Clockwork Tales: Of Glass and Ink – recensione

Tornano su console i ragazzi di Artifex Mundi, e lo fanno con un titolo che farà la gioia di tutti gli amanti dello steampunkClockwork Tales: Of Glass and Ink è infatti l’ultimo degli oltre venti titoli prodotti da questa software house, specializzata in giochi per mobile, ma che non disdegna sperimentare i propri prodotti su console.

Abbiamo già avuto modo di parlare di Nightmare from the Deep, e qui le dinamiche vengono riproposte in toto ma con una storia e una veste del tutto nuova.
Per chi non conoscesse il lavoro di Artifex Mundi, stiamo parlando di avventure puzzle game di tipo esplorativo, dove ad una storia complessa e ben articolata vengono affiancati enigmi ambientali, mini-giochi e rompicapo degni di questo nome.
Nulla di impossibile, ma procedendo con il gioco, le sfide si fanno via via più ostiche e, soprattutto a difficoltà avanzata, l’assenza di suggerimenti può causare ben più di un mal di testa nel giocatore.

Clockwork Tales: Of Glass and Ink – un inno allo steampunk

Rispetto a Nightmare from the Deep, però, scompare il minigioco del mahjong che, oggettivamente, poco aveva a che fare con un’ambientazione piratesco caraibica, a favore di enigmi molto meglio calati nella realtà dipinta da Clockwork Tales. Il gioco ci mette nei panni dell’agente Evangeline Glass che, ricevuta una lettera allarmata dal vecchio mentore e padre in pectore, il dottor Ambrose Ink, raggiunge il villaggio di Gottland per scoprire quali terribili segreti si muovano nell’ombra.

Clockwork Tales

Come detto l’ambientazione è un inno allo steampunk, con una grafica semplicemente superba per cura di dettagli. Animali meccanici, abiti vittoriani, zeppelin, robot e macchine infernali: c’è tutto quello che ci si aspetta da un’avventura di questo genere, un vero dipinto per gli amanti del genere. Il gameplay, inoltre, consente di fermarsi a gustarsi i dettagli, per godere appieno dello splendido lavoro fatto dai graphic designer: ammirare i paesaggi e gli ambienti, dopotutto, fa parte dell’esperienza di gioco.

Il gioco si completa in circa tre ore, usando i suggerimenti, ma il consiglio è di affrontarlo alla difficoltà massima, in modo da dilatare l’esperienza di gioco di un altro paio d’ore, oltre a regalarsi incredibili soddisfazioni nel riuscire a districare alcuni enigmi con la sola forza della logica.
Particolarmente ispirati, poi, i minigiochi che, come detto, si incastrano bene nell’economia complessiva di storia e grafica: al di là dei soliti “trovare un elenco di oggetti nel mucchio”, ci sono puzzle fisici, pittorici e logici. Davvero tutto quel che si può chiedere ad un titolo del genere.