Catherine Called Birdy: la recensione della teen-comedy con Bella Ramsey

È disponibile, su Amazon Prime Video, Catherine Called Birdy, teen-comedy diretta da Lena Dunham e con protagonista Bella Ramsey, qui di nuovo nei panni di una tenace eroina medievale, pronta a tutto pur di non cadere vittima di uno squallido matrimonio combinato.

È disponibile a partire dal 7 ottobre 2022 su Prime Video Catherine Called Birdy, commedia adolescenziale ambientata in epoca medievale diretta da Lena Dunham e basata sull’omonimo romanzo (1994) di Karen Cushman. La pellicola è interpretata da Bella Ramsey (la coraggiosa Lyanna Mormont de Il Trono di Spade), qui nel ruolo della protagonista Catherine, giovane e ribelle fanciulla di nobili origini, determinata ad evitare un matrimonio combinato. Figurano nel cast principale anche Andrew Scott (Fleabag), Billie Piper, Joe Alwyn e David Bradley.

Catherine Called Birdy: di cosa parla la teen-comedy in costume diretta da Lena Dunham

Catherine Called Birdy-Cineatographe.it

Inghilterra, 1290. La quattordicenne Catherine, detta Birdy, è l’esatto opposto di ciò che suo padrelord Rollo (Andrew Scott) – vorrebbe che fosse. La lunga chioma di capelli corvini, il suo sguardo fin troppo arguto e la passione per il divertimento, rendono la giovane poco appetibile per possibili spasimanti. Il fatto che Catherine si rifiuti categoricamente anche solo di assomigliare alla perfetta “lady” non è mai stato un problema per la sua famiglia, almeno fino a quando lord Rollo non ha sperperato gran parte del denaro in futili capricci. Come salvare la famiglia dal pericolo di cadere in disgrazia? L’unica speranza è che la giovane figlia si sacrifichi in un matrimonio di convenienza.  Ma Catherine si reputa ancora poco più che una bambina; ama fin troppo la spensieratezza delle sue giornate e vuole rimanere aggrappata con tutta se stessa all’adolescenza. Ma c’è un tragico evento che la giovane non aveva previsto: l’arrivo del primo ciclo mestruale,  che la rende a tutti gli effetti una giovane in età da marito.   
La protagonista dovrà escogitare diversi – eccentrici ed esilaranti – modi per allontanare i rudi pretendenti che la vogliono in sposa; l’unico uomo di cui desidera ardentemente le attenzioni è il suo affascinante e malinconico zio George (Joe Alwyn), che tuttavia sembra ammaliato da Aelis, la migliore amica di Birdy. Il mondo di Catherine sta lentamente andando in frantumi e l’unico modo che ha per non impazzire è quello di appuntare minuziosamente i dettagli più salienti delle sue giornate nel prezioso diario donatele dal fratello Edward (Archie Renaux), lontano da casa dopo aver preso i voti.

Immaginare la vita di un’adolescente in epoca medievale

Catherine Called Birdy, recensione, Cineatographe.it

Ricostruire anche solo a grandi linee la trama di Catherine called Birdy è un’impresa non affatto semplice. Nonostante gran parte del film si concentri sul tema di uno squallido matrimonio di convenienza, una fetta importante della pellicola è dedicata alla minuziosa descrizione – anche romanzata – di come era la vita per una giovane Lady in quel particolare momento storico: Catherine prende lezione di flauto, è costretta ad indossare soffocanti abiti adatti ad una giovane della sua età, ed ha il dovere di trovare un marito che possa proteggerla, ovvero che sia in grado di provvedere a lei economicamente.   
Il matrimonio di convenienza – tema centrale anche in altri prodotti per il piccolo schermo, basti pensare ad House of the Dragon – era, e in alcuni parti del mondo è tutt’ora, un incubo normalizzato per generazioni di giovani donne, costrette ad essere letteralmente vendute attraverso accordi coniugali di convenienza politica. Come raccontare una pratica così disumanizzante attraverso una storia indirizzata ai più giovani? Il film di Lena Dunham mira a scoprirlo. Catherine deve scendere a patti con l’essere una adolescente in epoca medievale – e dunque con la prospettiva di un matrimonio forzato non appena sarà in grado di avere figli – e allo stesso tempo deve relazionarsi con i cambiamenti emotivi che comporta superare la fanciullezza:  la paura del futuro, le gelosie tra amiche, i primi amori. Riti di passaggio senza tempo con cui qualsiasi adolescente deve fare i conti.   
Dunham ha il talento di mantenere su un piano allegro e leggero quello che sarebbe potuto essere un viaggio dell’eroina angosciante e privo di speranza. La regista utilizza dei trucchi narrativi per aumentare la posta in gioco – il pericolo incombente che Birdy vada in sposa ad un ripugnante ed anziano nobile – ma senza rinunciare a dei deliziosi momenti in cui sarà impossibile trattenere le risate.           

Vedere o non vedere Catherine Called Birdy?

Catherine Called Birdy, recensione, Cineatographe.it

Catherine Called Birdy , sulla scia di altri prodotti che hanno riadattato celebri romanzi in un’ottica moderna, è un giusto equilibrio tra testimonianza storica, umorismo e contemporaneità, un mix anacronistico respirato anche attraverso una penetrante musica pop che sopraggiunge nei momenti più emotivamente carichi del film.           
Gran parte del delizioso effetto finale della pellicola è merito della incredibile performance di Bella Ramsey, la Lyanna Mormont de Il Trono di Spade, che torna ad incarnare un’altra tenace eroina medievale, per la quale è impossibile non tifare. Birdy è una protagonista moderna, che può essere fonte di ispirazione per ogni giovane che sta lottando per preservare la sua identità in mezzo ad un mondo fatto di pressioni e aspettative. Catherine, per quanto storicamente immaginato, ha la possibilità di resistere alle imposizioni del padre e di impartire – anche se involontariamente e perlopiù attraverso azioni infantili e monellerie degne di Gian Burrasca – lezioni di vita agli altri personaggi. Noterete che, a parte rare eccezioni, ognuno nella storia ha un lato umano, anche se non immediatamente visibile; Dunham è affezionata alla maggior parte dei personaggi e quindi le viene naturale trattarli con rispetto, dandogli l’opportunità di cambiare.
Catherine Called Birdy è un film che, nella sua leggerezza, è consapevole della situazione di oppressione di cui la protagonista è vittima, ma le fornisce comunque un motivo per sognare e ribellarsi, in un intenso, divertente e, a tratti, commovente, viaggio verso l’età adulta.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 2.5
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3
Emozione - 4

3.3