Bif&st 2018 – Due piccoli italiani: recensione del film di Paolo Sassanelli

Presentato in anteprima mondiale, il film diretto da Paolo Sassanelli è un emozionante viaggio dalla Puglia all'Islanda.

Di viaggi improvvisati e di personaggi stravaganti la settima arte ne è piena. E di mete che vedono protagonista il sud Italia e la Puglia, in particolare, la lista è davvero lunga. Ci vengono in mente Basilicata coast to coast o il più recente Taranta on the road, due film diversi all’apparenza ma accomunati da un viaggio che muta per sempre le vite di chi questi viaggi li compie. Paolo Sassanelli, attore e regista pugliese, molto amato nella sua terra d’origine e non solo – lo si ricorda in particolare sul piccolo schermo nella serie Un Medico in famiglia – porta al Bif&st il suo film, intitolato Due piccoli italiani, un lungometraggio che del viaggio fa il filo conduttore del cambiamento delle vite dei due personaggi principali del film.

Due piccoli italiani: l’emozionante viaggio di Felice e Salvatore alla ricerca di un posto nel mondo

Presentato in anteprima mondiale nella sezione Panorama Internazionale al Bari International film festival, il film diretto da Paolo Sassanelli e scritto assieme a Francesco Apice e Chiara Balestrazzi, racconta la storia di Salvatore e Felice, due improbabili amici che, a causa di un gesto violento del primo, sono costretti a lasciare la clinica in cui vivono e a fuggire senza una meta. Felice, interpretato dal regista, porta con se il trauma di un triste passato, che torna continuamente, impossibile da dimenticare, e che ha segnato per sempre la sua esistenza rendendolo incapace di vivere per davvero. Salvatore, interpretato da Francesco Colella, conduce una vita semplice nella clinica spostandosi per qualche lavoretto di pulizie. Anche Salvatore nasconde nell’anima un demone che non gli permette di lasciarsi completamente andare.

due piccoli italiani cinematographe

Avvolti dalla paura di essere scoperti, Salvatore e Felice intraprendono un viaggio che li porterà dalla Puglia, precisamente da Minervino, fino alla lontana Rotterdam, in Olanda, nazione molto importante per Felice, bramoso di trovare una persona fondamentale della sua vita. Nella città olandese i due incontrano Anke, interpretata da Rian Gerritsen. La donna spigliata e gentile è la chiave di volta nelle vite dei due protagonisti. Catapultati in una realtà completamente diversa da quella abituale, i due devono immediatamente interfacciarsi con differenti approcci alla vita, alla comunità. Non è affatto facile lasciare le abitudini quotidiane e non è certamente semplice interagire con uomini e donne di diverse nazionalità e culture.

Paolo Sassanelli, Francesco Colella, Rian Gerritsen: il caleidoscopico trio di Due piccoli italiani

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La presenza femminile di Rian Gerrinsen aiuta a mescolare l’atmosfera drammatica e comica del film. Difficile, infatti, definire precisamente il genere del lungometraggio del regista pugliese. Un curato lavoro di scrittura riesce ad equilibrare i toni del film anche grazie alla presenza di momenti più ironici e leggeri. Due piccoli italiani, ancora, si costruisce su una regia precisa e tangibilmente sentita dal regista anche chiamato ad interpretare un personaggio non facile con grande sensibilità. Le interpretazioni, in questo senso, si bilanciano e, come il viaggio intrapreso dai protagonisti, raccontano una profondità umana sincera.

Dalla ricerca di un posto nel mondo, Due piccoli italiani è anche un cammino paesaggistico interessante e curioso. Costruito con la suggestiva fotografia curata da Federico Annichiarico, il film si muove dalla desertica ma casereccia Minervino, luogo di partenza, all’architettonica Rotterdam, le cui imprese d’architettura moderna e futurista quasi cozzano con Salvatore e Felice, pesci fuor d’acqua in una città così grande, diversa e sconosciuta. Infine l’Islanda e le sue lande verdi e scure, paradiso terrestre e meta finale di un peregrinaggio che cambia per sempre le esistenze di Salvatore, Felice ed Anke.

Regia - 3
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3.5
Recitazione - 3
Sonoro - 3
Emozione - 3

3.1