RomaFF13 – Before the Frost: recensione del film di Michael Noer

Un dramma rurale scritto e diretto da Michael Noer e ambientato nella Danimarca di metà Ottocento.

Before the Frost (Før frosten il titolo originale) è un film del 2018 scritto e diretto da Michael Noer e con protagonisti Jesper ChristensenMagnus Krepper, Elliott Crosset HoveClara RosagerGhita Nørby. Dopo il debutto al Toronto International Film Festival, il film è stato presentato in anteprima italiana alla Festa del Cinema di Roma.
Before the Frost Cinematographe.it

Ci troviamo nella Danimarca del 1850, in cui l’anziano contadino Jens (Jesper Christensen) si prepara al rigido inverno insieme alla propria famiglia. La pessima situazione del suo terreno e le conseguenti difficoltà economiche mettono Jens spalle al muro. L’uomo decide infatti di sacrificare la felicità della sua giovane figlia Signe (Clara Rosager), promettendola in sposa a un abbiente svedese. Il cinico tentativo del capofamiglia di assicurare a tutti un’esistenza serena e di compiere una scalata sociale rivela però ben presto i propri punti deboli.

Before the Frost: un dramma rurale nella Danimarca di metà Ottocento

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Dopo il deludente remake di Papillon, il danese Michael Noer torna in patria per un progetto più intimo e cupo, incentrato sul contrasto fra miseria e ambizione e fra affetti e compromessi. Un dramma familiare dal taglio quasi documentaristico, in cui una Danimarca sterile e fangosa diventa un vero e proprio personaggio a se stante del film, infondendogli un’atmosfera lugubre e tormentata. Il regista insiste particolarmente sul contrasto fra il desiderio dell’umile Jens di assicurare un futuro alla propria famiglia ed emergere al contempo dal punto di vista sociale e la figura dell’abbiente svedese, che viceversa possiede già tutto quello che Jens brama ma non ha accanto a sé una famiglia, dopo la prematura dipartita della giovane moglie.

Peccato però che Before the Frost disperda con il passare dei minuti gran parte del proprio potenziale, a causa di una gestione ondivaga dei personaggi, con repentini cambi di idee e di atteggiamenti soprattutto per i personaggi di Jens e della figlia Signe, e della volontà di creare continui capovolgimenti di fronte, che alla lunga minano la coerenza interna e il nucleo stesso del racconto. Nonostante le ottime premesse, il film diventa vittima della sua stessa imparzialità, facendosi sempre più contraddittorio e mai davvero efficace né nell’attaccare la rigidità sociale né nell’esaltare la volontà di sacrificio e di rimanere in piedi a dispetto delle avversità.

Before the Frost: uno dei titoli meno riusciti della Festa del Cinema di Roma 2018

Ciò che resta maggiormente impressa è così la curata ricostruzione della Danimarca dell’epoca, insieme a una fotografia che esalta le location, mettendone in luce sia il dirompente fascino naturale che la loro componente più minacciosa e tenebrosa. Buono inoltre l’apporto di un’attore di classe e carisma come Jesper Christensen, che riesce a reggere sulle proprie spalle Before the Frost anche nei momenti meno incisivi. Poco ispirata invece la colonna sonora di Rune Tonsgaard Sørensen, mai davvero determinante nel sostenere e alimentare la tensione del racconto.

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Tirando le conclusioni, Before the Frost si dimostra purtroppo un’occasione sprecata, indebolito soprattutto da una struttura narrativa sciatta che, in particolare nella seconda parte, punta esclusivamente sul colpo di scena fine a se stesso, ottenendo paradossalmente il risultato di allontanare sempre più lo spettatore dal cuore del racconto. Un thriller che non avvince e un dramma rurale che non riesce mai a fare percepire la prospettiva degli ultimi e a sottolineare i conseguenti sacrifici necessari per tirare avanti, rivelandosi così uno dei titoli più deboli di quest’edizione della Festa del Cinema di Roma.

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 3
Recitazione - 3
Sonoro - 2.5
Emozione - 2

2.5