RomaFF13 – Boy Erased – Vite cancellate: recensione

Boy Erased - Vite cancellate, il nuovo film di Joel Edgerton, sa andare oltre l'argomento dell'omosessualità e dei campi di riconversione.

Il cinema è un’arte che vive di coincidenze. Non è insolito per determinati film, molto simili tra loro, incontrarsi contemporaneamente in un dato momento della storia. Opere con il medesimo argomento o i medesimi protagonisti, non importa se con temi più o meno rilevanti, ma lo fanno, per puro caso, nello stesso lasso di tempo. Da una prospettiva più ampia, la Festa del Cinema di Roma è riuscita a rendere evidente questo aspetto curioso della narrativa cinematografica. Alla sua 13esima edizione, l’evento presieduto dal direttore artistico Antonio Monda, presenta non uno, ma ben due film che, in maniera speculare per gender e toni del racconto, si ritrovano a presentare una storia quanto mai vicina l’una all’altra, portando a soffermarci su di un aspetto dell’omosessualità non ancora del tutto esplorato.

La diseducazione di Cameron Post e Boy Erased mostrano la vita in procinto di trasformazione di quei ragazzi attratti dallo stesso sesso e, per questo, costretti a ritrovare la via del Signore, per una conversione in un’eterosessualità che è solo un’illusione e non può più essere tollerata. Due pellicole che attraversano un percorso coincidente, partendo dalla carta stampata per diventare adattamenti cinematografici che affrontano, ognuno a proprio modo, una prospettiva ancora da approfondire. Se come pubblico e fruitori di racconti siamo stati abituati a vedere rinnegata l’omosessualità in qualsiasi maniera possibile, i film di Desiree Akhavan e Joel Edgerton ci aprono ad una visione della modernità che può sembrare tornare indietro se si va a parlare di centri di riconversione, ma che in verità si mostrano estremamente rivoluzionari, trovando una differente chiave di lettura tra loro per raccontare di un’unità forte e di cui andare orgogliosi.

Boy Erased – Vite cancellate – L’inaccettabilità della riconversioneboy erased cinematographe

Sulla base del libro di memorie Boy Erased: A Memoir scritto da Garrard Conley, colui che è passato per i vari passaggi della storia riportata al cinema, il nuovo film da regista di Joel Edgerton parla del tentativo di rieducazione sessuale del personaggio Jared Eamons (Lucas Hedges), giovane che sceglie, su invito dei genitori, di entrare in un programma per cercare di farsi perdonare dei propri peccati e tornare etero.

Proprio come La diseducazione di Cameron Post, Boy Erased sa rivelarsi inaspettato. Con una tendenza che lo porta ad essere certamente più incline alla drammaticità, la pellicola si svincola dal tragico pressante a cui siamo abituati, per riflettere su risvolti che probabilmente non riusciamo a dare ancora così per scontati. Il film non cerca la compassione, nonostante il duro colpo dei centri di correzione posti come nucleo della storia, ma compie un passo in avanti nella ricerca di altre declinazioni intorno agli aspetti dell’omosessualità e della maniera in cui approcciarsi a questa.

Joel Edgerton, anche alla sceneggiatura del soggetto, non riempie di pietismo il disagio del suo personaggio principale, ma ne riporta il comportamento conforme ai tempi in cui la storia è inserita e nel cinema che stiamo attraversando. E lo fa accendendo, comunque, la coscienza dello spettatore, riservandogli però la consapevolezza del fatto che gli anni stanno avanzando, la comprensione della sessualità anche, e che per chi era inaccettabile il diverso ora riesce a comprendere l’impraticabilità della riconversione.

Boy Erased – Vite cancellate – Lucas Hedges nella sua nuova perfetta provaboy erased cinematographe

È principalmente la fotografia di Eduard Grau con il suo grigiore opaco a stabilire l’essere dimesso dell’opera, con la colonna sonora di Danny Bensi e Saunder Jurriaans e i rallenty prolungati che si concentrano sulla confusione dei primi piani e il loro dolore. Lucas Hedges sa essere nuovamente perfetto, assecondando le volontà del film e non caricando la sua interpretazione più di quanto sia necessario, esplodendo nell’istante della crescita emotiva e personale del protagonista che non può più essere contenuto tra i confini di quella follia. Ed è qui lo sguardo originale: saper presentare il desiderio di cambiamento per poi acquisire una nuova dignità, quella che non si credeva di poter avere, ma che riesce a provare al mondo che è soltanto lui a dover migliorare.

Andare oltre l’argomento. Boy Erased – come La diseducazione di Cameron Post – giunge al punto d’arrivo del suo obiettivo e lo fa superando l’umiliazione inflitta. “Non c’è niente da cambiare in me.”. Una sola frase, un modo di esistere che è bandiera di questo cinema.

Boy Erased – Vite cancellate è in uscita nelle sale italiane il 14 marzo 2019.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3.5
Recitazione - 4
Sonoro - 3
Emozione - 3.5

3.4