Ancora auguri per la tua morte: recensione

Un seguito non degno delle aspettative o del suo predecessore, ma se si vuole morire dal ridere nonostante tutto, allora potrebbe essere il film per voi.

Nel 2017 Ricomincio da capo e la Blumhouse si incontravano. Un’unione fortunata, che ha generato un guadagno globale di 122.6 milioni di dollari – su un budget che verteva intorno ai 4.8 milioni – e così la prospettiva di un sequel che, vista l’accoglienza da buona parte della critica e quasi totale del pubblico, poteva far ben sperare nelle sorti di un futuro film. Ma la ripetizione non sempre è l’idea giusta. Neanche in un’opera dove, per l’appunto, è proprio la reiterazione a fare da protagonista.

Sull’incerta via che vede ripercorrere tanto fedelmente la morte e resurrezione della protagonista Tree e al contempo ne snatura quel piglio fresco e genuinamente ironico in cui era stata inserita, Ancora auguri per la tua morte è la versione in sovrastruttura del suo gustoso predecessore. Una storia che si complica, apre ritorni temporali e mondi invertiti, accusando il tentativo di voler espandersi più di quanto la storia avesse davvero bisogno di fare.

Ancora auguri per la tua morte – Stop and again. E ancora stop and again.ancora auguri per la tua morte cinematographe

Ricapitoliamo. Tree (Jessica Rothe) è appena riuscita a fermare il killer che voleva assassinarla. Questo dovrebbe aver spezzato il loop che la vedeva morta ancora, e ancora, e ancora. Ma, proprio quando la ragazza era pronta a riprendere la propria esistenza lì dove il tempo si era ripetutamente fermato, la maledizione sembra ripiombarle addosso con altrettanto carico: non solo Tree rivivrà in continuazione il giorno della sua morte/compleanno, ma lo farà in un universo che le è sconosciuto, in quanto parallelo alla sua realtà.

È complicato proprio come sembra. La semplice formula del “stop and again” è, effettivamente, difficile da riproporre senza alcuna variazione sul tema, soprattutto a così breve distanza. Ma l’eccessivo impegno cognitivo intorno alla trama di Ancora auguri per la tua morte rende il sequel tutto il contrario di quello che si era proposto essere il suo antecedente: un horror movie fresco e spassoso. Non che questo secondo capitolo sia il disastro che, fin qui, è stato delineato. Ma è indubbia la pesantezza dovuta ad una pressione evidente e ad una ricerca ossessiva di originalità che ha penalizzato la realizzazione del film di Christopher B. Landon.

Stesso Landon che già si era impegnato nella scrittura e regia di Auguri della tua morte – sorretto, nella prima pellicola, dal co-sceneggiatore Scott Lobdell –  e che mostra un’ansia da prestazione portata a presentarsi con esagerazione, pronta a far rimpiangere la follia che aveva reso l’horror dai risvolti slasher, con rimandi demenziali, una vera e propria scheggia di cui poter fruire con goduria.

Ancora auguri per la tua morte – Un guilty pleasure tra slasher e comicitàancora auguri per la tua morte cinematographe

La simpatia, paradossale e al limite del senso, si riconferma punto di maggiore forza nell’operazione di Christopher B. Landon, veicolata in prima persona dalla protagonista Jessica Rothe, che si rivela ancora una volta una sorta di nuova eroina del filone leggero dell’orrore e che non dispiacerebbe vedere continuare su questa linea simil-slash, che potrebbe incanalarla nella rivisitata fila delle final girl. Anche il contorno di giovani interpreti sostiene con facilità l’assetto comico della pellicola, più organico – nella propria sconsideratezza da ridere – rispetto alla controparte sentimentale, che troppo ruba spazio al disvelamento dell’assassino e concentra una quantità tale di energia che sarebbe stato meglio spargere in maniera omogenea per l’intera durata.

Con un finale che non solo potrebbe alludere ad una futura prossima uscita legata al franchise di Auguri per la tua morte, ma che in quella manciata di minuti post credit amplia ulteriormente le implicazioni cervellotiche che potrebbero defluire nel seguente film, l’opportunità che si prospetta di un’altra pellicola all’orizzonte impaurisce più della possibilità di dover morire ancora, e ancora, e ancora. Un’impresa che sa di sconfitta, ma che può comunque ben portare con fierezza l’etichetta di guilty pleasure e lasciarsi andare ad una visione di pura svagatezza.

Ancora auguri per la tua morte, prodotto da Blumhouse Productions, è in uscita nelle sale dal 28 febbraio, distribuito da Universal Pictures.

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 3
Recitazione - 3
Sonoro - 3
Emozione - 2.5

2.8