Baciami ancora: recensione del film di Gabriele Muccino

Ritroviamo Carlo, interpretato sempre in maniera perfettamente credibile da Stefano Accorsi, e Giulia con il volto nuovo di Vittoria Puccini in Baciami ancora, sequel de L’ultimo bacio.

Carlo e Giulia sono separati in attesa di divorzio, lui ha una relazione con la giovane Anna (Francesca Valtorta) e lei convive con Simone (Adriano Giannini), aspirante attore, mente ha in affidamento la piccola Sveva (Sara Girolami). Tra i due i nervi sono sempre tesi, per le decisioni su Sveva e per la poca tolleranza che entrambi nutrono per i nuovi rispettivi compagni dell’ex.

Baciami ancora è un film del 2010 diretto da Gabriele Muccino, sequel de L’ultimo bacio del 2001

Il riavvicinamento avviene grazie ad un malore che colpisce Carlo in ufficio e che lo farà riflettere su ciò che davvero desidera, in fondo non ha mai dimenticato Giulia. Un momento di fugace e intensa passione tra i due ha come conseguenza una gravidanza: avvenimento che trascina Giulia in uno stato di crisi e agitazione.
Ad intervenire nello scioglimento della loro vicenda ci pensa prima la inconsapevole Sveva, la quale scoperta la gravidanza della mamma vuole svelarlo subito all’adorato papà, e poi Anna che consiglia addirittura a Carlo e Giulia di rivedere le proprie posizioni poiché il loro amore è evidente.

Baciami ancora – a differenza de L’ultimo bacio – è  un film sapientemente corale, con interpretazioni di alto livello e con una narrativa fluida, anche se convenzionale.

Baciami ancora

Intorno alla coppia centrale ci sono gli amici e il ritorno di uno di essi: Adriano (Giorgio Pasotti) rientra a Roma dopo quasi dieci anni e dopo aver vissuto diversi guai all’estero. Suo figlio Matteo (Andrea Calligari) è cresciuto da solo con la madre Livia (Sabrina Impacciatore), la quale dapprima si rifiuta di far conoscere il padre a suo figlio e poi gli permette di incontrarlo e di avere un rapporto con lui.

Adriano poi conosce per caso Adele (Valeria Bruni Tedeschi), madre di due bambini e abbandonata dal marito, con cui interseca un rapporto sano, basato sulla graduale conoscenza tra loro due e i loro rispettivi passati.

Livia ha iniziato una relazione con Paolo (Claudio Santamaria), depresso e dipendente dagli psicofarmaci. Tutto precipita quando a causa della difficoltà di Livia di far entrare un altro uomo – per giunta depresso e problematico – nella vita di suo figlio Matteo, Paolo si suicida.

La morte di Paolo li riavvicina tutti e li fa incontrare, compreso Alberto (Marco Cocci), un animo perennemente in bilico e desideroso di qualcosa che non troverà probabilmente mai.

Baciami ancora

Infine Marco (Pierfrancesco Favino), quello che anni prima si palesava equilibrato e assennato, sembra felicemente sposato con Veronica (Daniela Piazza), quando in realtà il mancato arrivo di un bambino rappresenta un problema che sfocia nell’inevitabile crisi.

Marco è irritato dalla distanza di lei e arriva a sottoporsi ai test sulla fertilità che aveva sempre rifiutato e a tornare dall’analista. Veronica, invece, si invaghisce di un giovane artista del quale resta incinta. Dopo essersene andata di casa torna dal marito, il quale non solo l’accoglie ma decide di tenere quel figlio – rifiutato dall’immaturo Lorenzo – come un figlio proprio.

Il film si conclude con i rispettivi parti di Veronica e Giulia, con Livia che si accorge dell’amore nato da Matteo per suo padre Adriano e con Alberto che, da solo, giunge in una spiaggia in Brasile.

Baciami ancora non è il film della maturità né per i suoi interpreti né per il suo regista.

Vittoria Puccini, seppur brava e convincente, risente del peso del rimpiazzo della superba Giovanna Mezzogiorno, mentre Stefano Accorsi propone un Carlo in una condizione di stressante stasi di mezza età, tormentato e indeciso come quando aveva 30 anni. Il suo è un personaggio poco evoluto, forse per rendercelo volutamente – dagli sceneggiatori Gabriele Muccino stesso insieme a Sandro Petraglia, Stefano Rulli – antipatico e noioso.

Baciami ancora

Ottime le interpretazioni di Santamaria, Impacciatore e Pasotti. Mentre dal punto di vista narrativo il miglior personaggio scritto, quello connotato anche se come tutti nervosamente in crisi, è Marco, coadiuvato dalla convincente interpretazione di Favino.

Come fu per L’ultimo bacio, anche per Baciami ancora vale la questione sul fatto che non sia affatto un film d’amore, né tanto meno un film che lo racconta. Gabriele Muccino si conferma abile e ripetitivamente capace di rendere dinamici gli errori del passato, di renderli ripetibili nel presente e perennemente perdonabili nel futuro.

Baciami ancora è un film umano, forse per questo aspetto migliore de L’ultimo bacio, e tremendamente filtrato dallo sguardo di quel Muccino ora uomo – e registicamente reduce da Hollywood – che se nel primo film era stato un fiume in piena dopo 10 anni si sforza di ritrovare una drammaturgia composta, riuscendoci e pagandone le conseguenze di un film – anche questa volta – illuso e disilluso.

Il termine migliore d’altronde per definire L’ultimo bacio e Baciami ancora è uno solo: mucciniano.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 4
Recitazione - 4
Sonoro - 4.5
Emozione - 3.5

3.8