Balloon – Il vento della libertà: recensione del film di Michael Herbig

Ispirato a una storia vera, Balloon narra la vicenda di due famiglie che nel 1979 tentarono di attraversare il confine tra Germania dell’Est e Germania dell’Ovest con una mongolfiera artigianale.

Diretto da Michael Herbig e sceneggiato da Kit Hopkins e Thilo Röscheisen insieme al regista, Balloon – Il vento della libertà è un film ricco di suspense che riesce a coniugare con successo la natura drammatica delle vicende trattate alla dimensione d’intrattenimento tipica di un’avventura in mongolfiera. Giunto sugli schermi italiani con due film dedicati ai più piccoli (Lissy-Principessa alla riscossa e Vicky il vichingo), Michael Herbig si mostra quindi all’altezza di un prodotto cinematografico di livello che, con sguardo attento e cura ai particolari, regala agli spettatori una ricostruzione storica ricca di elementi spettacolari.

Siamo nel 1979, nello stato della Turingia. Le famiglie degli Strelzyk e dei Wetzel lavorano da due anni in gran segreto a un piano assai rischioso per fuggire dalla Germania dell’Est e regalare ai propri figli un futuro migliore. Consapevoli dell’impossibilità di valicare il confine via terra, i protagonisti si impegnano nella progettazione e nella costruzione di una mongolfiera con la quale prendere il volo e raggiungere l’Ovest.

Alla vigilia della partenza, il capofamiglia dei Wetzel, ideatore del progetto, capisce che l’aerostato non avrebbe retto il peso di tutti i fuggitivi e lascia partire la famiglia Strelzyk. Il pallone aerostatico però si schianta al suolo a meno di 200 metri dal confine con la Germania dell’Ovest, gettando nello sconforto le due famiglie in cerca di libertà.

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E così, mentre il regime opera un controllo rigidissimo sui cittadini punendo con la morte chiunque tenti di scappare dalla Germania dell’Est, la Stasi, servizio segreto politico, si mette sulle tracce delle due famiglie che in fretta e furia si cimentano nella costruzione di una seconda mongolfiera che possa finalmente condurle oltre il confine. Complice il vento che soffia dal Nord e un pallone aerostatico più grande, cucito nella notte in una vera e propria corsa contro il tempo, il secondo piano di fuga riesce consentendo agli Strelzyk e ai Wetzel di valicare, seppur di pochi metri, il confine.

Balloon – Il vento della libertà: un viaggio in mongolfiera tra avventura, storia e approfondimento sociopolitico

Balloon - Il Vento della libertà, Cinematographe.it

La sceneggiatura, ispirata a una storia vera, affonda le sue radici in quella che è stata definita a tutti gli effetti la più spettacolare fuga dalla Germania dell’Est. I fatti risalgono al 16 settembre 1979 quando quattro adulti e quattro bambini partirono in volo su di una mongolfiera da una zona boschiva tra Heinersdorf e Oberlemnitz. Le due famiglie percorsero ben 18 chilometri in 28 minuti e atterrarono oltre il confine, in un campo nei pressi della cittadina di Naila. Alla vicenda era stato dedicato anche un adattamento cinematografico intitolato Fuga nella notte, prodotto e ideato dalla Walt Disney Company nel 1981.

La celebre mongolfiera protagonista di quest’avventura all’insegna della libertà è tutt’oggi custodita presso il Museo del Muro Checkpoint Charlie a Berlino ed è stato lo stesso Herbig a raccontare nel dettaglio il processo creativo alla base della scrittura del film. Il regista ha infatti spiegato che per la stesura della sceneggiatura sono state contattate le famiglie Strelzyk e Wetzel. I protagonisti della vicenda hanno quindi accolto il team di sceneggiatori e rilasciato due interviste separate, mostrando anche la cantina nella quale era stato costruito e cucito con svariati metri di stoffa il pallone aerostatico.

Particolarmente interessato alla fedeltà della trasposizione cinematografica alla realtà dei fatti, Herbig ha dichiarato: “Moltissime persone hanno cercato di scappare dalla Germania Est. Si nascondevano nei bagagliai, scavavano tunnel, cercavano di dirottare gli aerei o di attraversare i fiumi a nuoto ma cucire un enorme pallone aerostatico, infilarsi in una navicella in balia del vento, tenuta su soltanto da qualche corda, e salire a un’altitudine di duecento metri è di un’audacia incredibile. Ciò che mi attirava era avvicinarmi il più possibile agli eventi reali e adattare il film alle abitudini degli spettatori di oggi”.

Pellicola coinvolgente e impeccabile dal punto di vista tecnico, Balloon ci offre una ricostruzione storica e sociopolitica puntuale regalando al pubblico un’istantanea fedele della quotidianità dei protagonisti sotto il regime totalitario. Costituito da un efficace mix di umanità, storia e invito alla riflessione, rievocando le avventure firmate Jules Verne tanto amate dal pubblico e ormai ben radicate nell’immaginario cinematografico, il film ci consente di respirare l’atmosfera di quegli anni, coinvolgendo lo spettatore in un crescendo di tensione che lo porterà a decollare, finalmente libero, insieme ai protagonisti.

Regia - 3
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3
Recitazione - 3
Sonoro - 3
Emozione - 3

3