
Sonoro - 3.7
Emozione - 3.7

3.8

Voto FInale