Dead Silence: recensione dell’horror di James Wan

Era il 2007 quando il genio di James Wan portava alla luce Dead Silence, un film nato in collaborazione con l’amico e collega Leigh Whannell, già co-autore di Saw – L’Enigmista. L’argomento centrale del film horror sono le bambole, in questo caso decine di bambole. Wan fa esperienza a livello filmico portando sul grande schermo tutti i cliché del genere, ma inserendo freschezza e pathos narrativo che danno al film un tocco di classe niente male.

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Dead Silence

Di film sulle bambole ce ne sono stati davvero a centinaia nel corso della storia recente del genere. Basti pensare a La Bambola Assassina, vero film cult degli anni ’80 fino all’influenza del pupazzo di Profondo Rosso di Dario Argento.

Un vero sotto-genere, quello dei Dolls-movie, che ha sempre racchiuso un fascino alquanto malefico nelle sue narrazioni. Non a caso in Dead Silence di James Wan non mancano riferimenti al genere Dolls-movie ma in generale possiamo dire che la pellicola, nel suo generale citazionismo, risulta originale e sapientemente giostrata. Che Wan sia un artista lo si nota dai movimenti convulsi e frenetici della macchina da presa, adornati da un montaggio scattante e da una fotografia cupa ma mai cinerea.

Dead Silence – un regalo inconsueto che si trasforma in un terribile omicida

La storia inizia con una famiglia che riceve un dono particolarmente inconsueto. Una bambola, non una normalissima bambola, bensì un burattino da ventriloquio che apparentemente risulta un simpatico scherzo. L’inconsueto dono si rivela una terribile macchina di morte, il pupazzo infatti è legato alla maligna presenza demoniaca della presunta Mary Shaw, una donna che in vita teneva spettacoli teatrali proprio con delle bambole. Il protagonista Jamie (Ryan Kwanten), dopo aver ricevuto il suddetto dono e aver affrontato la perdita della moglie Lisa (Laura Regan), proprio a opera della bambola, si mette alla ricerca di risposte, scoprendo che alcune domande sarebbe meglio lasciarle nel loro mantra di sospensione.

Dead Silence – dal cameo di Saw alla colonna sonora di Charlie Clouser

Nel film è presente un simpatico “cameo” di un’altra creatura creata da Wan appunto e presente in Saw – L’Enigmista. Durante la scena in cui vengono inquadrate tutte le bambole di Mary Shaw appare anche il celebre pupazzo usato nel film del 2004. James Wan ha saputo incarnare in questo film le ottime cose viste in Saw del 2004, unendo l’utile al dilettevole, tradizione e innovazione. Forse sono proprio questi i grandi pregi del regista di The Conjuring. Uno dei tanti per esempio è il grandissimo impatto emotivo della colonna sonora composta da Charlie Clouser, che ha preceduto l’arrivo di Joseph Bishara nel team dei collaboratori di Wan.

Un film apparentemente perfetto? Non proprio. Qualche difetto possiamo constatarlo proprio perché nella sua bellezza l’imperfezione è un punto di forza. La non totale originalità, se proprio volessimo trovare dei punti di cedimento, potrebbe essere una chiave di lettura negativa, anche se stentiamo a trovarne altri. Il twist finale è davvero notevole e l’accrescimento della tensione narrativa vanno di pari passo con l’incedere frenetico e brutale della regia. Dead Silence è un ottimo film, spaventa al punto giusto anche se non è ancora il James Wan quasi terrificante che conosceremo più avanti con The Conjuring. Un passo alla volta vero la gloria di uno dei registi più promettenti del nostro tempo.

Regia - 3
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3.5
Recitazione - 3
Sonoro - 3.5
Emozione - 3.5

3.3

Tags: James Wan