Conversazioni con altre donne: recensione del film di Filippo Conz
Una riserva di damigella e il fratello della sposa intraprendono un dialogo fino all’ultimo respiro nell’adattamento italiano diretto da Filippo Conz di Conversations with Other Women (scritto da Gabriella Zevin, con Helena Bonham Carter e Aaron Eckhart). Il lungometraggio prodotto da 39FILMS e MG Producciones, in associazione con Adler Entertainment e Laser Digital Film e in collaborazione con Rai Cinema, si svolge nel contesto di un ricevimento di nozze dove i due attori protagonisti Valentina Lodovini e Francesco Scianna non interpretano gli sposi, ma due ex amanti quarantenni che iniziano una maliziosa schermaglia dialettica che non concede alcuna interruzione. Conversazioni con altre donne arriva nei cinema italiani il 31 agosto 2023, distribuito da Adler Entertainment.
Una cerimonia a Tropea fa rincontrare due antichi amanti
Il tempo che conosciamo segue un’unica direzione, che è inesorabilmente in avanti e non può tornare indietro, però in Conversazioni con altre donne un uomo e una donna decidono per un giorno di essere poco realisti, illudendosi che il tempo possa tornare indietro: “Il tempo può davvero viaggiare in due direzioni, tanto all’universo non gliene importa niente” afferma Francesco Scianna (A casa tutti bene – La serie). Una cerimonia all’aperto organizzata a Tropea fa rincontrare dopo quasi un decennio due antichi amanti. Lodovini presta il suo volto a una donna pragmatica che ha smesso di ricercare “lo straordinario“, il personaggio di Scianna invece è un uomo romantico e immaturo. Forse far riaffiorare i ricordi dovrebbe ridar loro importanza, ma non appena questi diventano rimpianti reciproci, i due comprendono che fingere di essere quelli di una volta non farà rivivere né la loro storia d’amore né i loro sentimenti, perché il tempo non scorre in due direzioni! Nel film gli amanti sono riluttanti al tradimento, ma anche incapaci di resistergli ed attraversano questo equilibrio precario, esaminando gli errori; cercano di conciliare le aspettative insoddisfatte con il loro presente.
L’adattamento italiano di Conversations with Other Women è un dramma romantico riuscito con dialoghi serrati e frizzanti
L’opera prima di Filippo Conz è dunque una riflessione tra l’agro e il dolce, con due personaggi che sono fuggiti dal dolore insopportabile che la relazione provocava loro, tuttavia le vite conformi e ordinate che si sono costruiti negli anni che li hanno separati (lei ha provato a farsi “ricucire il cuore” da un cardiologo, lui a distrarsi con una ballerina) hanno perso di autenticità e qualcosa di più forte, di più potente, li ha portati nuovamente al confronto. Il film è ben recitato e sembra avere una vocazione teatrale. I suoi primi e primissimi piani e i dialoghi serrati e frizzanti scelti per trasmettere a chi guarda la forza di una attrazione mentale e fisica potente. Valentina Lodovini recita con la stessa intensità dall’inizio alla fine, l’interpretazione di Scianna si fa via via più interessante; l’attore riesce a trasmettere l’ambiguità del suo personaggio e il suo conflitto interno – da un lato l’angoscia per ciò che ha perduto, dall’altro il tentativo di salvare le apparenze. Desidererete il lieto fine e in parte sarete accontentati. La sequenza finale non suggerisce solo un epitaffio funerario per i due amanti, ma potrebbe essere tradotta con una bella frase di Fabrizio Caramagna: “Ci sono luoghi e promesse che torneranno. E colori che mi mancano ma che sanno aspettare“.
Conversazioni con altre donne: valutazione e conclusione
Se il soggetto del film di Filippo Conz non spicca di originalità, il risultato è sicuramente convincente. Infatti l’adattamento italiano ci fa scoprire un ventaglio più ampio di emozioni: non solo una vivissima passione, ma anche un po’ di umorismo e una punta di malinconia – ingredienti della commedia all’italiana apprezzata ovunque. Le performance di Valentina Lodovini e Francesco Scianna fanno la loro parte insieme al brano di Mimì che unisce le due fiamme gemelle, ai passaggi trascinanti e alla musica di sottofondo con texture delicate di Paolo Fresu.