Do Ut Des: recensione del revenge movie contro la violenza di genere
Un film innovativo nel panorama italiano!
Dal 4 maggio 2023 arriva nelle sale cinematografiche italiane Do Ut Des: un crudo film di vendetta al femminile contro la violenza di genere e la manipolazione psicologica diretto da Dario Germani e Monica Carpanese. La pellicola drammatica, realizzata con il sostegno della Regione Lazio, è stata selezionata per il Women Film Festival. Mostra una storia che procede in un crescendo di eros, manipolazione e capovolgimenti di situazioni il cui vero motore è una ferita psicologica aperta. Si assiste alla trasformazione del carnefice in vittima e della vittima in carnefice e si scende nell’abisso che separa il bene dal male. Nel cast del film distribuito da Flat Parioli troviamo Gianni Rosato, Beatrice Schiaffino, Ilaria Loriga e Luca Avallone.
Do Ut Des: la vendetta è donna nel revenge all’italiana con Gianni Rosato e Beatrice Schiaffino
Il film inizia con un flash-forward che si svolge a Budapest, non prelude a nulla di buono per la donna ripresa a figura intera che avanza verso il pubblico come un fantasma sopravvissuto. Poi lo sguardo registico ci porta nelle radiose giornate di Francesca (Ilaria Loriga) che è una giovane studentessa piena di sogni che lavora part-time come modella. Il suo doloroso passato le ha insegnato ad essere cauta e a diffidare degli uomini, fino a quando conosce Leonardo (Gianni Rosato), un ricco imprenditore attorniato da molta gente e da belle donne che riduce a semplice oggetto del desiderio. L’uomo ha fatto successo attuando la filosofia “do affinché tu dia”, ovvero dare solo per ricevere in cambio qualcosa che si brama. Francesca si sente attratta da Leonardo il quale per conquistarla, essendo ossessionato da lei, le fa grandi soprese in stile Christian Grey. A un certo punto entra in scena un’altra donna: una disinvolta Emanuelle interpretata dall’attrice ligure Beatrice Schiaffino, che incarna un personaggio che sembra uscito direttamente da un film di Emerald Fennell. L’abbiamo vista di recente recitare accanto a Pierfrancesco Favino nel corto Riva in the movie e nella serie Bang Bang Baby. In Do Ut Des è una scrittrice spregiudicata che sta conducendo un singolare esperimento. Per attirare la sua attenzione, Leonardo vuole fare da cavia.
Emanuelle è “la vendicatrice di tutte“
Do ut des, grazie anche una splendida interprete qual è Beatrice Schiaffino nel ruolo di “donna carnefice”, riesce a cristallizzare dapprima la maniacalità, poi la tristezza, le motivazioni e la disperazione che si celano dietro alle azioni della protagonista. Come ci ha spiegato la stessa attrice in un’intervista: “Emanuelle è una donna forte e coraggiosa che vive la sua fragilità e il suo dolore in modo estremamente conflittuale. La ferita che vuole rivendicare non coinvolge solo lei ma tutte le donne. Si realizza una specie di atto catartico nato da una rabbia collettiva per tutto quello che viene fatto di negativo alle donne“ in una pellicola, come detto, contro la violenza di genere e la manipolazione. Prima Leonardo, poi Emanuelle allo scopo di vendicarsi, approcciano in modo assolutamente tossico e calcolato. Manipolazione e shibari (l’arte giapponese divenuta una pratica sessuale che consiste nel legare le proprie “prede”) sono infatti due aspetti rilevanti del film.
Do Ut Des: conclusione e valutazione
Do ut des costituisce quindi un’operazione innovativa nel panorama italiano, è un film che affronta temi delicati in modo spietato e che difficilmente potrà piacere a tutti. I suoi punti di debolezza sono una sceneggiatura non completamente convincente e un lavoro di regia poco originale; i suoi punti di forza invece sono la performance di Beatrice Schiaffino, le buone ricostruzioni degli ambienti – con una Milano terribilmente realistica e una fotografia che si basa sostanzialmente su fredde luci a led che illuminano tutto il film e sono specchio dell’insensibilità dei personaggi – e uno sguardo senza filtri sulle relazioni tossiche che possono comprendere abusi fisici e dove entra in gioco l’incolumità.