Diana: recensione del musical di Christopher Ashley

La recensione di Diana: il musical sulla storia della figlia minore degli Spencer, che ha incarnato (senza viverlo) un sogno universale.

La storia della figlia minore degli Spencer che ha incarnato (senza viverlo) un sogno universale diventando la principessa di Galles si riprenderà la scena a teatro grazie a Diana, il musical che intanto è disponibile in anteprima su Netflix dall’1 ottobre 2021. Diana: il musical è una registrazione dal vivo al Longacre Theatre di Broadway dell’omonimo spettacolo di Joe DiPietro e David Bryan. Una produzione diretta da Christopher Ashley che fa riscoprire una donna triste dall’anima viva, e celebra la principessa amata in tutto il mondo, diventata un simbolo di generosità e di eleganza. Il film coinvolge il cast originale di Broadway: una versatile Jeanna de Waal nel ruolo di Lady D, e  al suo fianco Roe Hartrampf che interpreta con talento eccezionale il Principe Carlo. Sono presenti anche Judy Kaye nei panni della Regina Elisabetta II e la straordinaria Erin Davie (la scomoda Camilla Parker) in un ruolo che le calza a pennello.

Diana: il musical –  focus sul triangolo reale Diana-CarloCamilla

Diana, Cinematographe.it

Nel film si ripercorre la vita di Diana Spencer a partire dal suo primo incontro con il principe Carlo D’Inghilterra fino al giorno del tragico incidente avvenuto nella notte del 31 agosto 1997 nella galleria che passa sotto il Ponte de l’Alma, a Parigi.Si mostra un’insegnante di scuola dell’infanzia “immacolata”, timida e sognante: il profilo perfetto per far riacquistare la popolarità alla Corona inglese. Dopo il periodo del breve corteggiamento, arriva la proposta di matrimonio di Carlo. E la camera inizia a soffermarsi su ciò che accade nelle stanze segrete del palazzo reale, svolazzando su e già fra alcuni fugaci momenti felici della principessa, le confidenze della Regina da custodire, e tra continui tira e molla. Facendo leva sulle emozioni più incontrollabili il musical riesce a trasportare lo spettatore nella narrazione concentrandosi appunto sulla vita sentimentale della coppia Diana-Carlo, sulle crisi coniugali che sorgono a causa dell’infedeltà dell’uomo. Il focus è sui tre grandi protagonisti: la coppia Diana-Carlo  e Camilla Parker Bowl che diventa una presenza costante e ingombrante nel matrimonio dei due reali. Infatti, Carlo e Camilla intrattengono una relazione adulterina, e si evince dal musical che l’unico motivo per il quale i due non possono sposarsi è il matrimonio della stessa Camilla. Rimangono invece a fare da cornice la Regina Elisabetta e il complicato rapporto di Diana con i paparazzi.

Il cast di di Broadway emoziona spaziando tra i diversi generi musicali

Diana, Cinematographe.it

La potenza dei brani resta costante per tutta la durata dello spettacolo, esaltata anche dalle riuscite performance degli attori e ballerini che si muovono in scenografie vivaci dai colori porpora e blu (legati alla dignità regale). Il lavoro registico appare attento alla caratterizzazione cinesica e prossemica dei personaggi che agiscono sulla scena. Il cast di Broadway è sensazionale. A Diana è affidato un ricco ventaglio di espressioni e di emozioni da comunicare. Jeanna de Waal riesce a mostrarcele tutte. All’inizio è timida (e lo spettatore assume il punto di vista della famiglia reale: inizia a sottostimarla). Ma proseguendo con i brani inizia a svelare gli altri lati del suo carattere. Il suo animo si allontana dal modello reale. Diana infatti non vuole essere un simbolo o un oggetto, ma una donna fra la gente. “Che senso ha il potere se non lo usiamo per aiutare la gente?”, dice a Carlo. La sceneggiatura completa la bellezza delle musiche. Il brano Snap Click spicca sugli altri e sorprende con una coreografia composta dai ballerini-paparazzi presenti sulla scena vestiti con cappello e trench che ballano intorno a Diana chiusa in una cabina telefonica inglese rossa: uno dei simboli più amati di Londra. Si spazia fra diversi generi musicali e i balletti sono coinvolgenti ed emozionanti. Anche il finale fa sintesi in una forma di donna integra che procede dritta nel buio, tocca corde profonde con la delicatezza che è propria delle eccellenze.

Regia - 3
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 3
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3.5
Emozione - 4

3.4

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